Ne' qui ne' altrove. Un intervento che propone una reinterpretazione della collezione permanente dell'Andersen, e dei suoi spazi espositivi, attraverso la firma di due artisti contemporanei: un'installazione mossa dall'idea di addizione e sottrazione, realizzata con tecnica grafica, fotografica e uso di materiali eterogenei.
a cura di Martina De Luca e Adriana Polveroni
Il progetto a quattro mani di Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli “ Né qui né altrove” ha per oggetto il museo: non solo l’istituzione storico – culturale, ma il museo quale è oggi, al tempo della crisi.
Concettualmente il lavoro proposto si fonda sul tema dello spazio e sull’alterazione della sua funzionalità e percezione: un intervento che propone una reinterpretazione della collezione permanente dell’Andersen, e dei suoi spazi espositivi, attraverso la firma di due artisti contemporanei: un’installazione mossa dall’idea di addizione e sottrazione, realizzata con tecnica grafica, fotografica e uso di materiali eterogenei.
Gli artisti interverranno nell’atelier del museo “ritoccando”con carta alcune delle auliche sculture di Hendrik Christian Andersen, rileggendole in chiave ironica, come segno della capacità dell’arte di far rivivere il passato e di sapersi destreggiare con fantasia nelle difficoltà del presente.
Le pareti della sala centrale del primo piano saranno ricoperte da rotoli di carta nei quali Raparelli realizzerà il suo disegno riproducendo la morfologia dell’ambiente in un lavoro site specific che accentua la solennità del luogo. Nella stessa sala saranno realizzati alcuni tavoli in cartone sui quali saranno esposte alcune sculture di carta, disegni e altri lavori aventi come riferimento ideale le opere del museo.
Il tema della spazialità affrontato nelle opere di Pietroniro spesso è caratterizzato da un senso di precarietà e di destabilizzazione: lo spazio nella sua interezza svuotato da qualsiasi presenza aumenta nello spettatore la percezione destabilizzante.
Raparelli, invece, con il disegno, che rimane l’elemento costitutivo del suo lavoro, agisce nello spazio creando fittiziamente degli ambienti: il solo elemento presente è il suo tratto di matita con il quale crea ambienti e situazioni fortemente evocativi che in realtà non esistono e che lasciano lo spazio vuoto. Protagonista di se stesso.
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Inaugurazione 1 marzo ore 18
Museo Hendrik Christian Andersen
via Pasquale Stanislao Mancini, 20 (Villa Helene) - Roma
Orario: martedì - domenica dalle 9.30 alle 19.30: chiuso lunedì
Ingresso libero