Antiquarium e area archeologica di Veleia
Lugagnano Val d'Arda (PC)
Localita' Rustigazzo
0523 807113

Voci dal tempo
dal 20/4/2012 al 29/9/2012
lun-dom 9 a un'ora prima del tramonto

Segnalato da

SBArcheo Ufficio Stampa




 
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20/4/2012

Voci dal tempo

Antiquarium e area archeologica di Veleia, Lugagnano Val d'Arda (PC)

Colloquio materico tra artisti e resti archeologici. Installazioni e tele dislocate lungo il percorso di visita del sito archeologico e all'interno della Canonica dell'antica chiesa di S. Antonino. Opere di Giacomo Galli, Francesco Madoi, Alexander Jarque e altri ancora.


comunicato stampa

A cura di Daniela Locatelli e Giacomo Galli

Viaggiando dalle leggende locali a Lucifero, dalla tauromachia alla sus scrofa majori, dai mosaici scomparsi alla memoria dei vasi, la fantasia degli artisti dialoga con i monumenti imperiali e le antiche pietre, ineludibili fonti d’ispirazione: perché nessuno, come un artista, sa che il futuro riserva sempre abbandoni e tutto finisce nella degradazione della vecchiaia.

La mostra “Voci dal tempo. Colloquio materico tra artisti contemporanei e resti archeologici” nasce dall’intensa ricerca storica e ambientale di Giacomo Galli, Alexander Jarque, Guido Mori, Chiara e Francesco Madoi.

Promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e realizzata in collaborazione con il Comune di Lugagnano Val d'Arda, la mostra allestita nell’area archeologica di Veleia fino al 30 settembre 2012 è curata dall’archeologa Daniela Locatelli, direttore del sito, e dall’artista Giacomo Galli

La singolare forza dell’arcano e della terra madre, l’inevitabile taumaturgia delle vetuste pietre sfociano nel più classico dei matrimoni morganatici, quello tra Clio e l’opera contemporanea, conflitto annoso che la critica non sa risolvere.

La magica Veleia ha ispirato sculture, installazioni e opere pittoriche dislocate sia lungo il percorso di visita del sito, che all’interno della Canonica dell’antica chiesa di S. Antonino, edificio indissolubilmente legato alla storia dell’antica città. Ogni artista ha elaborato autonomamente oggetti diversi, rispettando la propria idea di arte ma condividendo con gli altri creativi-artigiani il desiderio di raccontare e valorizzare il passato. Così Giacomo Galli dà corpo all’ombra di antichi guardiani seduti sopra cumuli di macerie e trae ispirazione dai resti delle terme e dalla domus del cinghiale per realizzare fiori, ninfe, umanoidi e geni acquatici in terracotta raku.

Chiara e Francesco Madoi propongono sculture stilizzate che richiamano le arcaiche presenze delle statue romane oggi conservate al Museo Archeologico Nazionale di Parma, prendendone il posto sul muro di fondo della basilica, nel luogo esatto dove furono trovate nel Settecento.

Guido Mori tratteggia ciò che è scomparso da tempo, stimolando l'interesse del visitatore verso la singola, unica e separata opera d'arte che assume la forma di Cesari, Neroni, bucrani e grifoni. E Alexander Jarque ritrae una realtà filtrata, dipingendo il mondo che ci circonda attraverso lo schermo di un telefonino, di una tv, di un computer rotto: feroce critica a una tecnocrazia che ci rende oggetti passivi di un vero, sempre più mascherato.

Il risultato è una mostra che, partendo dall’esame del passato, legge il presente e prepara il futuro, suscitando al tempo stesso –e senza alcun fine commerciale- l’interesse del grande pubblico verso questa importante colonia romana situata nel cuore dell’Appennio piacentino.

Antiquarium e area archeologica di Veleia
Località Rustigazzo, Lugagnano Val d’Arda
tutti i giorni dalle 9 a un'ora prima del tramonto
Ingresso libero

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