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12/10/2011

Web of Europe

Museum of Applied Arts, Budapest

Contemporary Paraphrases of an Eighteenth-Century Brussel's Tapestry. 27 artisti internazionali sono invitati ad interpretare nuovamente e ri-tessere ventisette piccole parti tagliate virtualmente da questo antico arazzo del XVII secolo, il cui tema mitologico era tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.


comunicato stampa

Si tratta della seconda tappa del progetto “Web of Europe” precedentemente in esposizione al grande pubblico dal 20 maggio fino al 14 agosto 2011 presso il Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles.

Questo progetto, quale processo creativo messo in atto da noti artisti arazzieri europei, è stato lanciato dalla Fondazione Ildikó Dobrányi di Budapest insieme con l’Istituto Culturale Ungherese di Bruxelles.

L’idea per questa opera d’insieme è nata da Marika Száraz, uno dei curatori della Fondazione Ildikó Dobrányi. Usando l’idea di un “ponte nel tempo”, cominciò dall’osservazione che per la ricostruzione di un oggetto d’arte del passato emergente soltanto da frammenti, la base è assicurata da quelle parti relative rimaste intatte. Quale artista specializzata nella tecnica dell’arazzo, Marika Száraz ha immaginato come gli artisti contemporanei, ciascuno rappresentante il suo proprio stile di tessitura, ciascuno secondo il suo proprio pensiero e la sua tecnica, avrebbero sostituito le parti mancanti di un arazzo classico di Bruxelles, procedendo ad aggiustamenti di propri metodi a seguito del soggetto tematico, della forma e della colorazione dell’arazzo originale.

Come conseguenza di ciò, l’opera del progetto “Web of Europe”, una insolita tapisserie tessuta insieme a partire dal ventunesimo secolo, è stata realizzata nel periodo di presidenza dell’Ungheria nella Unione Europea, vale a dire nei primi sei mesi del 2011.

Non è stato mai un segreto l’intenzione di questa iniziativa, ossia quello di dirigere l’attenzione su scala europea verso l’arte dell’arazzo tessuto, arte che non è semplicemente parte della nostra comune eredità europea e che merita la dovuta stima e conservazione, ma anche simultaneamente, un mezzo culturale vivente ed ispiratore, un emozionante genere ed espressione d’arte contemporanea capace e dal continuo rinnovamento.

La base interpretativa per questa composizione collettiva è stato l’arazzo di Bruxelles del XVII secolo “Mercurio consegna l’infante Bacco alle Ninfee” conservato nel Museo delle Arti Applicate di Budapest: un arazzo in seta e lana tessuto nel laboratorio di Jacob van der Borghi (7 fili d’ordito al centimetro. Dimensioni cm 442 x 309cm).

Durante l’ultimo trimestre del diciassettesimo secolo, l’arazzeria di Bruxelles era in gran parte sotto influenza di quella della Manifattura di Gobelin di Parigi. Ciò è dimostrato dall’apprezzamento per la mitologia ed i temi allegorici; le figure ritratte in costumi antichi, i paesaggi riflettono l’influenza di Nicolaus Poussin e di Claude Lorrain e tutta la vivida colorazione attestano l’influenza francese. Uno dei più produttivi disegnatori di cartoni per arazzi del tempo, Louis Schoor (1666-1726), fu il progettista di questa serie di arazzi. Questi basò la sua progettazione sulle xilografie di Jean Doughet e Jean Versini che erano state realizzate sugli approfondimenti dei dipinti di Nicolaus Poussin dedicati alla nascita di Bacco.

In compagnia di altri arazzi della stessa epoca, questa opera decretò il successo della mostra “Kárpít2” tenuta nel Museo delle Belle Arti di Budapest nel 2005, creando nell’insieme una installazione ambientale illuminante per le attuali creazioni internazionali di questo particolare ambito.

Ventisette sono i noti artisti internazionali invitati dalla Fondazione Ildikó Dobrányi ad interpretare nuovamente e ri-tessere ventisette piccole parti tagliate virtualmente da questo antico arazzo del XVII secolo, il cui tema mitologico era tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.

Artisti partecipanti (in ordine alfabetico): Maria Almanza (Belgio), Wanda Balogh (Ungheria), Anet Brusgaard (Danimarca), Nora Chalmet (Belgio), Paola Cicuttini (Belgio), Gabriela Cristu Sgarbura (Romania), Muriel Crochet (Francia), Thomas Cronenberg (Germania), Adél Czeglédi (Ungheria), Włodzimierz Czygan (Polonia), Emese Csókás (Ungheria), Ariadna Donner (Finlandia), Emöke (Francia), Martine Ghuys (Belgio), Peter Horn (Germania), Anne Jackson (Gran Bretagna), Feliksas Jakubauskas (Lituania), Aino Kajaniemi (Finlandia), Ieva Krumina (Lettonia), Maria Kirkova Tzanova (Bulgaria), Federica Luzzi (Italia), Andrea Milde (Spagna), Susan Mowatt (Gran Bretagna), Judit Nagy (Ungheria), Sarah Perret (Francia), Renata Rozsivalova (Repubblica Ceca), e Gizella Solti (Ungheria)

Inaugurazione 13 ottobre ore 18

Museum of Applied Arts
H-1091 Ulloi ut , 33-37 - Budapest

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Web of Europe
dal 12/10/2011 al 26/11/2011

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