Omaggio a Sant'Agata. Una pala d'altare in legno e allumio esprime con grazia immateriale, nella fusione di sacro e profano, la fede e la passione che lega la citta' di Catania alla sua Patrona.
Catania, Omaggio a Sant'Agata, opera unica di Luigi Camarilla, eclettico
artista, siracusano di nascita ma milanese d'adozione, impegnato in una
ricerca espressiva sull'antropologia del Mediterraneo e che ama utilizzare
materiali riciclati.
Cosi', questo Omaggio a Sant’Agata , e' stato realizzato mettendo insieme
alluminio e legno di barca, e, come sottolinea lo stesso artista,
reinterpretando la tradizione iconografica della devozione popolare: "Sacro
e profano - spiega Camarilla - si fondono in un trionfo di minnuzze che
costellano l'ex voto centrale e incorniciano la superficie lignea".
L’opera è, tecnicamente, un retablo, una pala d’altare lignea “tipica della
tradizione cattolica ispanica”, omaggio a quanto di spagnolo c’e' nella terza
festa della cristianità per partecipazione popolare, quella di Sant’Agata,
appunto. Ma è anche un ex voto, un pegno, una dimostrazione del totalizzante
legame, della passione che, a Catania, intreccia Patrona e devoti.
"La scritta per Passione ricevuta - conferma Camarilla - ricorre in altre
opere, ed esprime il concetto di una grazia immateriale: in questo caso la
Passione si riferisce alla pienezza della fede ricevuta che conduce la Santa
ad affrontare il martirio".
"Nell'opera - aggiunge Marella Ferrera - si coagulano tutti i complessi
sentimenti che si agitano nella festa catanese: il fercolo, la tradizione,
l’identita'. E soprattutto quei quei seni algidi, ridondanti, simbolo del
sacrificio estremo per difendere la purezza del proprio amore per il Divino.
Ma pronti anche a mutarsi in dolci golosi, paradisiaci. In questo l'opera
diventa, letteralmente, icona in attesa di una piccola lampada ad olio, a
rischiarare il buio della notte. Icona come quelle che nel periodo natalizio
venivano ricoperte i verdi tralci d'arancio con i frutti attaccati e
dolciumi: ti calasti 'na 'cona, si diceva, tanto apparivano ricche, simbolo
di quell’abbondanza che si chiedeva alla divinita'”.
MF Museum & Fashion, Museo Biscari
Via Museo Biscari, 16 Catania
Orari 10-19
Ingresso libero