Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Udine
via Trento 4
0432 248418 FAX 0432 248452
WEB
Luciano Ceschia
dal 31/1/2003 al 1/3/2003

Segnalato da

Pamela Calligaris




 
calendario eventi  :: 




31/1/2003

Luciano Ceschia

Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine

Sculture e disegni che vanno dagli anni Sessanta all'ultima produzione, restituendo - come spiega il critico Licio Damiani, curatore del catalogo - una creativita' effervescente, tumultuosa, ricca, complessa nel suo duttile e prensile eclettismo.


comunicato stampa

Inaugurazione Sabato 1 febbraio, alle 11.30

Dopo la mostra dedicata al pittore Carlo Ciussi, il Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” rende ora omaggio a un altro grande artista friulano: Luciano Ceschia. Sarà infatti inaugurato sabato 1 febbraio, alle 11.30, il prezioso percorso monografico «Fra i miti della terra e la contemporaneità»: sculture e disegni che vanno dagli anni Sessanta all'ultima produzione, restituendo - come spiega il critico Licio Damiani, curatore del catalogo - «una creatività effervescente, tumultuosa, ricca, complessa nel suo duttile e prensile eclettismo».

Toccherà allo stesso Damiani, durante la cerimonia d’apertura, tracciare un ritratto umano-professionale di Ceschia («aveva l’aspetto di un samurai nei film di Kurosawa, o forse così erano i longobardi scesi in Friuli avidi di possedere e di conoscere, modificando dall’interno la stanca civiltà latina»), per poi illustrare il significato delle opere esposte al Nuovo («sono cariche di visionaria potenza, capaci di stabilire un dialogo articolato, di interagire polemicamente con le prospettive architettoniche del Teatro segnando percorsi nuovi, rivelando altre letture, altre dilatazioni spaziali»).
Nato a Tarcento nel 1926, e scomparso nel 1991, Luciano Ceschia iniziò la propria formazione nel 1940, frequentando la bottega di Cesare Turrin. Il figlio di Cesare, Tiziano, lo avviò alla pittura, così come l’ebanista Salvatore Rizzi e lo scultore Antonio Francolini lo avviarano poi ad altre forme espressive. Dopo la guerra, Ceschia seguì con impegno e passione la nascita e lo sviluppo del movimento neorealista friulano, quindi si trasferì in Jugoslavia e proseguì le esperienze all’estero lavorando a Ginevra e viaggiando a Zurigo, Basilea e Parigi, dove entrò a contatto diretto con le opere d’arte moderna.

Al suo rientro, nel 1953, costruì nella legnaia di casa un forno per la cottura della ceramica e ne trasse forme tratte dalla tradizione popolare. Dal 1960 cominciò invece a introdurre una nuova metodologia tecnica nella lavorazione della ceramica, grazie alla sperimentazione su smalti e terre: le opere realizzate in questo modo vengono definite «ceramiche greificate». La «Grande porta di Hiroshima», esposta nel 1962 alla XXXI Biennale d’Arte Moderna di Venezia, gli valse il conferimento del Premio del Ministero dell’Industria e del Commercio per la ceramica…
Gli anni Sessanta furono, per lui, un decennio di grande attività: si confrontò con i fratelli Dino, Mirko e Afro Basaldella e collaborò con diversi architetti, tra cui Marcello D’Olivo, Ermes Midena, Gino Valle, Gianni Avon. In questo periodo realizzò le sue prime opere di grandi dimensioni, concepite inizialmente come complemento dell’apparato architettonico, che saranno all’origine di un nuovo modo di vedere la scultura nella sua espressione più monumentale. A partire dalla seconda metà del decennio, parallelamente all’utilizzo del metallo fuso, Ceschia si avvicinò alla lavorazione della pietra. L’uso di questo materiale consentì il definitivo passaggio a una scultura di tipo non figurativo, che vuole la semplificazione della forma e porta all’accostamento allo studio e all’interpretazione della sfera…

I visitatori potranno accedere alla mostra da lunedì a sabato, dalle 16 alle 19 (ingresso biglietteria). Per informazioni: telefonare al numero 0432-248418 (oppure scrivere all'indirizzo info@teatroudine.it ).


Udine
Teatro Nuovo G.da Udine

IN ARCHIVIO [10]
Il ramo d'oro
dal 14/1/2011 al 11/2/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede