Stefano Bruna
Luigi Caiffa
Hannu Palosuo
Marco Rabino
RottamAzione
Alexander Wolf
Federica Martini
Mostra e spazio ideale in cui si collocano le opere di Luigi Caiffa, Hannu Palosuo, Marco Rabino, RottamAzione e Alexander Wolf. stART e' un territorio in espansione, che a ogni passaggio modifica la propria fisionomia artistica. Il senso del progetto e' contenuto nel titolo e nella nozione di apertura, viaggio, movimento all'interno e all'esterno dei luoghi espositivi non istituzionali che ne incroceranno il percorso.
a cura di Federica Martini
Un itinerario europeo con
Stefano Bruna, Luigi Caiffa, Hannu Palosuo, Marco Rabino, RottamAzione, Alexander Wolf
Torino, 27 gennaio 2003. È il territorio il tratto comune che in stART lega Torino ad Ascoli, Roma, Lecce, Bilbao e Berlino. Mostra e spazio ideale in cui si collocano le opere di Luigi Caiffa, Hannu Palosuo, Marco Rabino, RottamAzione e Alexander Wolf. stART è un territorio in espansione, che a ogni passaggio modifica la propria fisionomia artistica. Il senso del progetto è contenuto nel titolo e nella nozione di apertura, viaggio, movimento all'interno e all'esterno dei luoghi espositivi non istituzionali che ne incroceranno il percorso.
stART come processo, dunque, e come temporanea permanenza in aree artistiche lontane ma esteticamente affini; come disegno collettivo di una geografia delle ricerche espressive europee. A tracciarne il profilo, di città in città , saranno gli spazi, i curatori giovani e l'artista che di ogni luogo attraversato rappresenterà le sperimentazioni in atto e la direzione estetica.
A Torino si parte dalla DeSide Gallery, spazio artistico plurale dedicato al design e al confronto con i linguaggi dell'assemblage, della fotografia e della pittura. Nell'intuizione di Caiffa, Palosuo, Rabino, RottamAzione e Wolf, i cinque artisti di partenza, stART si costruisce attorno all'idea di collaborazione fra scelte e tecniche eterogenee. La stessa presentazione delle opere in contesti geografici e ideali distanti rafforza l'impressione di apertura, la volontà di ambientarsi e confrontarsi con esperienze artistiche contemporanee.
La prima fermata di stART apre con la fotografia di Stefano Bruna, registrazione di assenze e di variazioni di luce; con la raffinata sensualità della pittura di Caiffa; gli oggetti della memoria ripetuti ai margini delle rappresentazioni simboliche di Palosuo; i dettagli di luce colti dalle tele modulari di Rabino; la metamorfosi fra scultura e design dei materiali assemblati dai RottamAzione; le delicate tracce elettroniche delle fotografie digitali di Wolf.
stART_itinerant views on European arts è un progetto espositivo di Luigi Caiffa, Hannu Palosuo, Marco Rabino, RottamAzione e Alexander Wolf realizzato in collaborazione con la DeSide Gallery di Torino. Da Torino, la mostra viaggerà in diverse città italiane ed europee per poi tornare a Torino, dove si raccoglieranno i lavori e gli interventi degli artisti e dei curatori che hanno curato le singole tappe espositive.
traduzioni in inglese: Maria Pia Zini Lamberti, Federica Martini
traduzioni in francese e tedesco: Verena von Pusch
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Gli artisti in mostra
Stefano Bruna è un giovane artista nato a Torino nel 1973, dove vive e lavora. La vocazione concettuale della sua ricerca emerge sia nei progetti di installazione, sia nei cicli fotografici che Bruna concepisce come documentazione concreta di movimenti individuali e in continua espansione. In occasione di stART, Bruna presenta una serie di istantanee intitolate Percorsi. Dominate da una luce fredda, amplificata dalla montatura in alluminio, Percorsi rappresenta la traccia fotografica del sopralluogo svolto dall'artista in una sala operatoria.
Luigi Caiffa. Nato a Gallipoli (Le) nel 1960, vive e lavora a Francoforte (Germania) e a Roma. Le sue immagini nascono dall'intervento su materiali fotografici bidimensionali i cui tratti vengono modificati e attenuati da una sottile patina di zucchero. Madonne, volti, corpi maschili e dettagli di fiori dalla spiccata valenza sensuale diventano dunque icone materiche, la cui levigata densità riflette e amplifica raffinati giochi di trasparenze.
Hannu Palosuo. Artista finlandese, è nato a Helsinki (Finlandia) nel 1966; vive e lavora a Roma ed Helsinki. La pittura di Palosuo si applica a una tipologia ben definita di oggetti - sedie, soglie - sospesi nello spazio della tela e colti in totale assenza di elementi umani. La ripetizione seriale, quasi ossessiva di gruppi di oggetti trova un momento di discontinuità nella variabile fisionomia delle sedie e delle porte, che si presentano come residuo materiale di una memoria personale.
Marco Rabino. Nato a Pont Canavese (To) nel 1965, vive e lavora a Torino. Il suo discorso pittorico, sviluppato intorno a tematiche metropolitane e a soggetti organici, include un'attenta investigazione dei mezzi espressivi della pittura e dei suoi supporti. Scene urbane dal taglio vagamente fotografico, reticoli di frascami e colonie di virus diventano motivo di un'indagine sulle configurazioni di luce e dati cromatici. Inquadrati in tele sagomate, ripetute modularmente in strutture dall'andamento orizzontale, la serie di virus presentati nel contesto di stART replica, anche nella struttura, il modello di riproduzione per accrescimenti successivi - della materia microscopica e organica oggetto dell'indagine di Rabino
RottamAzione. Con la sigla RottamAzione, Cesare Catena (Torino, 1969) e Lorenza Capitano (Torino, 1973) propongono una serie di pezzi unici a metà strada fra il design e l'arte. Il loro lavoro, legato ai prodotti del design degli anni '60, si presenta come la rivisitazione della storia materiale di oggetti di culto che, reinterpretati, assumono una funzione ulteriore. L'utilizzo del rottame e la sua trasformazione in oggetto nuovamente utile dà vita a lampade incastrate nel manubrio di una motocicletta, tavolini sorretti dal muso di un trattore, ovvero a oggetti la cui poetica si fonda sulla stessa memoria del materiale di cui è fatto.
Alexander Wolf è nato a Berlino nel 1965. Nel 1998 si avvicina alla fotografia digitale e ne esplora le potenzialità percettive. Cercando di equilibrare il rapporto fra la rappresentazione e l'astrazione, Wolf produce una fotografia dai contorni indefiniti, in cui la messa a fuoco spetta all'osservatore finale. Si tratta di una forma di impressionismo digitale che si basa sulla rinuncia all'immediatezza propria dell'immagine elaborata digitalmente: privato dei suoi profili netti, il soggetto della rappresentazione si dissolve, lasciando spazio a giochi cromatici al limite del pittorico.
Immagine: Alexander Wolf, Shy Asian Beauty
18 febbraio / 8 marzo 2003  - apertura dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30
Inaugurazione il 18 febbraio 2003, dalle ore 18,30
DeSide Gallery
via Mongrando, 42/d
10100 Torino
Tel. +39 011 835646