Il Grande Architetto. Ispirate all'uccisione di Hiram Abiff - una figura allegorica chiave nei rituali massonici, e architetto del tempio di Salomone - le proiezioni in loop senza titolo appaiono a prima vista come dei fermo-immagine di una singola storia, in realta' sono scatti di figure immobili nell'atto di fare qualcosa o di mettersi in posa.
La Galleria Bianconi è lieta di annunciare l'installazione di quattro video “Il Grande Architetto” di Luigi Presicce, presso la Galleria Anita Beckers di Francoforte (opening 6 giugno, 7 pm).
"Ispirate all’uccisione di Hiram Abiff – una figura allegorica chiave nei rituali massonici, e architetto del tempio di Salomone – le quattro proiezioni in loop senza titolo appaiono a prima vista dei fermo immagine di una singola storia. Ma in realtà sono scatti che spesso inquadrano figure immobili nell’atto di fare qualcosa o di mettersi in posa – come se fossero congelate dalla scatto.
Nel primo video, un uomo a cavallo, con il volto coperto da un elmo di forma piramidale, tiene in mano una maschera raffigurante lo scrittore e filosofo George Ivanovich Gurdjieff. Al suo fianco c’è un altro uomo che tiene le redini, con il torso nudo e il volto coperto. Le figure sono di fronte a un caffè del XVIII secolo di Lu Cafausu. Sullo sfondo si intravede un anonimo edificio moderno che appare in contrasto con l’eleganza delle due figure e con l’architettura dell’edificio antico.
Nel secondo video, tre uomini a torso nudo mimano l’atto di colpire e distruggere la maschera d’oro. La scena si svolge sopra un cumulo di terra in una cava di bauxite di Otranto. Gli uomini rappresentano i tre seguaci di Abiff che uccisero il loro maestro con strumenti della geometria. Il terzo video proietta l’immagine rovesciata di una gru: quando l’inquadratura si raddrizza, lo spettatore comprende che la gru serve a sostenere il corpo di un uomo, uno dei tre seguaci che sono stati giustiziati: uno crocifisso, uno lapidato a morte e uno impiccato.
Il quarto video, ambientato in una cava a Lecce, rappresenta l’espiazione. Due uomini sono ripresi all’interno di una vecchia cava di tufo degli inizi del ventesimo secolo: uno dei due tiene in mano un libro e un modello tridimensionale delle regole per la costruzione di cattedrali. Si conclude così il racconto allegorico di Presicce produce, dotato forte abilità visiva ed evocativa".
(Testo di Filippo Romeo / Art Forum).
La ricerca di Presicce ruota attorno alla liturgia e alla cultura popolare, ai simboli massonici e all’alchimia, con particolare riferimento alla storia dell’arte. I suoi tableaux vivants creano uno spazio che è al tempo stesso surreale e senza tempo.
La Galleria Anita Beckers presenta il suo lavoro in occasione di DOCUMENTA 13. Nel corso dell’estate, a Kassel, si potrà vedere il suo progetto “La festa dei vivi ( che riflettono sulla morte), frutto della collaborazione con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti. La prima tappa ha avuto luogo il 2 novembre 2010, a San Cesareo (Lecce), con un pellegrinaggio che celebra la vita e riflette sulla morte.
La collaborazione de “La festa dei vivi (che riflettono sulla morte)” è stata presentata alla Galleria Bianconi nell’ambito della prima tappa del progetto “Click or Clash? Strategie di collaborazione” a cura di Julia Draganovic (20 ottobre 2011 - 7 gennaio 2012). La seconda edizione ha avuto luogo il 30 ottobre 2011, tra Venezia e San Cesario.
Opening Mercoledì 6 giugno, 2012, ore 19.00
Galerie Anita Beckers, Francoforte
Videospace
Frankenallee 74, 60327 Frankfurt am Main
Orari di apertura: Mar - Ven: 11 – 18, Sa: 11 – 14, e su appuntamento
Ingresso libero