In mostra una serie di lavori che argomentano una storia del mondo da una parte, e dall'altra riflettono sulla natura e sull'ambiente, sulla vita e sui drammi che stringono l'uomo nella morsa dell'esistenza.
A cura di Carlo Franza
La mostra dal titolo “Ritagli sul mondo” è promossa dall' Artestudio 26, punto di riferimento significativo nella
planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio
raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti
e intellettuali italiani del secondo novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte
Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Ritagli sul mondo” riunisce opere dell'artista austriaco Miguel Horn,
cittadino del mondo, che attraverso il gioco lucido dei materiali usati argomenta una storia del mondo da una parte, e
dall'altra una ripresa poetica di talune riflessioni sulla natura e sull’ambiente, sulla vita e sui drammi che stringono l’uomo
nella morsa dell’esistenza. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l'
Aartestudio 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un
passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza : “Miguel Horn approda a Milano con una mostra che campiona il suo persistente lavoro nella
scultura. Una scultura la sua che si è ormai innervata nel paesaggio europeo, specie con la collocazione di opere
monumentali che danno, del suo lavoro, un'idea di architettura del mondo e di tutte le componenti animate e non, che
esemplano riflessioni esistenziali profonde. Un mondo ritagliato, un' aggregazione di elementi-materia che focalizzano le
immagini, le bloccano in un' elettrica tensione che si esalta in un punto d'azione che le movimenta, dando prova di un
teatro di umane verità che sulla traccia della memoria trova rapporti spazio-materia e luce-colore. E' una storia antica e
senza tempo, eppure modernissima, quella che vive nelle opere di Horn,e si dipana, con le cadenze eternamente rinnovate
dei racconti, del tempo e dello spazio, che tutto avvolge, sedimenta e struttura.
Un mondo in generazione, una natura naturans, sculture che vivono una misura di concisione e concentrazione capace di
definire una poesia dello spazio, percettibile, visibile, ove il reale attraversa effetti di spiazzamento e di straniamento,
e soprattutto attraverso una sapiente capacità di taglio e ritaglio dell'opera, di quadratura e di inquadratura, di luce e toni
che veicolano la materia nel suo racconto. Ogni opera ha una sua dinamica interna, si quadra nella sua ferma architettura,
tanto che queste architetture della postmodernità esaltano non solo il compito di conservare e salvaguardare l'ambiente,
ma di reinventarlo con quotidiana tensione. Il corpo del mondo, dei racconti e delle cose che vivono nel suo lavoro,
convergono in una sintesi di forme. Una rarefazione dell'immagine che spinge verso l'essenziale, da sforare quasi l'astratto
e guardare al postcubismo, pur squadernando nelle materie, nei colori e nei segni quella luce che inguaina le trame
strutturali. Geometrie dell'universo o ritagli sul mondo hanno portato Miguel Horn a far trovare in un suo tracciato finito
e non finito, e segni geometrici che declinano capitoli del visibile e immagini il cui segno delimita le forme, lo scavo, e
l'incipit del mondo; strutture che lamellarmente sfondano sull'informe lo spazio unico e assoluto.
Horn si porge a tutto campo come uno scultore che, al di là di prezioserie e romantiche declinazioni, vive la sorprendente
e tuttora valida lezione di una scultura spesso monumentale e soprattutto storica in quanto innestata sia sul nostro tempo
che sugli archetipi che legano primitività e contemporaneità”.
Biografia dell'artista
Miguel Horn è nato nel 1948 in Germania, ma vive e studia nei primi anni della sua vita in Cile. Nel 1971 arriva per la
prima volta in Italia, inizialmente lavora con opere in legno, poi con pietre fino al 1989, infine con l’acciaio. Anche
nell’acciaio la lingua delle forme e il simbolismo delle sue opere rimangono chiarissime come anche più tardi i suoi lavori
in altri materiali come la thiocola o il bronzo. Temi come “guerra” e “pace”, distruzione e creazione, religione e fede
entrano nel suo lavoro. Fra le esposizioni più importanti, la mostra nel 1979 nel Castello di Marburg in Germania,
organizzata per l' Università di Marburg, nel 1997 quella di Wiener Neustadt , nel 2001 quella tenuta nell' abbazia di
Melk, dove Horn ha presentato più di 20 opere monumentali nel giardino barocco. Nel 2011, oltre a questa mostra
all'Artestudio 26 a Milano presentata dall'illustre Storico dell'Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza, sono previste le
mostre di Ried in Austria e di Passau in Germania, dove Horn presenterà sculture monumentali in acciaio. Fra le sue
opere più significative “Je cherche mon visage”, una scultura in legno di 6 mt di altezza esposta nel 1975 sotto la Torre di
Eiffel.;“Arbre de Vie” una scultura in legno di 11 mt di altezza installata nella citta di Pontoise, Francia; ancora “I
Messerer” scultura in acciaio massiccio di 5 mt di altezza installata a Böhlerwerk, Austria; e “Mad Cow Disease”,una
scultura di acciaio massiccio di 5 mt di altezza installata nel parco di Waidhofen/Ybbs, Austria. Horn ha trascorso anni di
lavoro e di studi negli Stati Uniti, in Francia, Messico, Cile, Italia e Austria, e in questi luoghi si trovano anche numerose
sue opere spesso di grande dimensione”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico
d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza
(Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a
Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e
Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università
estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato
indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di
Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del
MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e
cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato
prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per
il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il
Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il
Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel
2008.
Inaugurazione mercoledì 21 settembre ore 18
Artestudio 26
Via Padova 26, Milano
Orari: lunedì, martedì, mercoledì, ore 10.00 / 17.00. Giorni e orari diversi su appuntamento al 338.9197709
Ingresso libero