Cast
Davide Coltro
Fabrice De Nola
Sebastiano Guerrera
Massimo Livadiotti
Giorgio Lupattelli
Tito Marci
Antonello Matarazzo
Adriano Nardi
Caterina Notte
Fabrizio Passarella
Luisa Raffaelli
Claudio Spoletini
Silvano Tessarollo
Giuseppe Verga
Mario Volpi
Gabriele Perretta
La resistente polverizzazione storica dell'immagine, la sua disperata volonta' a cogliere il senso di come va il mondo, ma anche la sua tensione caparbia ed ortodossa ad uscire fuori da se stessa e dalla propria norma di icona colta o popolare, a farsi sonda e prodigio, veicolo extra-spaziale e stregoneria, sono fenomeni noti all'artista di Imago Mentis e che insidiano anche il mondo di chi guarda e di chi pensa 'il farsi dell'immagine'. Ideazione e cura di Gabriele Perretta
Gli artisti: Cast, Davide Coltro, Fabrice De Nola, Sebastiano
Guerrera, Massimo Livadiotti, Giorgio Lupattelli, Tito Marci, Antonello
Matarazzo, Adriano Nardi, Caterina Notte, Fabrizio Passarella, Luisa Raffaelli,
Claudio Spoletini, Silvano Tessarollo, Giuseppe Verga, Mario Volpi.
Ideazione e cura di Gabriele Perretta
Una mostra - luogo sempre insidiato dalla provvisorietà , impresa che ha sempre
nel proprio orizzonte la virtuale nominazione del mondo ed a propria base
l'ironia e l'effimero - non ad altro può ambire, che ad ammettere una rete di
possibilità e di usi: lasciar circolare le immagini che più ci aggradano,
intorno alle quali si costituisce il discorso del nostro presente, le ipotesi
partecipi che sappiamo accogliere.
La resistente polverizzazione storica dell'immagine, la sua disperata volontà a
cogliere il senso di come va il mondo, ma anche la sua tensione caparbia ed
ortodossa ad uscire fuori da se stessa e dalla propria norma di icona colta o
popolare, a farsi sonda e prodigio, veicolo extra-spaziale e stregoneria, sono
fenomeni noti all'artista di Imago Mentis e che insidiano anche il mondo di chi
guarda e di chi pensa "il farsi dell'immagine". Per questo l'artificio
dell'Imago sente oggi nel proprio linguaggio l'urgenza di una metafora, l'uso
trasversale di icone sfumate, assunte come un secondo grado, forzate ad
esprimere un "sapere" intorno ad un oggetto, il cui possesso resta per sempre
sfuggente e problematico.
La mostra, dunque, non può che essere fatta di sembianze, immagini che appaiono
antiche e attuali, che giocano sulla distanza e sulla forma di copertura di una
patina che non è immediatamente riconoscibile. "Copie" esteriormente vergini e
velatamente laiche, ma anche paradossalmente calate nel nostro quotidiano più
consunto. Immagini materialiste, estinte nella luce del giorno e stimolate
dall'ombreggiatura della notte. Immagini ribaltate nella testa (o nelle
"teste"), o trasferite negli abissi dell'anima. Segni che riconoscono il loro
lettore potenziale in chiunque desideri orientarsi verso una certa proprietÃ
dell'altro. Segni che tentano di carpire il fascino di un oggetto in fuga nello
spazio, di un mondo che - proprio in quanto mosso dalla volontà di stabilire un
sapere certo e sicuro - cerca qualcosa di affidabile, ma che proprio per
l'irrequietezza che attraversa, per la varietà dei suoi sfondi e per
l'irriducibilità del suo muoversi, vive l'urgenza e la precarietà di un costante
mutamento. Un'immagine del ri-uso della rappresentazione, nutrita in nuove
accezioni, in nuove sfumature, in nuove prospettive. Si tratta di un'ambiguitÃ
professata e confessata dall'immagine stessa, voluta dal suo eccesso, dalla
paradossalità della sua doppia valenza: essere Imago ed essere anche Mente. Il
training della ragione di essa e l'esercizio di un'intelligenza intima ad essa,
cercano una tregua del parossismo.
Immagine: Claudio Spoletini "Verso l'utopia" - olio su tela cm 195x130 - 2001
Inaugurazione: Venerdì 30 maggio, ore 18,30
Ufficio Stampa Agata Mangiapelo
ROMBERG Arte Contemporanea Via San Carlo da Sezze n.18 04100 Latina
orario: 10,00/13,00 - 16,00/19,30