Galleria d'Arte Moderna
Forli'
piazza Saffi (Palazzo Albertini)
WEB
Felice Nittolo
dal 2/5/2003 al 25/5/2003
WEB
Segnalato da

Loretta Zaganelli



approfondimenti

Felice Nittolo



 
calendario eventi  :: 




2/5/2003

Felice Nittolo

Galleria d'Arte Moderna, Forli'

'Nittolo eleva l’arte musiva al piu' alto rango di autonomia lessicale, accordandola all’architettura, alla scultura, alla pittura, secondo ritmi interiori di poesia e di musica.' (Enzo Dall’Ara)


comunicato stampa

Il suono del silenzio

Con il patrocinio degli assessorati alla cultura dei comuni di Forlì e Ravenna. Italy

GALLERIA D'ARTE MODERNA, Palazzo Albertini, piazza Saffi, Forlì, dal 3 al 25 maggio 2003
GALLERIA D'ARTE NUOVO SEGNO via G. Regnoli, Forlì, dal 3 al 15 maggio 2003

Inaugurazione
ore 17,30 galleria Nuovo Segno
ore 18,30 Palazzo Albertini, del 3 maggio 2003, presente l'artista

Catalogo con Intervento poetico di Gian Ruggero Manzoni
Testi di Enzo Dall’Ara e Sabina Ghinassi
Pubblicazione Edizioni del Girasole Ravenna


''Scriveva Ugo Foscolo nel suo Epistolario: ''L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità''. All’artista, pertanto, non è dato dilaniarsi nella ricerca di un “qualcosa” mai visto o percepito, ma conviene immergersi in un’indagine, consonante con la sua forza creativa, che rispetti le esperienze e le mete del passato, elaborate secondo la sensibilità a lui contemporanea, votata ad approdi anche dissacranti, ma sempre costruttivi. In questa linea si è consolidato il percorso di un maestro dell’arte musiva, Felice Nittolo, artista di profonda analisi espressiva, sollecitato dalle somme valenze dei mosaici ravennati, vissuti nella temperie innovativa di un “aritmismo” che, superando i canoni di tecniche accademiche, concede uguale dignità all’eloquio delle tessere musive e alla trama degli interstizi. Eppure tale inconsueta dimensione operativa non offende le significanze di assunti trascorsi, avvalorandoli ed attualizzandoli nei dettami della “Nuova Tradizione”.

Proiettato “oltre il mosaico”, Nittolo eleva l’arte musiva al più alto rango di autonomia lessicale, accordandola all’architettura, alla scultura, alla pittura, secondo ritmi interiori di poesia e di musica. Dalle “vele” e dagli “angoli” a “Bisanzio” e alle “impronte”, l’artista esprime i fremiti di una spiritualità che, nel divenire di tessere trapezoidali e triangolari, scandite da simboliche emersioni di inserti eterogenei, si concretizza in rimembranze di tocchi divisionisti, concertati con idealità naturalistiche a sentore spazialista e cosmico. La definizione geometrica della superficie piana evolve, sovente, nella solida curvatura di sfere e coni, fino a pervenire ad un’operazione di sottrazione, lasciando delle tessere soltanto l’orma, quale elemento concettuale del ricordo. Lo sviluppo “aritmico” delle opere musive ubbidisce ad orizzonti formali e contenutistici scaturenti dal dipanarsi di un intreccio interiore che, concordando con l’intima verità dell’essere, si afferma, lungo il tracciato strutturale, in un “disordine ordinato”... Enzo Dall'Ara


''Circoscrivere l’esperienza artistica di Felice Nittolo in due cartelle di testo è un’impresa piuttosto difficoltosa, vista la vastità delle sperimentazioni, delle esplorazioni di più di trent’anni di lavoro. Il mosaico rappresenta per lui il centro dal quale muovere ogni esperienza, il punto di fuga e ritorno, il nucleo di una poetica che, pur allontanandosi in apparenza verso altri territori (la performance, la scultura, il vetro, la ceramica, la pittura, il teatro), ritorna sempre all’origine, fatalmente.

In Nittolo il mosaico, la riflessione del mosaico, il gesto ragionato e analitico, si traduce in azione esistenziale che investe la vita; ogni frammento musivo diventa punto di partenza per altri itinerari: percorsi a volte abbandonati per essere riscoperti a distanza oppure perseguiti con una fedeltà assoluta, cocciuta a volte. Il mosaico per lui è un di filtro mentale attraverso il quale costruire e re-inventare la realtà. Una realtà di contrasti che si smussa dolcemente nel gioco illusorio che Nittolo mette in scena con assoluto equilibrio da sempre nei suoi lavori. Mosaici leggeri, tessuti lapidei che raccontano una levità che sconcerta, sfere che infrangono la fissità dello spazio, degli angoli, mosaici da agire, toccare, sui quali dormire, coi quali vestirsi, che galleggiano sull’acqua, solidi ed insieme fragili, come il cuore umano. Perché di cuore umano si tratta, di scrittura affettiva che scorre, ritmata dall’ordito delle tessere, e mette in scena parole di pietra a volte soffici come un sussurro, altre volte taglienti come un grido''...Sabina Ghinassi



INCANTAMENTI
per le opere di Felice Nittolo

Materiali estratti da un forziere
inattesi, per chi vuole ingannare
il tempo
capisti ciò che può comporsi
ed entrò il mare antico
nella stanza.
Ricerca esasperata, dal principio
quel che fu approdo.
Sfere e lamine dorate.
Il moderno fondò nel passato
la tua casa,
nel cuneo delle energie,
nelle acque di noi che restiamo.
Dicesti:
“Scava la roccia dove vuoi
e troverai un tesoro,
purché tu scavi con la fede
di chi coltiva la memoria”.
Attento al destino dell’Opera
tu sei l’eremita...tu sei l’uomo
che studia i frammenti, li unisce,
per godere di un pianeta
in modo totale e ininterrotto.
Così non scordammo il particolare
perché si riversò nell’intero.
Così non perdemmo la fonte,
nel delta delle mille opportunità
ancora la voce e il tremito
del canto e della trasparenza.


Gian Ruggero Manzoni
&
FELICE NITTOLO

Irpino di nascita, ravennate per amore del mosaico, è certamente uno dei principali artisti dell'arte musiva contemporanea. Nell'arco della sua oltre che trentennale attività artistica, Nittolo si è imposto all'attenzione nazionale e internazionale con una serie di proposte fortemente provocatorie come l'Aritmismo (1984) e il manifesto della nuova tradizione (1992). Sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone.


GALLERIA D'ARTE MODERNA, Palazzo Albertini, piazza Saffi, Forlì, dal 3 al 25 maggio 2003
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