Marco Tirelli
Katharina Fritsch
Francesco Sena
Nunzio
Jessica Carroll
Paolo Grassino
Luigi Mainolfi
Hermann Nitsch
Andreas Exner
Louise Nevelson
Giuseppe Salvatori
Hermann Pitz
Giuseppe Spagnulo
Claudia Rogge
Piero Pizzi Cannella
Gregorio Botta
Alicja Kwade
Elvio Chiricozzi
Nicola Carrino
Nino Migliori
Mattia Biagi
Luigi Stoisa
Adrian Tranquilli
Paolo Leonardo
Fabio Viale
Velasco Vitali
Stefan Alber
Maura Banfo
Santolo De Luca
Rodolfo Fiorenza
Salvatore Astore
Simone Bergantini
Titti Garelli
Gregor Hildebrandt
Simona Galeotti
Annamaria Gelmi
Oreste Casalini
Alessandro Gioiello
Maurizio Taioli
Jil Mathis
Sergio Ragalzi
Daniela Perego
Saverio Todaro
Arash Radpour
Dino Pedriali
Roberto Pietrosanti
Claudio Rotta Loria
Diamante Faraldo
Alessandro Bulgini
Eraldo Taliano
Paola Binante
Eduardo Basualdo
Alessandro Giorgi
Vittorio Ranghino
Luca Sacchetti
Marcello De Angelis
Carlo D’Oria
Plinio Martelli
Ferdi Giardini
Roberta Verteramo
Enzo Bodinizzo
Wiebke Siem
Johan Sandberg
Maurizio Vetrugno
Turi Rapisarda
Alfredo Aceto
Michelangelo Castagnotto
Gino Sabatini Odoardi
Riccardo Giordano
Sarah Ledda
Felice Levini
Luciano Massari
Lucia Nazzaro
Nicus Luca'
Carlo Guaita
Dario Neira
Gianni Politi
Paolo Parisi
Valerio Tedeschi
Thomas Grandi
Oreste Casalini
Luca Christian Mander
Dario Lazzaretto
Jacopo Jenna
Luca Matti
Devis Venturelli
Marina Paris
Claudia Gambadoro
Marco Lamanna
Fred Ernesto Maida
Annamaria Di Giacomo
Franz Paludetto
Giovanni Viceconte
Il Castello di Rivara apre la stagione espositiva con una mostra collettiva tra pittura, scultura, fotografia, video e design, e la personale di Oreste Casalini che presenta una serie di 12 tavole di grande e medio formato, risultato della ricerca compiuta al Castello di Rivara nel corso dell'estate 2011. Punti di vista e sguardi critici sul Nero, come fosse un materiale, una filosofia, una professione di fede.
SU NERO NERO
OVER BLACK BLACK
a cura di Franz Paludetto
testi di Marisa Vescovo, Alessandro Carrer, Diletta Benedetto, Ugo Castagnotto
Marco Tirelli, Katharina Fritsch, Francesco Sena, Nunzio, Jessica Carroll, Paolo Grassino, Luigi Mainolfi, Hermann Nitsch, Andreas Exner, Louise Nevelson, Giuseppe Salvatori, Hermann Pitz, Giuseppe Spagnulo, Claudia Rogge, Piero Pizzi Cannella, Gregorio Botta, Alicja Kwade, Elvio Chiricozzi, Nicola Carrino, Nino Migliori, Mattia Biagi, Luigi Stoisa, Adrian Tranquilli, Paolo Leonardo, Fabio Viale, Velasco Vitali, Stefan Alber, Maura Banfo, Santolo De Luca, Rodolfo Fiorenza, Salvatore Astore, Simone Bergantini, Titti Garelli, Gregor Hildebrandt, Simona Galeotti, Annamaria Gelmi, Oreste Casalini, Alessandro Gioiello, Maurizio Taioli, Jil Mathis, Sergio Ragalzi, Daniela Perego, Saverio Todaro, Arash Radpour, Dino Pedriali, Roberto Pietrosanti, Claudio Rotta Loria, Diamante Faraldo, Alessandro Bulgini, Eraldo Taliano, Paola Binante, Eduardo Basualdo, Alessandro Giorgi, Vittorio Ranghino, Luca Sacchetti, Marcello De Angelis, Carlo D’Oria, Plinio Martelli, Ferdi Giardini, Roberta Verteramo, Enzo Bodinizzo, Wiebke Siem, Johan Sandberg, Maurizio Vetrugno, Turi Rapisarda, Alfredo Aceto, Michelangelo Castagnotto, Gino Sabatini Odoardi, Riccardo Giordano, Sarah Ledda, Felice Levini, Luciano Massari, Lucia Nazzaro, Nicus Lucà, Carlo Guaita, Dario Neira, Gianni Politi, Paolo Parisi, Valerio Tedeschi, Thomas Grandi
Nella sezione VIDEO, curata da Giovanni Viceconte:
Luca Christian Mander, Dario Lazzaretto, Jacopo Jenna, Luca Matti, Devis Venturelli, Marina Paris, Claudia Gambadoro, Marco Lamanna, Fred Ernesto Maida, Annamaria Di Giacomo
“Athena was black if you look back”. Almamegretta.
