Galleria Francesco Zanuso
Milano
corso di Porta Vigentina, 26 (interno)
335 6379291
WEB
Maria Christina Hamel
dal 7/11/2011 al 28/11/2011
lun-ven 15:30-19

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Galleria Francesco Zanuso



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Maria Christina Hamel



 
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7/11/2011

Maria Christina Hamel

Galleria Francesco Zanuso, Milano

Come Acqua che Scorrre - Ceramiche e Neon. L'artista offre una rappresentazione simbolica della natura attraverso la plasticita' dei materiali amalgamati dall'uso del colore e della luce.


comunicato stampa

Come Acqua che Scorrre – Ceramiche e Neon di Maria Christina Hamel
In mostra presso la Galleria Francesco Zanuso di Milano dall’8 al 29 novembre

Dall’8 novembre e fino al 29 sempre di novembre, la nota designer Maria Christina Hamel di origine austriaca, milanese di adozione, che, come ha scritto Alessandro Mendini “ nonostante non sia nata a Milano la designer e artista è una delle più precise testimonianze che la cultura milanese ha espresso ed esprime tuttora nella cosidetta generazione di mezzo” si presenta presso la Galleria Francesco Zanuso con una rassegna di alcuni fra i suoi progetti icona e 4 opere in ceramica e neon della collezione Terra, Aria, Fuoco e Acqua, presentate in anteprima assoluta e frutto della felice collaborazione con la manifattura G. Mazzotti 1903 di Albisola, famosa per le sue realizzazioni con i Futuristi, Lucio Fontana e tanti altri, con cui l'artista ha già realizzato nel 2011 due opere presenti in mostra.

La creatività di Maria Christina Hamel trae origine dalla multi territorialità che costituisce il tratto comune caratteristico sia della famiglia materna, sia di quella paterna. Basta infatti guardare ai diversissimi luoghi ove sono nati i membri della sua famiglia per comprendere meglio questo concetto: nonna paterna russa, nonno paterno austriaco, papà diplomatico austriaco nato e cresciuto fra Indonesia e Africa; mentre da parte materna: nonni e mamma originari della Versilia ma per trent’anni in India, dove Maria Christina è nata e per un periodo ha vissuto, un fratello nato a Bangkok e uno a Vienna, in entrambe le famiglie sono poi presenti artisti che hanno contribuito a formare la sua personalità artistica.

Nei suoi lavori ci sono tracce di questo nomadismo visivo che senza avere i tratti anche ossessivi di Oskar Kokoschka si riflette ad esempio, nell’aver accumulato esperienze dirette in molti dei più importanti siti italiani ed esteri dove si lavorano ceramica e vetro.

L’ esperienza in Alchimia e la lunga collaborazione con Alessandro Mendini hanno cementato in lei il rigore nell’approccio metodologico regolarmente applicato in ogni suo nuovo lavoro artistico e di design.

Non si può sottacere l’appassionato studio e la vicinanza al Nuovo Realismo Viennese che assieme alla Secessione costituiscono da sempre due riferimenti precisi per la sua formazione e ispirazione artistica. Mentre in tempi più recenti ha scoperto una propria forte vicinanza agli ideali che sono alla base dell'estetica di Niki de Saint Phalle.

Questa benefica inquietudine ha determinato una creatività che ha portato e porta Maria Christina ad approfondire sempre più i temi legati alla trasposizione di un' ideale mondo fantastico in oggetti che accompagnano la nostra vita quotidiana, sia che si tratti di una scultura luminosa, o di una gioiosa fontana, che di una lampada da tavolo.

Gian Carlo Bojani, già storico direttore del museo Internazionale della Ceramica di Faenza, a proposito delle sculture luminose della collezione Fiori Di Luce (2008), dopo aver citato Andrea Branzi:” …il design italiano…(è) vicino alla grande tradizione della pittura e della spiritualità italiana…Raramente i prodotti del light design italiano sono lussuosi, ma molto più spesso sono presenze amiche che giocano dentro l’ambiente il ruolo di folletti domestici che illuminano la nostra notte”.(da: “che cos’è il design italiano? Le sette ossessioni del design italiano”, a cura di Silvana

Annicchiarico e Andrea Branzi, Triennale Electa, Milano 2008), scrive : Ecco mi pare che qualcosa attenga di questo a Maria Christina Hamel e porti ad individuare la sua specificità nell’assunzione della luce quale si sprigiona dai suoi vasi non con la distruttività del Vaso di Pandora, ma con i ghiribizzi di vari folletti che animano la scena e fanno di tutto attivando come un meraviglioso movimento di palcoscenico, di fumetti animato, di balletto frenetico col cuore in gola. Perché anche in questo c’è spirito, c’è nostalgia di un mondo perduto che si ricrea, si rincorre, ci si perde, che si cerca di recuperare in qualche aspetto. Che si gioisce. Qualcosa di importante che si proietta oltre.

Nel nuovo ciclo “ Come Acqua che Scorre “ Maria Christina Hamel, offre una rappresentazione che diventa anche simbolica della natura attraverso la plasticità della ceramica e del neon amalgamate dall'uso sapiente del colore e della luce, ulteriore evoluzione del suo percorso artistico con questi materiali a lei così congeniali. Accanto ai 4 inediti, pezzi icona per ripercorrere il percorso di un’artista e scoprire il suo mondo fantastico!

Inaugurazione 8 novembre ore 18

Galleria Francesco Zanuso
Corso di Porta Vigentina 26 – Milano
Tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:00
Ingresso libero

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