In mostra lavori che offrono approcci contemporanei diversi tra loro, unificati nello sviluppo di un'unica tematica: il nudo. Tra gli artisti: Alessandro Del Pero, Renata Ferrari, Liana Ghucasyan...
Artisti: Alessandro
Del
Pero,
Renata
Ferrari,
Liana
Ghucasyan,
Silvana
Spennati
,
Emanuela
Volpe
L’evento verrà filmato e trasmesso da Francesco Barbieri, fotografie di Nicola Righetti.
Il
Nudo
è
uno
dei
temi
non
solo
della
storia
dell’arte
ma
dell’intera
umanità,
modello
iconografico
in
cui
si
fondono
i
valori
etici
ed
estetici
di
ciascuna
epoca.
Con
la
“riscoperta”
del
corpo
umano
propria
del
XV
secolo,
il
nudo
si
caricò
di
nuovi
significati
evocativi
del
mondo
classico
e
primigenio
nonchè
allusivi
a
valori
allegorici,
letterari,
filosofici
ed
erotici.
Nel
XX
secolo,
l’indebolimento
del
ruolo
del
nudo
come
messaggero
ideale
ha
portato
all’interpretazione
del
corpo
come
tabù,
a
salvaguardia
di
una
certa
integrità
sociale.
Tuttavia
con
l’avvento
della
modernità
tali
regole
sono
state
trasgredite
a
favore
di
una
più
libera
riflessione
artistica
e
filosofica:
da
soggetto-‐oggetto,
centrale
nelle
ricerche
delle
avanguardie
storiche,
il
corpo
nudo
è
diventato
luogo
identitario
in
relazione
ad
una
società
in
perenne
metamorfosi.
Le
opere
in
mostra
offrono
approcci
contemporanei
profondamente
diversi
tra
loro,
sottolineando
in
questo
modo
le
molteplici
sfaccettature
di
questo
genere
artistico.
Il
colore
e
il
segno
sono
protagonisti
delle
tele
di
Emanuela
Volpe
e
Renata
Ferrari
che
nonostante
quest’assonanza
formale,
mantengono
una
propria
identità
stilistica.
Se
nei
lavori
di
Renata
Ferrari
è
possibile
percepire
un’atmosfera
chiara
e
distesa,
scaturita
dalla
linea
sinuosa
del
segno
e
dai
colori
gioiosi
che
descrivono
i
corpi
e
l’ambiente
circostante,
i
nudi
di
Emanuela
Volpe
spiccano
da
sfondi
scuri
proiettandosi
verso
lo
spettatore;
in
Grande
Rosso
il
corpo
assume
toni
monumentali
e
il
segno
si
fa
maggiormente
stilizzato
ed
evocatore
di
tratti
tribali.
Un
accento
drammatico
caratterizza
invece
le
carte
di
Liana
Ghucasyan;
l’artista
armena
non
mette
in
scena
solo
corpi
bensì
vere
e
proprie
anime.
Le
protagoniste
sono
donne
violate,
in
fuga,
disilluse,
descritte
da
forti
contrasti
cromatici
e
da
un
nervoso
segno
nero,
termini
per
esprimere
in
un
turbinio
caotico
il
pathos
che
solo
l’unione
di
carne
e
spirito
può
creare.
Ecco
che
dall’acuto
di
Liana
Ghucasyan
si
passa
alla
dimensione
leggera
dei
corpi
sospesi
di
Alessandro
Del
Pero.
Non
si
tratta
di
corpi
femminili
come
da
tradizione,
ma
di
corpi
maschili,
“quasi”
nudi.
In
un’atmosfera
metafisica
la
narrazione
si
sviluppa
sulla
superficie
della
tela,
dove
l’artista
va
alla
ricerca
dello
spessore
della
pelle
in
contrasto
con
il
colore
pieno
del
fondo.
I
personaggi
di
Del
Pero
indossano
tutti
mutande
e
calzini:
ironia
nei
confronti
del
nudo
canonico,
del
genere
aulico
ed
accademico
ma
anche
accento
sarcastico
circa
il
disagio
verso
l’omologazione,
la
vergogna
di
“mettersi
a
nudo”
che
porta
al
chiudersi
in
se
stessi,
a
cercare
un
rifugio,
nascondendosi.
La
posizione
fetale
di
queste
figure
silenziose
ci
induce
alla
più
ampia
riflessione
intorno
all’identità
umana.
Chiudono
la
mostra
le
tele
di
Silvana
Spennati
in
cui
i
corpi
ripresi
in
pose
classiche
ed
accademiche
entrano
in
relazione
cromatica
e
timbrica
con
le
composizioni
di
colori
primari
dello
sfondo.
Giorgia Berra
Cenni
biografici
Alessandro
Del
Pero
(Bolzano,
1979),
si
laurea
in
architettura
all’Università
di
Firenze,
ha
partecipato
a
mostre
collettive
e
personali
in
Italia
e
all’estero,
finalista
di
importanti
Premi
artistici
come
il
Premio
Arte
Laguna
di
Venezia.
Renata
Ferrari
(Milano,
1960),
consegue
il
diploma
in
pittura
all’Accademia
di
Belle
Arti
di
Brera,
membro
fondatore
del
gruppo
ARTEMISIA,
ha
partecipato
a
numerose
mostre
collettive
in
Italia,
vive
e
lavora
a
Milano
dove
insegna
discipline
pittoriche
presso
il
Liceo
Artistico
U.Boccioni.
Liana
Ghucasyan
(Magdeburgo
nel
1986),
si
diploma
in
Pittura
presso
la
Scuola
di
Belle
Arti
di
Cambarak
(Armenia)
e
presso
il
Collegio
di
Belle
Arti
di
P.
Terlemezyan
città
Jerevan
(Armenia).
Dal
2008
frequenta
l’indirizzo
in
Pittura
presso
l’Accademia
di
Belle
Arti
di
Brera.
Partecipa
a
numerose
mostre
collettive
in
Italia
e
all’estero,
vincitrice
di
numerosi
premi,
tra
gli
ultimi,
il
Premio
di
pittura
Paolo
Parati
di
Milano
(2011).
Emanuela
Volpe
(Milano),
diplomata
in
Pittura
all’Accademia
di
belle
arti
di
Brera,
fondatrice
del
gruppo
ARTEMISIA,
ha
curato
per
due
anni
una
rubrica
radiofonica
settimanale
dedicata
all’arte
e
al
colore;
partecipa
a
numerose
mostre
collettive
in
Italia,
insegna
discipline
pittoriche
al
liceo
Liceo
Artistico
U.Boccioni.
Silvana
Spennati
(Milano,
1963),
si
qualifica
come
Assistente
Grafico
presso
l’Istituto
Riccardo
Bouer
di
Milano.
Ha
lavorato
presso
diversi
studi
di
grafica
sia
a
Roma
che
a
Milano,
città
in
cui
svolge
la
sua
attività
artistica.
Fa
parte
degli
artisti
soci
del
Museo
della
Permanente
di
Milano.
Inaugurazione:
giovedì
22
settembre,
ore
18:30
Spazio Taccori
C.so
Garibaldi,
2 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì, ore 15-‐18
Ingresso libero