Ossidiana. Un mostro metallico che fluttua nel centro della galleria attende l'osservatore silenziosamente e si relaziona con un nucleo di ossidiana, minerale riconducibile alla materia appartenente alla crosta terrestre, all'organo umano ed all'oscuro territorio cosmico.
Composizione dell'Universo: 4% materia barionica (I nostri atomi visibili), 22% materia oscura, 74% energia oscura.
[Olivier Le Fèvre, Laboratorio di Astrofisica CNRS, Francia]
L’ossessione per la percentuale oscura, mai del tutto indagabile dalle leggi scientifiche, viene quì concentrata in un nucleo di ossidiana, vetro lavico di colore nero, polo di attrazione magnetica di masse celesti e di pellegrinaggi umani.
Il progetto espositivo nasce con l’intenzione di proporre per la prima volta a Roma, due giovani artisti italiani, Marco Morici e Ignazio Mortellaro, che lavorano insieme dal 2009 e che solitamente si sono confrontati con le sperimentazioni video e la bidimensionalità delle opere su carta. L’intera mostra prenderà corpo all’interno della galleria CO2 proponendo una selezione di lavori dei due artisti e un’installazione concepita e realizzata da entrambi appositamente per lo spazio.
Il progetto intende unire la materializzazione del lavoro ipsografico delle cartografie di Mortellaro all’indagine sull’uomo, sulla terra e sull’oscurità dell’universo di Morici.
Un mostro metallico che fluttua nel centro della galleria attenderà l’osservatore silenziosamente e si relazionerà con un nucleo di ossidiana, minerale riconducibile alla materia appartenente alla crosta terrestre, all’organo umano ed all’oscuro territorio cosmico. Le schegge di ossidiana fin dal passato erano note per la loro estrema affilatura ed allo stesso tempo fragilità.
La relazione tra i lavori dei due artisti è innescata dalla dipendenza magnetica tra i due corpi: un mostro tridimensionale che vivifica il bestiario geografico di Ignazio Mortellaro, ed il minerale vulcanico, misterioso catalizzatore della poetica di Marco Morici.
“Motherland”, tema della X edizione del Festival FOTOGRAFIA, si ricollega all’intento dei due artisti di indagare gli aspetti del cosmo nella sua interezza in relazione con il mondo in cui viviamo attraverso i materiali che lo costituiscono.
Testo di Cornelia Mattiacci per Edizioni Zener.
Marco Morici nasce nel 1985 a Genzano di Roma, in Italia. Studia Architettura a Roma. Al 2009 risale la sua prima mostra personale dal titolo Le Stanze delle Attese, a Monte Porzio Catone, Roma. Partecipa a mostre collettive tra cui: Avvertenze Artistiche, Museo dei Mercati di Traiano a Roma nel 2009 e MUV, Limonaia di Palazzo Strozzi a Firenza nel 2011. Dal 2009 entra a far parte del collettivo Oblivious Artefacts. Vive e lavora a Roma.
Ignazio Mortellaro nasce nel 1978 a Palermo, in Italia. Studia tra Palermo ed Oporto, abilitandosi alla professione di Architetto. Nel 2008 fonda il collettivo Oblivious Artefacts, progetto sperimentale attivo tra Palermo, Roma e Berlino che riunisce artisti, fotografi, architetti e sound designer. Dal 2009 è direttore artistico dell’etichetta discografica berlinese Stroboscopic Artefacts. Vive e lavora tra Palermo e Roma.
Dalla collaborazione dei due artisti nascono progetti video come Le Ore, la serie Landscapes e videoinstallazioni realizzate in occasione della mostra L'arte dei Giardini. Il Lusso Essenziale presso le Terme di Diocleziano a Roma, nel 2010 e dell’evento Frame.by.Frame al Museo d'Arte Contemporanea Riso a Palermo, nel 2011.
Inaugurazione venerdi' 14 ottobre ore 19
Anteprima stampa ore 17
CO2
via Piave, 66 (cortile interno) - Roma
Orari: Lunedì - Venerdì 11 - 19, Sabato 16 - 19
Ingresso libero