Elena Conenna - Uff. Stampa Comune di Milano
Antonio Paradiso
James Nachtwey
Steve McCurry
Alex Webb
Gilles Peress
Susan Meiselas
Peter Morgan
Dominique Stella
In occasione del X anniversario della strage dell'11 settembre 2001, Milano ricorda quella tragica giornata con diverse iniziative, mostre, convegni e concerti. La corte interna di Palazzo Reale ospita 'Antonio Paradiso. L'ultima cena globalizzata', l'installazione realizzata dallo scultore con i resti delle Twin Towers. Inoltre una sezione speciale e' dedicata alle "Ascensioni 2011" una serie di opere realizzate con parte del materiale recuperato dall'hangar 17. Le sale al piano terra ospitano invece '11.9 Il giorno che ha cambiato il mondo. Dieci anni dopo. Documenti e immagini', una selezione di scatti realizzati a New York l'11 settembre 2001 e nei giorni successivi dai grandi fotografi come James Nachtwey, Steve McCurry, Alex Webb, Gilles Peress, Susan Meiselas.
In occasione del decimo anniversario della strage dell’11settembre 2001, Milano ricorda quella tragica giornata con diverse iniziative, mostre, convegni e concerti, tutti con il medesimo fine: tenere viva la memoria di un evento che ha modificato in modo irreversibile gli scenari internazionali e per comprendere e approfondire, ancora, il significato e la portata della tragedia che ha cambiato i contorni della realtà in cui viviamo.
La corte interna di Palazzo Reale ospita “Antonio Paradiso. L’ultima cena globalizzata | Global Last Supper ” , promossa dal Comune di Milano – Cultura e Palazzo Reale.
A cura di Dominique Stella
L’installazione, promossa dal Comune di Milano – Cultura e Palazzo Reale e in programma fino al
2 ottobre 2011, è stata realizzata dallo scultore Antonio Paradiso
(Santeramo, 1936) con i resti delle Twin Towers crollate nel tremendo attentato dell’11 settembre 2001.
Venti tonnellate di lamiere contorte, sbarre e putrelle d’acciaio, deformate dal calore e dall’impatto dei due voli contro il World Trade
Center, sono state rimodellate secondo il progetto artistico dello
scultore pugliese dopo essere giunte in Italia nel dicembre 2010 in
un container.
La genesi di quest’opera inizia nel 2009, quando la Port Authority di New York e New Jersey, autorizza la cessione a titolo gratuito di macerie dal World Trade Center a fondazioni, città o artisti, sele-zionando una quarantina di proposte tra le novemila richieste giunte da tutto il mondo. Antonio Paradiso, unico italiano ammesso a ritirare parte dei restidi Ground Zero in base al progetto artistico presentato, li ha sceltiuno per uno nel deposito dell’hangar 17 del Kennedy Airport, do-v’erano depositati. “Avevano la funzione di sorreggere la struttura, ma nell’hangar riposavano orizzontali, imitando le anime di chi
con loro ha lasciato la vita”, ricorda l’artista.Non simboli ma vestigia di una tragedia epocale, che ha distrutto
tremila vite e inciso per sempre nella memoria di intere generazioni in tutto il mondo, questi pezzi di metallo, che già di per sé “avrebbero raccontato senza parlare e visto senza guardare”, sono stati condotti a nuova vita grazie all’elaborazione artistica di Antonio
Paradiso, che ha voluto rappresentarle in verticale, intorno o dietro
un ideale tavolo, per un’ultima cena che solo nel titolo richiama
quella giudaico-cristiano.
«L’ultima cena globalizzata o contemporanea è lo tsunami economico mondiale - spiega Antonio Paradiso - tra economie emergenti
in cerca di assestamento. Il Cristo della nuova ultima cena non è uno, ma sono tremila morti, che lanciano un monito, un avvertimento per l’intera umanità».
70 fotografie, esposte nella saletta a piano terra della corte interna
di Palazzo reale, documentano la storia di questa esposizione, i
viaggi dell’artista e del materiale e i progetti della scultura.
