Mario Cresci
Teresa Cicero
Alessandro Verdi
Mariella Bettineschi
Valerio Ambiveri
Silvia Levenson
Clara Luiselli
Giada Massaro
Gianriccardo Piccoli
Fausto Rapinesi
Giovanna Brambilla Ranise
Sara Mazzocchi
Gli artisti chiamati a partecipare non hanno fatto di questo tema il filo rosso della propria ricerca, ma sono qui accostati in base ad una particolare sensibilita' dell'anima che ha portato talvolta la loro ricerca a confrontarsi con il tema della comunicazione intima, ognuno secondo un suo percorso, chi con valore taumaturgico, chi con precisione da chirurgo, chi attraverso l'affermazione o la negazione. A cura di Giovanna Brambilla Ranise e Sara Mazzocchi
Giovedi' 15 maggio 2003 lo Studio legale BMEA - Brambilla Maestroni e Associati
Avvocati presenta all'interno della propria sede di Milano la mostra collettiva
Segreto Professionale, a cura di Giovanna Brambilla Ranise e Sara Mazzocchi.
L'esposizione segue, a distanza di un anno, la personale di Mauro Balletti,
ILLegale, realizzata per l'inaugurazione della sede milanese dello studio nel
maggio 2002, nata dalla voglia di sperimentare una nuova dimensione della
produzione artistica contemporanea, in cui dipinti e disegni vengono rubati alle
gallerie d'arte per rivivere in spazi reali.
Secretum e Confessio sono due parole tra di loro intimamente legate. Se il
secretum e' la parte piu' riposta di un luogo - la radice viene dal verbo
secernere, separare, dividere - la confessio, che significa confessione o
proclamazione, e' quella parte dei reliquiari che permette, attraverso una grata,
un diaframma o una protezione, la visione delle reliquie dei Santi.
In entrambe le parole c'e' quindi una duplice radice, un pensiero bifronte: da un
lato l'idea della separatezza, dall'altra quella di un'attrazione fisica mentale
e spirituale per qualcosa che riveste ai nostri occhi un altissimo valore, non
tanto materiale quanto simbolico, psicologico, animistico, religioso, affettivo.
Sono questi i due poli, quello negativo della separazione e quello positivo
dell'attrazione, quelli tra i quali si muove questa esposizione, che vede nella
scelta di uno studio legale come sede il luogo piu' idoneo per affrontare ed
esplicitare questo tema.
Da sempre l'uomo ha sentito dentro di se, urgente, inappellabile il bisogno di
comunicare in modo confidenziale; questo puo' avvenire solo ad una condizione:
che la persona che raccoglie la confidenza non la trasmetta, che ci sia un
''secretum'' - professionale o meno - un luogo in cui lo spogliarsi ed il
mostrarsi siano atti compiuti in una dimensione protetta, come il secretum di un
tempio. Dove possono entrare solo gli adepti, i prescelti, dove avvengono gesti
e parole mai comunicate in altri contesti.
Cosi' il ''segreto professionale'' diventa un ineludibile fronte etico, una presa
di posizione in cui si da' grande valore alla parola detta, se ne coglie la
fragilita', la delicatezza, i risvolti di paura e vergogna, l'indecenza, il
rimorso, l'amore. E questi sentimenti trasposti vengono protetti.
L'artista, simbolo e icona della societa' contemporanea, puo' di volta in volta
essere colui che attraverso l'arte trova un veicolo privilegiato di
comunicazione - e il linguaggio dell'arte e' spesso strumento di selezione del
pubblico - oppure puo' essere colui che, per la sua veste di sciamano, o di
persona estranea, o di presenza indefinita, quasi eterea, raccoglie le
testimonianze dell'anima e del vissuto delle persone, dei singoli, di una intera
societa'.
Ora, gli artisti chiamati a partecipare a ''Segreto Professionale'' non hanno
fatto di questo tema il filo rosso della propria ricerca, ma sono qui accostati
in base ad una particolare sensibilita' dell'anima che ha portato talvolta la
loro ricerca a confrontarsi con il tema della comunicazione intima, ognuno
secondo un suo percorso, una sua poetica, chi con valore taumaturgico, chi con
precisione da chirurgo, chi attraverso l'affermazione o la negazione.
Il ''segreto professionale'' potra' essere esplicato dalle suggestive fotografie in
bianco e nero di Mario Cresci, dal concetto sacrale sotteso alle immagini che
Teresa Cicero realizza con il foro stenopeico, dal diario e dal dipinto di
grande formato di Alessandro Verdi cosi' come dalle immagini essenziali
manipolate al computer da Mariella Bettineschi e dal video di Valerio Ambiveri.
Il valore effimero della vita e la transitorieta' della comunicazione emergono
delle sculture in vetro di Silvia Levenson e dalle installazioni di Clara
Luiselli e Giada Massaro, mentre il concetto di reliquia e' dichiarato nel
''Reliquiario dei Ricordi'' di Gianriccardo Piccoli e nel trittico polimaterico di
Fausto Rapinesi.
studio BMEA Piazza Bertarelli 1 Milano