Per sua prima personale italiana l'artista presenta alcune opere recenti: due importanti sculture, un dipinto ad olio su tela intitolato 'Mask' ed un grande collage-patchwork, il cui titolo - 'Musica' - e' lo stesso che Baldock ha deciso di dare anche all'esposizione.
Reduce dalla mostra londinese “Brit Art Now” presso la fondazione di Charles Saatchi dove era presente con diverse sculture, Jonathan Baldock (U.K. 1980) propone per la sua prima personale italiana alcune delle sue opere più recenti. Nell’esposizione l’artista presenta al pubblico due importanti sculture, un dipinto ad olio su tela intitolato “Mask” ed un grande collage – patchwork il cui titolo “Musica” è lo stesso che Baldock ha deciso di dare anche all’esposizione.
Non poteva essere scelto un titolo migliore per questa sua mostra a Napoli, visti i molteplici riferimenti alla commedia dell’arte presenti nell’opera di Baldock. Frequenti sono infatti le incursioni che l’artista britannico compie nel fantastico mondo del teatro popolare e musicale che ebbe un grande seguito non solo in Italia ma anche nella Inghilterra post – elisabettiana.
I collegamenti tra i due paesi e le rispettive tradizioni culturali sono a volte davvero insospettabili. Lo stesso Pulcinella, una maschera notoriamente legata alla tradizione teatrale partenopea ha infatti un suo corrispondente inglese in “Punch” e non era raro che pieces teatrali sia comiche che tragiche scritte nella terra d’Albione, fossero ambientate in Italia.
La scelta compiuta dal nostro artista non ci deve però sorprendere perché la musica e le maschere sono un tema che ricorre spesso nella storia delle arti visive, dagli affreschi dell’antica Roma a G.B.Tiepolo, da Antoine Watteau a Gino Severini, da Picasso a James Ensor fino a Mimmo Paladino, Baldock si trova in ottima compagnia, sicuro ed originale innovatore di una tradizione artistica consolidata. L’artista infatti pur rimanendo fedele alle sue fonti, si smarca nettamente da esse perché le sue opere non sono delle semplici riproposizioni di icone già note, ma egli crea nuove figure, nuovi e surreali ibridi come nel caso di “The Musician” dove uno strumento musicale a corda diventa una sorta di inedito Giano quadrifronte.
Altrettanto interessante è il modo in cui Jonathan Baldock rifinisce le sue sculture. Egli sembra quasi volerle sottoporre a dei make up e/o coprirle con una nuova pelle in grado di trasformarle subito in “animali da palcoscenico”, a volte colorati come un arlecchino o talvolta anche più austeri, ma sempre pronti ad affrontare “en mise” il giudizio del pubblico.
Immagine: Jonathan Baldock, Musica, 2011
Opening: mercoledì 21 Settembre 2011 ore 19,30
Galleria Annarumma
via Carlo Poerio, 98 - Napoli
orari: Martedì-venerdì 16-17.30 o su appuntamento