Galleria Monica De Cardenas
Milano
via Francesco Vigano', 4
02 29010068 FAX 02 29005784
WEB
Stephan Balkenhol / Allyson Vieira
dal 14/12/2011 al 24/2/2012
mart-sab 15-19

Segnalato da

Galleria Monica De Cardenas




 
calendario eventi  :: 




14/12/2011

Stephan Balkenhol / Allyson Vieira

Galleria Monica De Cardenas, Milano

All'immediatezza della figura scolpita, le sculture in legno di Balkenhol uniscono l'essenzialita' della tradizione minimalista, mentre quelle in gesso di Vieira traggono forza dalla materia cruda, mescolando riferimenti che vanno dall'antichita' al contemporaneo.


comunicato stampa

Stephan Balkenhol

Siamo felici di annunciare una mostra di nuove opere di Stephan Balkenhol, uno dei maggiori scultori contemporanei, che la nostra galleria rappresenta in Italia dal 1996. Balkenhol ha realizzato anche numerose sculture pubbliche, tra le quali nel 2010 un torso maschile in legno di cedro alto 5 metri, esposto ai Fori Imperiali a Roma.

Nato a Fritzlar (Hessen) in Germania nel 1957, Stephan Balkenhol da più di vent'anni infonde nuova vita alla scultura figurativa con opere di grande intensità ed originalità. Dopo aver studiato all'Accademia di Amburgo come allievo dello scultore minimalista tedesco Ulrich Rückriem, Balkenhol scopre ben presto la sua predilezione per il legno come materiale e la sua vocazione a voler "re-inventare la figura".

Le figure vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. Nonostante l'uso di questa tecnica tradizionale, i soggetti non aspirano all'eroico, bensì rappresentano con sobrietà e ironia l' uomo del nostro tempo, che Balkenhol osserva nelle numerose fotografie che scatta per le strade. All'immediatezza della figura scolpita, le sculture di Balkenhol uniscono l'essenzialità della tradizione minimalista, fondendo così due tendenze dell'arte contemporanea diametralmente opposte. La materialità del legno è sempre presente e i gesti dello scultore rimangono visibili, accentuando la vitalità della superficie. Le figure umane mantengono un'espressione neutrale ed enigmatica, che non svela sentimenti o passioni, ma sembra racchiuderne il mistero.

Le opere di Stephan Balkenhol si trovano nelle collezioni di alcuni tra i più prestigiosi musei del mondo, tra cui l'Hirschhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Tate Gallery di Londra, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte e la Nationalgalerie di Berlino. Sono inoltre state presentate in mostre personali in musei europei ed americani, tra i quali recentemente il Museè de Grenoble (2010), il museo Deichtorhallen di Amburgo (2008-2009), la Staatliche Kunsthalle di Baden Baden, il Museum der Moderne di Salisburgo (2006-2007), il Padiglione d' Arte Contemporanea di Milano (2007), il National Museum of Art di Osaka (2005) e lo Sprengel-Museum di Hannover (2003).

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Allyson Vieira
Aphrodite
Project Room

Per la prima volta in Italia presentiamo i lavori di Allyson Vieira, artista americana nata in Massachussets nel 1979.

Allyson Vieira indaga la storia come una successione di imperi ed eredità, mitologie e mutazioni. In particolare prende come sua materia di studio la paziente registrazione dell'oggetto che viene ripetutamente collocato, copiato, rianimato e canonizzato. Molto interessata alle antiche piramidi, intese come simbolo di potere, l'artista considera il suo lavoro come una forma di produzione industriale capace di mettere in discussione la relazione tra sostanza, materia e forma; individuando quel momento scivoloso in cui la materia diventa forma e suggerisce che ogni materia esistente è contemporaneamente nuovo materiale e forma potenzialmente sconosciuta. Vieira pone la domanda "forse la storia, come la materia, può essere ri-utilizzata in questo modo; riprodotta senza replicarla".

Le sculture in gesso di Allyson Vieira traggono forza dalla materia cruda, mescolando riferimenti che vanno dall'antichità al contemporaneo; le sue opere sono quindi difficilmente collocabili in una dimensione definita, tanto che potrebbero sembrare rovine venute dal futuro. Il gesso è per lei materia fondamentale, perché attraverso di esso si indaga la tridimensionalità partendo da una qualsiasi forma; infatti le sue opere sono spesso calchi, quindi forme provenienti da altre forme: In questo dialogo tra forma e formato si annidano tensioni e paradossi riscontrabili nel processo evolutivo e distruttivo della storia, rievocando quei momenti una volta considerati rivoluzionari, poi riconoscibili e infine trasformati in qualcosa di esemplare. Unendo con forza periodi che vanno dall'Antica Grecia al Minimalismo, Vieira non si sofferma troppo al passato, ma dimostra quanto gli oggetti del presente non vivano di propria autonomia.

Mentre l'autorialità dell'opera è stata una fonte di dibattito per tutto il XX secolo, nel caso di Vieira le sue mani sono letteralmente presenti in molte sue opere, ad esempio i suoi bassorilievi sono realizzati con pugni e ditate, le cui tracce creano un paesaggio complesso che ricorda fregi antichi portati via dal tempo, o il racconto di una lotta indefinita. L'accoppiata carne-gesso, va oltre il momento della creazione dell'opera, evitando di dare un senso monumentale alle sue opere. La forma affusolata, le dita nervose e i pugni incisivi, aggiungono una più sfumata ma non meno fisica trasformazione della materia bruta. Anche il titolo dell'opera New (Not Completely Novel) tende a ribadire la contemporanea impossibilità di leggere queste sculture indipendentemente da connotazioni antiche.

I calchi dell'artista sono azioni fossilizzate, segnano l'influenza temporale dell'azione umana; esistono tra un momento presente e il movimento passato, una cornice storica ed un gesto recente.

Il suo interesse è rivolto a come le cose durano negli anni e a come le forme resistano al cambiamento durante la storia; questo può essere riconducibile alle influenze architettoniche da lei usate (modanature, ziggurat, colonne) e a quello che raffigurano (la mano, una tazza, un polpo). Tutti questi elementi vengono condotti da una parte all'altra della storia, evidenziando riferimenti completi ad ogni passo. Il polpo ci ricorda il legame forte tra mitologia e qualsiasi arte antica, ed altro ancora. L'unico scopo dell'artista è offrire allo spettatore un punto di vista privilegiato, che rimbalza tra i secoli; dalla caduta di un impero ad un altro, fino ad evidenziare anomalie storiche che evocano opere incomplete.

Allyson Vieira vive e lavora a New York. Le sue opere sono state recentemente esposte in mostre collettive a Londra, Atene, New York. Ha conseguito un MFA alla Milton Graduate School al Bard College e un BFA presso il Cooper Union. Alcune suo opere sono state esposte recentemente anche allo Sculpture Center a New York.

Immagine: Untitled, 2011, ink on paper, cm 48 x 40

Opening: giovedì 15 dicembre ore 18.30

Galleria Monica De Cardenas
via Francesco Vigano', 4 - Milano
Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19
Ingresso libero

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