Una sezione speciale della mostra è dedicata alle “Ascensioni 2011”,
serie di opere realizzata con parte del materiale recuperato
dall’hangar 17, meno monumentale perché per esse l’artista ha utilizzato i pezzi più piccoli che ha portato da New York; ugualmente
potente, tuttavia, per significato e valenza evocativa. Queste sculture, che sintetizzano in astratto il volo di una colomba, esprimono
un’aspirazione spirituale che si eleva in senso verticale per portare a
tutti un forte messaggio di spiritualità . “Esprimono, al di là della
morte, il rinnovamento degli esseri e la continuità della vita” (Dominique Stella).
La mostra è accompagnata da un catalogo fotografico, edito da Mudima con prefazioni di Arturo Schwarz e Dominique Stella.
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11.9 Il giorno che ha cambiato il mondo. Dieci anni dopo. Documenti e immagini
Le sale al piano terra di Palazzo Reale ospitano “11.9 Il giorno che ha cambiato il mondo. Dieci anni dopo. Documenti e immagini”, mostra fotografica promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con il Corriere della Sera. La sua narrazione ripercorre le fasi della tragedia attraverso le immagini di quanto accadde quel giorno. La mostra, corredata da documenti di diverso genere (le prime pagine dei quotidiani di tutti gli Stati Uniti, testimonianze personali, contributi), presenta una selezione di immagini realizzate a New York l’11 settembre 2001 e nei giorni immediatamente successivi dai più grandi fotografi del mondo – James Nachtwey, i grandi autori della Magnum Photos come Steve McCurry, Alex Webb, Gilles Peress, Susan Meiselas e altri ancora.
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Sull’attacco dell’11 settembre e sulle sue conseguenze si svolgeranno inoltre a Milano, con la partecipazione e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Expo, Moda e Design, due dibattiti aperti al pubblico.
- Il primo, previsto per giovedì 8 settembre alle ore 17, è organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera presso la Sala Buzzati ed è intitolato “11.9 Il giorno che ha cambiato il mondo”. Introdotto da Ferruccio de Bortoli e coordinato da Beppe Severgnini, l’incontro vede i saluti di apertura dell’assessore Stefano Boeri e di Piergaetano Marchetti (presidente di RCS MediaGroup e della Fondazione Corriere dela Sera) e i contributi di Sergio Romano, Bernard-Henry Lévi, James Nacthwey e Aldo Grasso. L’incontro è trasmesso in diretta dal Corriere della Sera (www.corriere.it)
- Mentre venerdì 9, alle ore 18.30, Ferruccio de Bortoli (direttore Corriere della Sera), Gianni Cervetti (presidente Fondazione Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi) ed Enrico Reggiani (professore di letteratura inglese e di cultura e civiltà dei Paesi di lingua inglese all'Università Cattolica) discutono su “Il mio tema è la guerra e la pietà della guerra: Britten ed il War Requiem op. 66”. L’incontro, a ingresso libero fino a esaurimento posti, si svolgerà a Palazzo Clerici, in via Clerici 5, in stretta connessione con il concerto commemorativo dell’attacco delle Twin Towers, che verrà eseguito da laVerdi domenica 11 settembre al Teatro alla Scala.
La commemorazione del decennale dell’attentato alla Torri Gemelle prevede anche due concerti, entrambi in programma domenica 11 settembre.
- Alle 17.30, nel cortile d’onore di Palazzo Marino, la Civica Orchestra di Fiati di Milano presenta “New York, New York”: un omaggio alla Grande Mela con musiche di Kander, Bernstein, Barber.
- Mentre alle ore 20.00 laVerdi torna al Teatro alla Scala con il suo tradizionale concerto. Il programma, diretto da Zhang Xian al suo terzo anno alla Direzione Musicale de laVerdi, prevede il Canto del destino op. 54 per coro e orchestra di Brahms seguito da War Requiem op. 66 di Britten.
Informazioni. www.comune.milano.it/palazzoreale
Ufficio Stampa Mostra: Fondazione Mudima - Serena Vita, 3389731443, tel. 02 29409633, info@mudima.net, vitaserena@gmail.com
Ufficio Stampa Comune di Milano: Elena Conenna, tel. 02 88453314, elenamaria.conenna@comune.milano.it
Inaugurazione venerdì 9 settembre ore 19.00 solo su invito
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Milano
Orari mostra: lunedì 14.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì, domenica h 9.30 – 19.30. Giovedì e sabato h 9.30 – 22.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso gratuito