Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
Roma
via Nizza, 138
06 671070400 FAX 06 8554090
WEB
Tre mostre
dal 19/6/2012 al 3/11/2012
mar-dom 11-19 (19-21 libero accesso agli spazi non espositivi), sab 11-22

Segnalato da

Giada Cattaneo




 
calendario eventi  :: 




19/6/2012

Tre mostre

Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO, Roma

Dan Flavin, Mario Merz, Joseph Kosuth e molti altri: un'esposizione che presenta 70 lavori di oltre 50 artisti che hanno lavorato con il Neon dagli anni '40 ad oggi. "Rifugi" e' dedicata a Gregorio Botta e agli elementi fondanti della sua ricerca: l'acqua, il fuoco, la cera, il vetro e il ferro. "L'immagine e' un bisogno di confine" raccoglie circa 40 opere di Claudio Cintoli, dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alle performance.


comunicato stampa

Neon

a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi

21 Giugno - 4 Novembre 2012

Il Macro - Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta dal 21 giugno al 4 novembre 2012 “Neon. La materia luminosa dell’arte”, la prima grande mostra internazionale in Italia dedicata al neon. L’esposizione, ideata e curata da David Rosenberg per La Maison Rouge di Parigi, dove chiuderà a fine maggio, è co-curata al Macroda Bartolomeo Pietromarchi, e sarà arricchita di nuove opere provenienti da collezioni pubbliche e private italiane. Negli ampi spazi della Sala Enel saranno in mostra circa settanta opere di più di cinquanta artisti per illustrare l’utilizzo del neon dagli anni Quaranta ad oggi.

Si inizia con Gyula Kosice, pioniere degli anni Quaranta-Cinquanta, si prosegue poi con artisti come Pier Paolo Calzolari, François Morellet, Maurizio Nannucci e Grazia Varisco per documentare l’evoluzione avuta negli anni Sessanta e Settanta; le opere di Dan Flavin, Joseph Kosuth, Mario Merz e Bruce Nauman e altri testimoniano gli anni Ottanta e Novanta, fino ai contemporanei Tracey Emin, Claire Fontaine, Piero Golia, Jason Rhoades, Pascale Marthine Tayou, Vedovamazzei.

Il termine neon deriva dalla parola greca “neos” (nuovo) ed indica un elemento chimico della famiglia dei gas così detti nobili. Inodori e incolori, questi gas producono sotto pressione una luce colorata, quando vengono attraversati da un campo elettrico. Esattamente cento anni fa, nel 1912 il fisico e chimico francese Georges Claude sviluppa il primo tubo a neon. Pochi anni dopo, nel 1923 Claude ottiene il brevetto negli Stati Uniti e vende le due prime insegne luminose alla compagnia Packard. Il neon in appena trent’anni dalla sua invenzione, è passato da uno stato di pura scoperta scientifica, destinata ad un uso urbano e commerciale, ad una vera e propria “materia dell’arte contemporanea”.

Nel 1946 Gyula Kosice utilizza per la prima volta il neon nell’opera Structure luminique Madi, seguito da Lucio Fontana che in occasione della Triennale di Milano del 1951 presenta la prima opera d’arte realizzata completamente con il neon, Struttura al Neon, una scultura luminosa sospesa. Agli inizi degli anni Sessanta in Francia, in Grecia e negli Stati Uniti artisti come François Morellet, Stephen Antonakos, Bruce Nauman e Keith Sonnier cominciano ad usare il neon nelle loro opere plastiche e performance. Allo stesso tempo, Dan Flavin inizia ad impiegare un tipo specifico di lampada, un tubo fluorescente prodotto in maniera industriale, nei suoi lavori. Le opere di quest’epoca hanno come denominatore comune il carattere astratto.

Nella metà degli anni Sessanta il neon assume dei significati linguistici con le “tautologie” di Joseph Kosuth e, qualche anno dopo, tramite le prime “scritture” di Maurizio Nannucci che realizza parole e frasi, associando colore, segno e significato, mentre Mario Merz e Pier Paolo Calzolari integrano scritte o cifre in neon nelle loro installazioni. Il progetto espositivo, che esplora il concetto di luce ed energia nel linguaggio dell’arte, verrà realizzato con il sostegno di Enel. Con questa scelta, l'azienda riconferma il proprio sostegno all’arte e alla cultura nelle sue diverse forme ed espressioni.

