Ademeit (1937-2010) in piu' di vent'anni ha creato un archivio di migliaia di fotografie e scritti che documentano la sua ossessione dei 'raggi freddi'. Le sue foto si dividono nelle 6006 'daily photos', scattate ogni giorno nel suo appartamento e le 'observation photos', immagini del suo quartiere. In mostra e' anche proiettato il documentario-ritratto, diretto da Michael Bauer e Marcus Werner Hed.
La galleria Norma Mangione è lieta di presentare la mostra Horst Ademeit, organizzata in
collaborazione con la galleria Susanne Zander di Colonia.
Horst Ademeit (1937-2010) per più di vent’anni ha creato un archivio che consiste in migliaia
di fotografie e scritti. Pur ritenendosi un artista, lo ha fatto senza un dichiarato intento
artistico, ma per documentare l’impatto dei raggi freddi, radiazioni che lui riteneva dannose
per la sua salute nonché potenziale minaccia per il mondo stesso. Per farlo ha utilizzato
strumenti di misurazione tecnici e ha annotato meticolosamente nei margini delle
Polaroid circostanze, dati e descrizioni, in modo nel corso degli anni sempre più fitto.
Le sue fotografie si dividono in due gruppi: le 6006 “daily photos”, scattate ogni giorno
all’interno del suo appartamento e numerate e le “observation photos”, immagini esterne
del quartiere di Düsseldorf dove risiedeva.
In mostra sarà esposta una selezione di entrambe le serie e sarà proiettato il film Ademeit
(2010), diretto dall’artista Michael Bauer e dal regista Marcus Werner Hed, prodotto da
Punderson Gardens.
Il film è un documentario-ritratto, un toccante viaggio nel lavoro e nella vita di Horst
Ademeit, attraverso un’approfondita intervista, una ricognizione dei luoghi in cui ha
vissuto e che compaiono nelle fotografie e una lettura di queste fatta da lui stesso.
Il modo in cui Ademeit trasferisce istanze biografiche e temporali permette paragoni
con artisti concettuali come Hanne Darboven, On Kawara e Roman Opalka. Così come
consueta nell’arte è la vicinanza a teorie scientifiche non ufficiali e l’apertura verso
personali ossessioni. Ma la cosa più interessante, oltre alla sua radicale sistematicità e
alla perseveranza senza paragoni, è che, come ha dichiarato lui stesso, il suo metodo è
stato un’attività che lo ha tenuto in vita, una realtà oggettiva attraverso la quale ha potuto
contrastare delle forze invisibili e soggettive.
Horst Ademeit è nato nel 1937 a Colonia. Dopo essersi diplomato in design tessile si è trasferito a Düsseldorf
e iscritto alla Kunstakademie, nella classe di Joseph Beuys, ritirandosi dopo pochi giorni. Pur avendo avuto
impieghi saltuari come tecnico di precisione e come decoratore, è stato per lo più disoccupato. Nel 1987,
dopo varie vicissitudini, si è spostato in una casa popolare del quartiere di Flingern, dove ha iniziato a
manifestarsi la sua teoria dei raggi freddi. Da questi si proteggeva usando magneti, erbe medicinali e
applicandosi sul corpo piccole sfere di legno. Il suo lavoro è stato scoperto per caso ed è stato portato da un
amico della galleria alla Galerie Susanne Zander, a Colonia (Germania), che lo ha mostrato per la prima volta
nel 2009. Ademeit ha accolto con piacere e sorpresa il suo ingresso nel mondo dell’arte. Nel 2010, anno della
sua morte, si è tenuta una sua mostra personale a White Columns, New York e nel 2011 all’Hamburger
Banhof, Berlino.
Immagine: Senza titolo, non datato, tecnica mista su polaroid, 11 x 9 cm. Courtesy Galerie Susanne Zander, Colonia
Inaugurazione mercoledì 1 febbraio ore 18.30
Norma Mangione Gallery
via Matteo Pescatore, 17 Torino
Orario: dal martedì al sabato ore 15.30-19.30