Alias e' concepita come un libro: questa mostra rappresenta il secondo capitolo di un percorso iniziato nel 2010. Nelle sue opere accosta piccoli oggetti d'uso quotidiano su fondi pittorici a pennellate bianche e sottili carte strappate.
A cura di Tiziana Leopizzi ed Olivia Spatola
Giorgio Faletti continua il percorso nel mondo dell'arte visiva iniziato a Firenze con Artour-O il Must nel 2009. Da allora si sono succeduti diversi appuntamenti che hanno codificato il suo stile sintomatico del momento storico che stiamo vivendo. Le sue opere, frutto del dialogo tra il pvc ed i colori sapientemente stesi sulla tela, hanno iniziato un discorso innovativo ricco di poesia e di delicato umorismo. Alias è stata concepita come un libro e questa mostra al Museo della Musica di Bologna rappresenta il secondo capitolo di un percorso iniziato nel 2010 con l’importante esposizione attuata in contemporanea a Genova ed Alassio.
Giorgio Faletti si rivela l’artista versatile per eccellenza con una personalità alimentata da una curiosità incontenibile e dimostra una totale coerenza nell’uso rischioso di tecniche miste degne della più alta pop art. Il gesto è perfetto. L’artista è incredibilmente padrone di sé e non sbaglia una nota nell’accostare frammenti di spartiti, piccoli giocattoli o oggetti di uso quotidiano. I fondi pittorici a pennellate bianche si fondono a sottili carte strappate in cui riscoprire lacerti di antica memoria, ricordi impolverati trovati in un cassetto, fotografie mai scattate, sogni dimenticati nella frenesia della vita contemporanea. Non c’è silenzio nell’opera di Faletti, ma neanche rumore, vi è un leggero suono di violino che ci trasporta nella sua visione. Guardare i quadri dell’artista comporta una sorta di percezione ampliata dell’oggetto, vi è come una sonorità intrinseca negli accordi tra i colori, nei ritmi cromatici degli accostamenti e nelle giustapposizioni di toni scuri e chiarissimi. La sua è pittura materica, in quanto, seppur nella tridimensionalità data dalle applicazioni, la genesi ed il percorso creativo non hanno matrici scultoree: il segno, a mio vedere, è quello del pittore. Ma prima di tutto sono piccoli gioielli di poesia visiva che forse nemmeno il suo autore ha il coraggio di accettarne il valore, vittima e carnefice delle categorie della vita a cui ognuno è schiavo.
Giorgio Faletti è nato ad Asti, vive e lavora tra la sua città, New York e l'Isola d'Elba. Molto conosciuto per il suo passato come uomo di spettacolo, ha sperimentato il mondo della comunicazione nei suoi molteplici aspetti spaziando dalla musica alla letteratura. Ora è la pittura la sua musa seducente, luogo di raffronto plurisecolare a cui si è accostato da outsider, cioè dichiarando, anzi rivendicando, la propria estraneità alle regole del gioco, ma compiendo un suo percorso preciso. Il suo debutto nell’arte contemporanea è avvenuto nel 2009 ad ARTOUR-O il MUST e da quel momento gli appuntamenti si susseguono regolarmente: ora Alias – secondo capitolo, dove, ancora una volta, l’artista affronta una nuova sfida con concentrazione e determinazione.
Inaugurazione 25 novembre ore 18.3O.
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
strada Maggiore, 34 (Palazzo Sanguinetti), Bologna
Orari: dal martedì al venerdì 9:30-16; sabato e domenica 10-18:30.
Ingresso: Euro 4,00 comprensivo di ingresso al museo.