Dal titolo non leggibile, quindi impronunciabile. Rainer presenta l'installazione video creata in collaborazione con il Museo Bernareggi di Bergamo all'interno di "Effetto Bibbia 2012", che trae ispirazione da due passi bibilici. In mostra anche lavori del progetto "Limen".
L'artista Christian Rainer presentera un'inedita installazione video creata in
collaborazione con il Museo Bernareggi di Bergamo all'interno del progetto Effetto
Bibbia 2012. L'opera si ispira a due distinti passi bibilici di seguito riportati...
"Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che
non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per intendere, intenda! [...]A voi è
stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in
parabole, perché guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano [...]" (Mc,...)
"La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta" (Gv,...)
L'opera video di Christian Rainer prende ispirazione da due distinti passi biblici attinti
dal Nuovo Testamento, in particolare dal Vangelo di Marco (nel passo in cui i discepoli
chiedono al Maestro perche si esprimesse con il popolo per parabole) e dal prologo
del Vangelo di Giovanni. Entrambe sono riconducibili, secondo un'idea iniziatica di
comprensione reale di un insegnamento, all'idea che ogni mistero - per chi fosse in
grado di vederlo - e gia di per sé manifestato e rivelato, ma destinato a restare
nascosto per chi non fosse in grado, quindi degno, di scoprirlo. Questi insegnamenti
cristiani ci dicono che il mondo stesso (il Regno di Dio) si rivolge a noi come
un'immensa e complessa parabola, la cui chiave di interpretazione e la semplicita
stessa, il saper cogliere le cose così come si manifestano, in tal modo riconoscendo il
senso di verita, tanto perseguito, nella loro stessa natura. Cristo sottolineava la
compresenza di una conoscenza esoterica ed una essoterica, relativamente a chi
fossero rivolte le sue parole. La luce che le tenebre non hanno compreso (o accolto)
era Cristo stesso, ovvero l'intero mondo fatto di cielo e terra; le tenebre invece sono
tutti coloro che non sanno riconoscere una verita o un mistero svelato nemmeno
quando questo si spiega loro davanti. Allo stesso modo la natura tutta continua a
parlare agli uomini e loro non la intendono, oppure la travisano o ancora limitano i
suoi significati ad una prospettiva meramente umana.
L'opera
Il video proposto (dal titolo non leggibile, quindi non pronunciabile) vuole intanto
essere l'applicazione dell'insegnamento che recita: quello che vi dico nelle tenebre
ditelo nella luce, ovvero – nel nostro caso - rendere compartecipe lo spettatore di
quelle che sono, per dirla con Zolla, "verita nascoste esposte in evidenza", con
particolare riferimento al sincretismo di materia e spirito, dove l'una e in grado di
spiegare l'altro e viceversa. L'opera sostiene infatti l’idea che esista una diretta
corrispondenza tra la presenza spirituale e quella materiale e che anzi certe qualita
che sono proprie della materia siano la sola via perché all’uomo risultino
comprensibili certi concetti metafisici che altrimenti non riuscirebbe ad afferrare. Al
genere umano possono essere attribuite numerose virtù che però rimarrebbero nello
stretto ambito dell’astrazione se non esistesse un loro corrispettivo terreno. Concetti
quali trasparenza, lucidita, riflessione, illuminazione, sublimazione, esistono grazie
alla materia che può spiegarle, creando una relazione inscindibile tra il significato e
l’oggetto che lo incarna. In tal senso la materia diventa simbolo delle sue stesse
qualita, quindi delle virtù umane che da esse derivano. Questa idea affonda le sue
radici nella spiritualita quattrocentesca, nelle illuminazioni del mistico Nicola Cusano
che con la sua Coincidentia Oppositorum sosteneva appunto questo legame
indissolubile tra il corpo e lo spirito, dove il primo altro non e se non il riflesso del
secondo, in una convivenza terrena in cui necessariamente ogni metafisica deve
manifestarsi nel visibile, nella presenza, per esistere. Successivamente la figura
dell’uroboro, caro agli alchimisti, testimoniava la medesima idea : la possibilita di
realizzare in vita una personale elevazione virtuosa attraverso la materia.