Il Castello di Rivara - Centro d'Arte Contemporanea apre la stagione espositiva autunnale
con una grande mostra collettiva: pittura, scultura, fotografia, video e design;
artisti nazionali e internazionali, storici e contemporanei.
Una composizione di voci soliste, punti di vista e sguardi critici.
Su nero nero, pieno su pieno. Nero come fosse un materiale, una filosofia, una professione di fede.
Nero come tratto di una generazione, nero come un distintivo sociale, nero e un pezzo di storia. Storia nostra.
Nero come il buco di Ground Zero, nero e un decennale funesto.
Un attraversamento, un passaggio di trasformazione.
Nero come una forma di narrazione, il racconto di un precipitare nel fondo, in caduta libera.
E poi risalire: nero come una resurrezione. Come una colpa; sulla colpa l'espiazione.
Nero e l'idea di una ricognizione, del distillato, goccia su goccia, di una storia vissuta,
percorsa, digerita. Senza fretta.
Una storia e un modo per raccontarla. Attraverso gli occhi di Franz Paludetto.
D.B.
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ORESTE CASALINI
DAL BIANCO AL NERO | FROM WHITE TO BLACK
a cura di Franz Paludetto
testi di Paolo Balmas e Clara Tosi Pamphili
Oreste Casalini presenta una serie di 12 tavole di grande e medio formato, risultato della ricerca
compiuta al Castello di Rivara nel corso dell’estate 2011.
Quella che guida l’artista romano è un’idea forte e fisica del fare arte, non legata a istanze
concettuali, ma trasferita direttamente nel corpo vivo della pittura e della scultura, secondo una
vigorosa alchimia che sfocia in un gesto istantaneo, perentorio, senza possibilità di ripensamento.
Ciò che Casalini ci propone è una modalità di contenimento del caos, un ritmo di tagli e torsioni
applicato ad una materia che vuole qualificarsi come portatrice di un rinnovato realismo, secondo
un’idea di immanenza non rappresentata, ma vissuta fino in fondo. Il suo è, in altre parole, un
confronto con la pratica dell’arte che si tramuta in gesto, in azione immediata capace di dar forma ad
una visione della realtà giocata entro i limiti dell’hic et nunc. Un gesto, quello del nostro artista, da
cui emerge una materia liquida e viva come lava colata da un’eruzione interiore, contorta e maturata
in uno scontro fisico che è “performance privata”.
Lo spazio dell’opera diviene così confine, argine alla dispersione e al disordine, e i quadri, quasi a
inseguire la loro etimologia, si danno come “riquadri”, superfici finite entro le quali contenere
l’infinito.
Non solo segno, dunque, ma corpo e sostanza, materiali organici, graffio e graffito, incisione, lotta,
accettazione del caso, estetica dell’esecuzione veloce, prestazione atletica capace di mantenere una
posizione, un sopra e un sotto che tracciano un orizzonte all’altezza del quale diviene possibile sia
scorgere semplicemente qualcosa, sia avere autentiche visioni, sempre comunque secondo il dettato
di un desiderio che comprende e cancella ogni speculazione intellettuale, diventa disegno, invade
l’intero quadro e lo tramuta in una forma solida come quella di una scultura.
Il titolo della mostra , Dal bianco al nero, allude alle diverse possibilità percettive legate alla luce e
alla materia. Il nero, che Casalini definisce un “colore Jazz”, ci appare onnivoro, in quanto raccoglie in
sé tutte le differenze, assorbe e soffoca la luce in un “cuore di tenebra”, ma allo stesso tempo
raccoglie l’intero universo del visibile quale combinazione di tutti i colori.
Il bianco, al contrario, è pura luce, somma di tutti i colori, unione di tutte le frequenze dello spettro
visivo, spazio dalle potenzialità infinite, luogo delle aspirazioni più alte.
Luce e materia = bianco e nero.
Opening & brunch domenica 11 settembre 2011, dalle ore 12
Castello di Rivara
Piazza Sillano 2, 10080 Rivara (To)
orario: ven 14-18, sab e dom 10-13/14-18
ingresso libero