Il MACRO collabora infatti da tre anni con l’azienda, che ha scelto di sposare il linguaggio dell’arte, in primo luogo attraverso l'ideazione del progetto Enel Contemporanea e poi lavorando a fianco di importanti istituzioni a beneficio della collettività. Enel celebra quest’anno i suoi primi 50 anni, una tappa importante nel percorso di un’azienda che ha contribuito a fare la storia d’Italia. Mantenendo sempre un legame molto forte con il proprio passato e la propria tradizione, Enel è allo stesso tempo rivolta al futuro e alle nuove sfide dell’energia. Anche per questo ha scelto di avvicinarsi al mondo dell’arte contemporanea, per la sua capacità di esprimere e trasmettere i valori di innovazione, attenzione all’ambiente e internazionalità che oggi costituiscono le tre direttrici fondamentali su cui si gioca la sfida di un futuro sostenibile e che in questo momento ben rappresentano il percorso di sviluppo di Enel.

Artisti in mostra (selezione):
Jean-Michel Alberola,Stephen Antonakos, John Armleder, Olivo Barbieri, Massimo Bartolini, Jean-Pierre Bertrand, Pierre Bismuth, Stefan Brüggemann, Marie José Burki, Pier Paolo Calzolari, Claire Fontaine, Martin Creed, Cédric Delsaux, Laddie John, Dill, Tracey Emin, Spencer Finch, Dan Flavin, Michel François, Piero Golia, Douglas Gordon, Laurent Grasso, Shilpa Gupta, Christian Jankowski, Gyula Kosice, Joseph Kosuth, Piotr Kowalski, Sigalit Landau, Bertrand Lavie, Glenn Ligon, Adam McEwen, Mario Merz, François Morellet, Andrea Nacciarriti, Maurizio Nannucci, Fritz Panzer, Anne e Patrick Poirier, Fernando, Prats, Riccardo Previdi, Delphine Reist, Jason Rhoades, Pietro Roccasalva, Jamie Shovlin, Keith Sonnier, Pascale Marthine, Tayou, Massimo Uberti, Grazia Varisco, Vedovamazzei

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Gregorio Botta
Rifugi

21 Giugno - 2 Settembre 2012

Rifugi è la prima importante personale che un’istituzione pubblica dedicata a Gregorio Botta.
Il MACRO ospita la prima importante mostra personale in un’istituzione pubblica dedicata all’artista di origini napoletane, Gregorio Botta. L’acqua, il fuoco, la malleabilità della cera, la trasparenza del vetro, la rigidità del ferro costituiscono gli elementi fondanti della sua ricerca.

Botta presenta un progetto appositamente pensato per gli spazi del MACRO, in cui è soprattutto l’acqua ad essere protagonista: sorge e attraversa le opere, “Le case” che accolgono i segni dell’uomo. Le installazioni evocano un nesso – profondo – tra la vitalità primigenia dell’acqua e l’intensità della parola. Una teoria di sculture in metallo si profila lungo pareti, come fossero i tempi di una sinfonia per pianoforte. Sono variazioni e fughe, sono i singoli elementi che vanno a comporre l’installazione come un unico movimento sinfonico. Le sculture che l’artista chiama “Lari”, sono case, custodi di antiche memorie. Gregorio Botta va a comporre così un unico ambiente, che avvolge lo spettatore attivando nuove visioni e prospettive.

Ad approfondimento dei temi sviluppati dalla mostra, MACRO pubblicherà un quaderno che comprende oltre ad una selezione di testi critici, anche una ricca documentazione visiva. Il volume fa parte della nuova serie di pubblicazioni MACRO-Quodlibet.

Biografia
Gregorio Botta nasce a Napoli il 18 aprile 1953, vive e lavora a Roma. Dopo l’Accademia di Belle Arti (corso di scenografia con Toti Scialoja) ha iniziato a esporre a Roma presso la galleria Il Segno e la Fondazione Volume, a Napoli (studio Trisorio), Bologna (Galleria G7 di Ginevra Grigolo), Verona (Galleria dello Scudo) e in molte altre città. Sue personali sono state allestite anche in spazi pubblici (come i Magazzini del Sale in piazza del Campo a Siena, il Loggiato San Bartolomeo di Palermo). Ha partecipato a due Quadriennali e a importanti mostre collettive. Sue opere sono nelle collezioni del Mart di Rovereto, del Musma di Matera, della Bce di Francoforte, della Certosa di Padula e in altre raccolte pubbliche e fondazioni. Una sua grande scultura sarà costruita nel piazzale del nuovo auditorium realizzato sallo studio Abdr a Firenze

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Claudio Cintoli
L'immagine è un bisogno di confine

21 Giugno - 2 Settembre 2012

a cura di Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria

Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la prima importante retrospettiva dedicata a Claudio Cintoli (Imola 1935-Roma 1978) nella sua città d’adozione. Cintoli è un personaggio eclettico dall’identità polimorfa, con un percorso individuale vissuto sempre con febbrile intensità tra gli anni sessanta e settanta, seppur volutamente ai margini di un sistema.