La musica
La composizione dal sapore rituale che fa da sottofondo alle immagini, e anch'essa
composta da Christian Rainer. Ci troviamo nuovamente davanti ad un segreto
comunicato ma non immediatamente svelato, un Salmo a San Giovanni Battista che
e divenuto il fondamento stesso della musica, originandone la scala tutt'ora
adoperata (le note musicali altro non sono che l'inizio di ogni frase del Salmo). Per
mantenere l'idea di trasmissione mediata dalla parabola, Rainer ha stabilito una
regola (attinta dalla tradizione cabalistica) con la quale ha trasformato le parole del
Salmo in una partitura musicale, in cui le note e le combinazioni sono dettate a priori
dalla suddetta regola, prescindendo quindi dalla volonta e dal libero arbitrio
dell'autore. L'aspetto "parabolico" e quindi dato dal fatto di comunicare un significato
sotto una forma che solo alcuni sono in grado di decifrare, mentre chi non lo fosse
può comprenderlo solo nella forma spiegata, quindi quella più esteriore. Si potrebbe
parlare di "musica per eccellenza", una composizione definitiva, poiche e la
sonorizzazione della musica stessa, della sua radice – che e la scala musicale – che
naturalmente rappresenta il fondamento di ogni composizione.
LIMEN: sugli aspetti occulti della Natura Epifanica (2010)
In galleria saranno visibili anche altre opere dell'artista facenti parte del progetto
LIMEN presentato a Bergamo nel 2010. Progetto interamente dedicato al tema del
guardare e della comprensione che ne deriva, di cui ricordiamo brevemente alcune
opere:
Epifanie Liminari (disegni + fotografie): Avvalendosi dell'abilita di un
rebussista professionista (Federico Mussano dell'A.R.I.) l'artista ha creato una
serie di rebus fotografici ritraenti parti della citta di Bergamo allo scopo di
ricavare letture possibili ad immagini date. I disegni invece scaturiscono dal
procedimento opposto: partendo dalle lettere dei rebus si giunge al disegno.
Nubila (fotografia + scultura) e uno scatto fotografico che rappresenta una
sagoma umana davanti ad uno specchio all'interno di un campo aperto.
l’Uomo che vi si specchia anziche vedersi riflesso, vede una sagoma informa e
scura, una sorta di macchia o buco nero. Questa condizione e significativa
della impossibilita o difficolta che l’Uomo ha nel comprendere la sua stessa
Natura, limite dovuto alla mancata presa di coscienza di essere egli stesso, in
prima persona, la causa della propria cecita, dunque il proprio limite.
Interno di camera buia (fotografia) appare una camera da letto in cui si
verifica un paradosso apparentemente impossibile: guardare in piena luce
qualcosa che e al buio o, per meglio dire, che e buio. Gli oggetti e i mobili
della camera sono neri mentre la stanza e illuminata. Il nero rappresenta il
buio e quanta più luce vi sara, tanto più sara visibile il buio proprio degli
oggetti, saldamente vincolato alla loro superficie. Traslando si può concludere
che quanto più l’Uomo sara illuminato, tanto più egli avra consapevolezza
della propria incoscienza.
Axis (fotografia) Una donna incinta si riflette sul vetro di una finestra e tra lei
ed il suo riflesso gravita un piccolo cranio di feto, che e il vero soggetto e
chiave interpretativa dell’immagine. E’ importante sottolineare che si tratti di
un cranio di feto e non di persona gia nata, poiche questa figura deve
incarnare al contempo un inizio ed una fine: il teschio rimanda inevitabilmente
al resto umano dopo la morte, e viceversa il feto e vita che si sta preparando
a venire al mondo. Il teschio mette in relazione i due punti del ciclo vitale,
facendo coincidere ciò che sta svanendo con ciò che si sta formando.
In occasione della mostra sara disponibile il catalogo monografico sul progetto LIMEN
edito da Lubrina Edizioni con testi critici di Mauro Zanchi, Claudia Attimonelli, Helena
Rusikova, Federico Mussano.
Inaugurazione sabato 5 maggio ore 19
Traffic Gallery
via San Tomaso, 92, Bergamo
martedì-sabato 11-13 / 16-19
Ingresso libero