All'immediatezza della figura scolpita, le sculture in legno di Balkenhol uniscono l'essenzialita' della tradizione minimalista, mentre quelle in gesso di Vieira traggono forza dalla materia cruda, mescolando riferimenti che vanno dall'antichita' al contemporaneo.
Stephan Balkenhol
Siamo felici di annunciare una mostra di nuove opere di Stephan Balkenhol, uno dei
maggiori scultori contemporanei, che la nostra galleria rappresenta in Italia dal
1996. Balkenhol ha realizzato anche numerose sculture pubbliche, tra le quali nel
2010 un torso maschile in legno di cedro alto 5 metri, esposto ai Fori Imperiali a
Roma.
Nato a Fritzlar (Hessen) in Germania nel 1957, Stephan Balkenhol da più di vent'anni
infonde nuova vita alla scultura figurativa con opere di grande intensità ed
originalità. Dopo aver studiato all'Accademia di Amburgo come allievo dello scultore
minimalista tedesco Ulrich Rückriem, Balkenhol scopre ben presto la sua predilezione
per il legno come materiale e la sua vocazione a voler "re-inventare la figura".
Le figure vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate
dal colore. Nonostante l'uso di questa tecnica tradizionale, i soggetti non
aspirano all'eroico, bensì rappresentano con sobrietà e ironia l' uomo del nostro
tempo, che Balkenhol osserva nelle numerose fotografie che scatta per le strade.
All'immediatezza della figura scolpita, le sculture di Balkenhol uniscono
l'essenzialità della tradizione minimalista, fondendo così due tendenze dell'arte
contemporanea diametralmente opposte. La materialità del legno è sempre presente e i
gesti dello scultore rimangono visibili, accentuando la vitalità della superficie.
Le figure umane mantengono un'espressione neutrale ed enigmatica, che non svela
sentimenti o passioni, ma sembra racchiuderne il mistero.
Le opere di Stephan Balkenhol si trovano nelle collezioni di alcuni tra i più
prestigiosi musei del mondo, tra cui l'Hirschhorn Museum and Sculpture Garden di
Washington, la Tate Gallery di Londra, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte e
la Nationalgalerie di Berlino.
Sono inoltre state presentate in mostre personali in musei europei ed americani, tra
i quali recentemente il Museè de Grenoble (2010), il museo Deichtorhallen di Amburgo
(2008-2009), la Staatliche Kunsthalle di Baden Baden, il Museum der Moderne di
Salisburgo (2006-2007), il Padiglione d' Arte Contemporanea di Milano (2007), il
National Museum of Art di Osaka (2005) e lo Sprengel-Museum di Hannover (2003).
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Allyson Vieira
Aphrodite
Project Room
Per la prima volta in Italia presentiamo i lavori di Allyson Vieira, artista
americana nata in Massachussets nel 1979.
Allyson Vieira indaga la storia come una successione di imperi ed eredità, mitologie
e mutazioni. In particolare prende come sua materia di studio la paziente
registrazione dell'oggetto che viene ripetutamente collocato, copiato, rianimato e
canonizzato. Molto interessata alle antiche piramidi, intese come simbolo di potere,
l'artista considera il suo lavoro come una forma di produzione industriale capace di
mettere in discussione la relazione tra sostanza, materia e forma; individuando quel
momento scivoloso in cui la materia diventa forma e suggerisce che ogni materia
esistente è contemporaneamente nuovo materiale e forma potenzialmente sconosciuta.
Vieira pone la domanda "forse la storia, come la materia, può essere ri-utilizzata
in questo modo; riprodotta senza replicarla".
Le sculture in gesso di Allyson Vieira traggono forza dalla materia cruda,
mescolando riferimenti che vanno dall'antichità al contemporaneo; le sue opere sono
quindi difficilmente collocabili in una dimensione definita, tanto che potrebbero
sembrare rovine venute dal futuro. Il gesso è per lei materia fondamentale, perché
attraverso di esso si indaga la tridimensionalità partendo da una qualsiasi forma;
infatti le sue opere sono spesso calchi, quindi forme provenienti da altre forme: In
questo dialogo tra forma e formato si annidano tensioni e paradossi riscontrabili
nel processo evolutivo e distruttivo della storia, rievocando quei momenti una volta
considerati rivoluzionari, poi riconoscibili e infine trasformati in qualcosa di
esemplare. Unendo con forza periodi che vanno dall'Antica Grecia al Minimalismo,
Vieira non si sofferma troppo al passato, ma dimostra quanto gli oggetti del
presente non vivano di propria autonomia.
Mentre l'autorialità dell'opera è stata una fonte di dibattito per tutto il XX
secolo, nel caso di Vieira le sue mani sono letteralmente presenti in molte sue
opere, ad esempio i suoi bassorilievi sono realizzati con pugni e ditate, le cui
tracce creano un paesaggio complesso che ricorda fregi antichi portati via dal
tempo, o il racconto di una lotta indefinita. L'accoppiata carne-gesso, va oltre il
momento della creazione dell'opera, evitando di dare un senso monumentale alle sue
opere. La forma affusolata, le dita nervose e i pugni incisivi, aggiungono una più
sfumata ma non meno fisica trasformazione della materia bruta. Anche il titolo
dell'opera New (Not Completely Novel) tende a ribadire la contemporanea
impossibilità di leggere queste sculture indipendentemente da connotazioni antiche.
I calchi dell'artista sono azioni fossilizzate, segnano l'influenza temporale
dell'azione umana; esistono tra un momento presente e il movimento passato, una
cornice storica ed un gesto recente.
Il suo interesse è rivolto a come le cose durano negli anni e a come le forme
resistano al cambiamento durante la storia; questo può essere riconducibile alle
influenze architettoniche da lei usate (modanature, ziggurat, colonne) e a quello
che raffigurano (la mano, una tazza, un polpo). Tutti questi elementi vengono
condotti da una parte all'altra della storia, evidenziando riferimenti completi ad
ogni passo. Il polpo ci ricorda il legame forte tra mitologia e qualsiasi arte
antica, ed altro ancora. L'unico scopo dell'artista è offrire allo spettatore un
punto di vista privilegiato, che rimbalza tra i secoli; dalla caduta di un impero ad
un altro, fino ad evidenziare anomalie storiche che evocano opere incomplete.
Allyson Vieira vive e lavora a New York. Le sue opere sono state recentemente
esposte in mostre collettive a Londra, Atene, New York. Ha conseguito un MFA alla
Milton Graduate School al Bard College e un BFA presso il Cooper Union. Alcune suo
opere sono state esposte recentemente anche allo Sculpture Center a New York.
Immagine: Untitled, 2011, ink on paper, cm 48 x 40
Opening: giovedì 15 dicembre ore 18.30
Galleria Monica De Cardenas
via Francesco Vigano', 4 - Milano
Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19
Ingresso libero