Associazione Culturale Brick
Siena
via Tommaso Pendola, 8
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Gilberto Zorio
dal 15/3/2012 al 15/4/2012
lun-ven 10.00-13.00 e 16.00-19.00 o su appuntamento

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BRICK Centro per la ricerca e la cultura contemporanea



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Gilberto Zorio



 
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15/3/2012

Gilberto Zorio

Associazione Culturale Brick, Siena

Per purificare le parole. Emblematica a partire dal titolo che ne riassume la poetica concettuale, quest'opera e' un vero e proprio strumento spaziale, simbolico e pratico, dove le parole possono essere parlate, passando attraverso delle condutture in cui simbolicamente si purificano.


comunicato stampa

Il decimo ed ultimo appuntamento del ciclo dedicato allo scopo dell’arte è affrontato con la significativa opera “Per purificare le parole” di Gilberto Zorio. Emblematica a partire dal titolo che ne riassume la poetica concettuale, quest'opera è un vero e proprio strumento spaziale, simbolico e pratico dove le parole possono essere parlate, passando attraverso delle condutture in cui simbolicamente si purificano. Dal boccaglio recettore attraverso il giavellotto vettore, le parole entrano nel vulcano modellato con sabbia dello Stromboli catalizzata con impasti naturali come ad evocare il fuoco che purifica gli elementi. Con quest'opera di Zorio si ha si ha secondo noi (all'inner room) un'opportunità nuova: quella di considerare come un ambiente ciò che convenzionalmente è considerato un mezzo. Questo avviene grazie all’intuizione presentata dall'artista, ovvero la necessità che le parole possano essere purificate, riportate cioè alla loro essenza originaria di elementi senza essere decontestualizzate dal linguaggio, che è l'ambiente nel quale vivono e si esprimono. Un proverbio dice appunto “Le parole uccidono e le parole danno vita, possono essere un frutto o un veleno, a te la scelta”. L'opera “Per purificare le parole” è chiamata a chiudere il ciclo in quanto assume, in tipologia, il simbolo di ogni opera d'arte e gesto artistico il cui destino appare quello di rendere visibile, vero e reale ciò che è in realtà è già presente nel mondo invisibile.

Detto questo, passiamo quindi a veder il contesto dello “scopo dell'arte”: se assumiamo come nozione di scopo la presenza di una ragione ultima, costante ed indipendente da mode, sentimenti, pensieri e credenze, allora lo scopo dell'arte può essere considerato il creare un ambiente (l'opera) in cui gli elementi sono sia i rinnovati che gli innovatori con lo scopo ultimo, funzionale al proprio destino, della restituzione rinnovata di un ambiente fisico e vitale per l'uomo. Ogni opera d'arte o gesto artistico è quindi già di per sé un ambiente in cui si rende fisico qualcosa di non fisico che cambia l'ambiente circostante nel quale è contenuto. “Lo scopo dell'arte” è un ciclo costituito da 10 mostre che si è proposto di tracciare una definizione o ridefinizione di quanto espresso nel suo titolo, attraverso i lavori specifici di una serie di artisti, indipendentemente dalle loro contestualizzazioni e ricerche. Si è svolto con la precisa convinzione che il periodo di crisi come quello attuale presenti l'opportunità di valutare le pratiche della vita secondo il loro scopo precipuo, che è la ragione per cui sono state create.

In tutto questo vi è sia il superamento che il rinnovamento.

Il concept e la curatela del ciclo - iniziato nel 2011 nel retrobottega del negozio fusi&fusi nel centro storico di Siena - è di Federico Fusi per l'etichetta inner room©, ed ha avuto il contributo attivo di Romeo Giuli per gli allestimenti e la teoretica, di Enrico Mazzon per i gioielli, di Ursula Valmori per il coordinamento processuale ed organizzativo. Il ciclo si è composto di quattro parti: la prima, “condizioni per” ha ospitato opere di: Liedeke Kruk (NL), Romeo Giuli (Ita), Jan Fabre (B) eFederico Fusi (Ita); la seconda, “impatto” ha presentato lavori di Bruna Esposito (Ita) e di Marco Fedele di Catrano (Ita); la terza parte, “in visione” ha visto protagonisti Andrea Santarlasci (Ita) ed Alfredo Pirri (Ita); la quarta, “in novità”, Lucio Pozzi (Usa) e Gilberto Zorio (Ita). Un gioiello ispirato all'opera è realizzato da Enrico G. Mazzon per fusi&fusi.

Inaugurazione 16 marzo ore 18

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via Tommaso Pendola, 8 - Siena
Orario: lun-ven 10.00-13.00 e 16.00-19.00 o su appuntamento

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