Regno dell'anima. In mostra dipinti in cui e' protagonista il fiore di loto, rappresentato come un riflesso del percorso della vita e delle emozioni.
A cura di Michelle Lee
"Quando dipingevo il fiore di loto, spesso lo associavo al Tibet, ai suoi monti e ai laghi sacri, agli arcobaleni e alla sua natura selvaggia. Ad ogni modo sono entrambi associati al buddismo, perche’ simboleggiano tutto cio’ che c’e’ di elevato, geograficamente e spiritualmente, e questo e’ qualcosa che ho adorato per tutta la mia vita." -- Lam Tian Xing
"Loto e’ l’unica parola che riesco a trovare che potrebbe esprimere la vita nella sua pienezza." -- Lam Tian Xing
Il picco dell’etica e dell’anima
Michelle Lee (Curatrice)
Il fiore di loto è stata una presenza significativa durante l’infanzia di Lam, mentre un viaggio in Tibet è sempre stato un sogno, poi realizzato, per l’artista, ma il confronto tra il fiore di loto e il Tibet è ben più complesso della semplice unione di vecchie e nuove esperienze.
Il fiore di loto, fin da tempi antichi, e’ il simbolo di alti etici in Cina, ed e’ stato considerato come il picco etico nell’anima. Il Tibet rappresenta la via di fuga da una vita frenetica per raggiungere una meta paradisiaca, dove si possono sentire le radici profonde dell’anima.
Lam è nato e cresciuto in Cina, nella provincia di Fujian, situata a sud-est lungo la costa, vicino ad una collina conosciuta come “Lotus Peak” e ha avuto uno stretto legame con il fiore di loto per tutta la sua vita, data la sua grande passione per la natura che coltiva da quando era un bambino.
Da sempre tratta il fiore di loto come se fosse un essere umano, con molto rispetto e ammirazione. Il loto, infatti, rappresenta anche la purezza assoluta nel Buddismo, con significati di eternità, vitalità e castità.
Il delicato fiore di loto galleggia silenziosamente in laghetti e stagni avvolti dalla foschia, rimanendo comunque nitido e brillante anche a distanza. Quello che il loto sta a significare è che anche in situazioni difficili, l’etica puó tenere lontani da ciò che é sporco, mantenendoci nella purezza e nell’integrità.
Il loto inoltre esprime diverse sfumature dei vari stadi della vita da quando sboccia, a quando appassisce.
Lam non dipinge il loto come un elemento palpabile, ma piuttosto come un riflesso del percorso della vita e delle sue emozioni.
Una persona tra il pubblico una volta scoppió a piangere davanti ad un’ opera di Lam raffigurante il loto, perché fu profondamente toccata dal messaggio intrinseco, così Lam concluse che il loto è vita e la vita è il loto.
Il Tibet è uno dei posti più mozzafiato al mondo, sia ad un livello spirituale che sacro e ne fanno parte molti luoghi che sono ugualmente preziosi e infinitamente belli. Qualsiasi persona rimarrebbe profondamente toccata dai suoi paesaggi paradisiaci. Lam lí sentì il calore e la purezza dei rapporti umani, fu colpito da tutti i dettagli che ammirava giorno per giorno, come la vita semplice, il sorriso sincero delle persone.
Per poco Lam non rischiò di morire in Tibet, per una reazione all’altitudine. Un sogno, una missione, che si trasformarono in un’esperienza fatale. Ci vollero infatti tre anni prima che si riprese. Dopo questi tre anni, Lam ripartì per il Tibet, stupendo tutti.
Andò tre volte in Tibet nell’arco di dieci anni. Il suo entusiasmo e il suo stato d’animo lo portarono a creare le sue opere senza alcuna paura.
Come disse Oscar Wilde, «se si ama l’arte, bisogna amarla al di là di tutte le altre cose al mondo».
Lam si innamora del dipingere e dipinge come un amante. Nelle sue opere sussurra la sua ammirazione per il loto e per il Tibet al pubblico, perché entrambi hanno toccato profondamente la sua anima.
La stesura dell’inchiostro e dei colori è delicata, ma allo stesso tempo dominano l’opera con una magnifica trasparenza e purezza. Lam usa una vasta gamma di texture e colori nel suo lavoro, creando un misterioso effetto di sogno.
La sua combinazione tra tecnica tradizionale cinese per la stesura dell’inchiostro e il libero scorrere dei colori, tipico delle opere occidentali, fanno di lui un artista senza precedenti nell’ambito della pittura contemporanea.
Ufficio stampa: kerry meroni, ufficiostampa.neuberg@hotmail.com
Inaugurazione 21 ottobre ore 19
Fabbrica Borroni
via Matteotti, 19 Bollate (MI)
Orari: lun-ven 15-19, sab-dom 11-19
Ingresso libero