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Lorenzo Simonetti
dal 24/11/2011 al 24/12/2011

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24/11/2011

Lorenzo Simonetti

Creative Room, Roma

Estetica Primitiva. Lastre di metallo su cui e' impresso il carattere di una negritudine che sembra volere travalicare il primitivismo di inizio Novecento e le sue molte fascinazioni.


comunicato stampa

I volti di Simonetti hanno un´anima di ferro: non e´un dettaglio il fatto che sia questo il supporto delle sue opere, tutte peraltro di notevoli dimensioni.

Lastre di metallo su cui con forza si imprime il carattere deciso di una negritudine che sembra volere travalicare il primitivismo di inizio Novecento e le sue molte fascinazioni, da Picasso a Brancusi a Modigliani, per concentrarsi piuttosto sul sentimento della perdita e dell´azzeramento che l´Informale di Fautrier seppe esprimere attraverso la serie degli Otages.

Ferro come materia difficile da attaccare, non permeabile e pervicacemente riflettente; duttile e rigida ad un tempo, come solo l´animo umano può essere. E´questo il segreto dei suoi volti, molto al di là dell´istinto dionisiaco di quegli archetipi umani preservati dalla civilizzazione e vergini di fronte alle nefandezze di un Occidente corrotto e blasfemo, che l´Avanguardia artistica celebrò dalle ´Fanciulle di Avignone´in poi.

Sono volti strappati dalla carne e riattaccati con forza sul ferro, usando terre e colori, sabbie e collanti, nel disperato tentativo di ritrovare un´anima che e´gia´perduta, forse per sempre.

Ma Simonetti non smette di lottare: con l´accanimento del rianimatore getta sulla superficie fredda del quadro tutto il calore di una sostanza organica che serba ancora in se´la vita, per riattivare quegli organismi ridotti ad ectoplasmi, fantasmi di spiritualità che il ferro - grande conduttore - potrebbe stimolare con una semplice scossa elettrica.

Ed e´lo sguardo di noi tutti a compiere il miracolo, di fatto accendendo di speranza gli occhi cavi di queste maschere terrose; facendone vibrare le labbra carnose in frasi appena sussurrate o anche solo intuite.

Lontane nel tempo eppure insite in noi stessi, come schegge di coscienza che il tempo non può rimuovere.

Fulvia Strano

Creative Room
via Tommaso Campanella, 3 - Roma
Inaugurazione: 25 novembre 2011 dalle ore 18:30 alle ore 22:00
Ingresso libero

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