La mostra, curata da Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria, intende documentare i differenti aspetti della produzione dell’artista: dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alle performance. La rassegna riunisce circa quaranta opere attraverso le quali il lavoro di Cintoli viene messo a confronto con il contesto artistico e culturale internazionale degli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
La mostra propone un percorso che inizia con una sezione dedicata alla produzione pittorica e che include i primi dipinti figurativi e informali degli anni cinquanta, le tele realizzate con tecniche miste sperimentali di matrice pop e le opere iperrealiste degli ultimi anni, raffiguranti soggetti legati al tema della personalità artistica come ossessionata dall’ambiguità tra vita e morte, libertà e costrizione, corpo e anima.

Si passa poi alla sezione dedicata alle sculture, come le serie Nodi e Pesi Morti, realizzate con materiali poveri e legate alle azioni performative quali Annodare, Chiodo fisso, Colare Colore (Roma, Galleria L’Attico, 1969), e il video che documenta Crisalide che ha protagonista l’artista stesso. La mostra si conclude con la documentazione dei murali realizzati nel corso degli anni settanta, tra i quali spicca il grande pannello per il Piper, storico locale di Roma; oltre che con i Diari, tredici quaderni che accompagnano l’intera produzione artistica di Cintoli, che evidenziano l’aspetto progettuale della sua ricerca attraverso appunti, disegni e giochi di parole. Questi fogli, per la prima volta presentati al pubblico, costituiscono un’imprescindibile guida alla comprensione del pensiero e del procedimento operativo dell’artista.

Ad approfondimento dei temi sviluppati dalla mostra, MACRO pubblicherà un quaderno che comprende, oltre ai testi dei curatori e ad una ricca documentazione visiva, le testimonianze di personalità vicine all’artista, quali Pino Abbrescia, Rosanna Barbiellini Amidei, Alberto Boatto, Luciano Lanfranchi, Graziella Lonardi Buontempo, Lorenza Trucchi; nonché una sezione degli scritti di Claudio Cintoli. Il volume fa parte della nuova serie di pubblicazioni MACRO-Quodlibet.

Biografia
Claudio Cintoli nasce ad Imola nel 1935. Esordisce la sua attività espositiva nel 1958 con due mostre personali, una presentata da Eugenio Battisti alla Galleria La Medusa, Roma e l’altra al Palazzo comunale di Recanati. Nel 1965 si trasferisce a New York. La stagione americana segna anche l’inizio di varie collaborazioni con riviste italiane dell’epoca quali “Flash Art”, “Cartabianca” e “Marcatré, che prosegue anche dopo il suo rientro in Italia nel 1969. Sue mostre alla Galleria L’Attico di Fabio Sargentini in tre differenti occasioni tra il 1968-1969 e al Festival dei due Mondi invitato da Giovanni Carandente. Negli anni settanta si presenta al pubblico con un alter ego Marcanciel Stuprò, che diventa la veste ironica e libertaria di se stesso. Nel 1977 viene invitato da Incontri Internazionali d’Arte con un lettera che annuncia la propria morte che avverrà pochi mesi dopo nel 1978 a causa di un emorragia cerebrale.
Roma, giugno 2012

Immagine: Joseph Kosuth, Neon, 1965

Uffici stampa:
Ufficio Stampa MACRO, 06 67 10 70 443, stampa.macro@comune.roma.it; Maria Bonmassar, 335 49 03 11, maria.bonmassar@tiscali.it; Ludovica Solari / M. +39 335 577 17 37 / ludovicasolari@gmail.com
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura - Patrizia Morici, p.morici@zetema.it

Conferenza Stampa mercoledì 20 giugno ore 12, presso l'Auditorium
Intervengono: Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MACRO; David Rosenberg, direttore della maison rouge di Parigi e co-curatore della mostra NEON. La materia luminosa dell’arte; Odile Decq, architetto e Paolo Iammatteo, Responsabile Comunicazione e CSR di Enel

Opening mercoledì 20 giugno ore 20.00

Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
via Reggio Emilia, 54, Roma
11.00—19.00 da martedì a domenica, (19.00—21.00 libero accesso agli spazi non espositivi), 11.00—22.00 sabato
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Biglietti: intero € 8,50, ridotto € 6,50

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