Spazio Privato. Una pittura criptica, allusiva, provocatoria e simbolica, che obbliga lo spettatore alla riflessione e al silenzio.
Non è facile scrivere sulla pittura estremamente criptica, allusiva, provocatoria e simbolica di Ventura, con l'aggravante mancanza dell'aiuto dello stesso autore che, in questo “viaggio” esegetico preferisce lasciare ampio sfogo alla fantasia interpretativa dello spetta...tore ormai, fin troppo spesso, in questi morti tempi moderni, viziato da una negligente cultura delle immagini ad ogni costo, uso e logoramento. Davanti a questi dipinti, più che mai, è sacrosanto l'obbligo della riflessione e del silenzio a cui è concessa un'interruzione solo per maliziosi e ammiccanti sorrisi.
Lo spazio privato che ospita la mostra sembra intonarsi perfettamente all'atmosfera confidenziale del contenuto dell'esposizione stessa; ma è anche uno spazio esiguo che ha obbligato i curatori a elezioni sofferte nell'accattivante mare magnum dello studio del pittore. Le scelte finali sono state ponderate con meticolosità creando un fil rouge tra le opere che, alla fine, sembra ricondurre a un illusorio ordine primigenio.
Eppure tanta diversità e sagace inventiva contraddistingue opere apparentemente così simili tra loro: talvolta Ventura appare più concentrato sulla composizione, talaltra sul disegno, a volte più sul colore, altre sulla simbologia che, comunque, resta in tutte le sue opere un cardinale e potente strumento comunicativo, di indignazione di massa, quella “massa” troppo spesso distratta, di cui tutti noi (che lo si voglia ammettere o meno) facciamo parte e dalla quale Ventura ci concede una doverosa, sensazionale, scaltra alienazione.
Scrivere sulla pittura di Ventura ed esserne spettatori, alla luce di tutto ciò, dunque, non sarà facile ma si rivela spassosissimo perché comporta un attento ragionamento non solo sulla pittura, ma anche sulla tradizione (quella paesana), sulla società (quella provinciale di una meschina contemporaneità), sulle loro contraddizioni esilaranti, sull'anatomia (quella anti-vitruviana, anti-aulica e, anzi, terrena, viscerale, assolutamente ordinaria), su una sessualità spesso nascosta, taciuta, scandalosa ma sempre viva, poche volte sentimentale e lirica, molto più spesso carnale e lussuriosa.
(Anna Lucia Cagnazzi)
Inaugurazione 24 marzo ore 19
Majazzin House Gallery
piazza Carmine, 5 - Altamura (BA)
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