Storia Naturale. 50 opere esposte: la mostra si sviluppa attorno ai temi che contraddistinguono la ricerca pittorica di Mariconti, a partire dalla centralita' del territorio e del paesaggio.
a cura di Emanuele Beluffi
Il Fai – delegazione di Lodi Melegnano – e la Fondazione Banca Popolare di Lodi, col patrocinio dell'Assessorato alla
Cultura del Comune di Lodi, sono lieti di presentare la personale di Andrea Mariconti dal titolo Storia Naturale, che inaugura
venerdi 7 settembre presso lo spazio Bipielle Arte di Lodi.. La mostra, curata da Emanuele Beluffi, è accompagnata da un
importante volume edito da Skira.
Vengono presentate cinquanta opere dal 2007 al 2012, per tracciare un primo significativo percorso antologico del giovane
artista lodigiano classe 1978, che vanta al suo attivo già diverse e importanti esposizioni in Italia e all'estero.
La mostra si sviluppa attorno ai temi che contraddistinguono la raffinata ricerca pittorica di Mariconti, a partire dalla
centralità del territorio e del paesaggio: le metafisiche (campi desolati dove covoni si stagliano come sculture e la luce
nebbiosa “mangia” la scena); i boschi (dal titolo “the strange house in the wood”, a testimonianza di un percorso nel bosco
come percorso interiore alla ricerca della propria identità); i paesaggi irlandesi e della Patagonia (in gran parte scogliere,
dove il mare lotta con la terra per il proprio spazio vitale); i ritratti e le figure (memoria indelebile del passato).
La tecnica con
cui l'artista realizza queste opere si è evoluta nel corso del tempo, ma sempre utilizzando materiali naturali e quasi
monocromi. La cenere, in primis, che legata all'olio bianco gli consente di ottenere una matericità dell'impasto pittorico; la
terra, richiamo alle nostre origini e al radicamento sul territorio di ciascun individuo; l'olio combustibile esausto, materiale
povero e difficilmente riciclabile, che trova nuova vita e dignità all'interno dell'opera d'arte.
«La cenere è per me corpo di un’eredità. In essa è custodita la memoria del territorio, la vita del legno combusto e purificato.
Con la cenere incorporo nuovamente il tessuto dell’esistenza ridefinendo la materialità di ogni rappresentazione.
Ogni
colore è dato esclusivamente dalla cromia naturale di ogni materia. Gli oggetti, le sostanze, non sono simboli astratti, non
vengono usati come metafore. Essi sono, nell’essenza», così spiega Andrea Mariconti.
«Per lui il colore è uno spreco, anzi un disturbo, perché distrae. Gli basta il grigio. Un grigio che non è colore ma una materia
(per lo più cenere, altre volte cemento) che gli struttura, anzi modella il quadro e gli dà corpo col variare delle sue stesure e
spessori. Bianco e cenere, sprazzi di luce attiva sull'inerzia della materia, ti portano ovunque; e il paesaggio, così tradotto in
un'alternativa elementare si fa leggibile come un racconto scritto», scrive Fabrizio Dentice nella presentazione della mostra
Quia Pulvis alla Galleria Pittura Italiana nel 2007.
Emanuele Beluffi, curatore della mostra, così descrive il lavoro dell'artista: “L’opera di Andrea Mariconti si inquadra in una
prospettiva alternativa ma non aliena da quella che disinvoltamente si chiama la verità. Quantomeno e ancora una volta, la
verità della pittura. I temi del suo lavoro - un lavoro che dialoga costantemente con la memoria e con il tempo, per l’uso di
materiali carichi storia organica come olio e cenere e per quel tributo non solo formale al tempo come “secondo pittore” -
sono rappresentati dal paesaggio e dalla figura. Questi sono gli elementi formali che si accompagnano agli elementi
materiali della sua intera produzione, materiali preesistenti all’intervento pittorico provvisti di una storia biologica e pregni di
umore simbolico: petrolio e cenere sono il sostrato della pittura, elementi che ricevono un intervento di trasformazione
secondo un’ispirazione accostabile alla pratica alchemica. (…) Un’opera che in certo senso è una teoria del tutto, schermo
plastico di ciò che vi è. E che rappresenta i tre regni vegetale (olio di lino e petrolio), minerale (gesso di Bologna) e animale
(colla di coniglio) con i quattro elementi: la terra (il materiale di origine naturale), l’aria (le intemperie cui sono volutamente
soggette le tele), l’acqua (le muffe), il fuoco (la cenere).”
Sabato 29 settembre la delegazione Lodi – Melegnano del FAI organizza presso l’Auditorium BPL un convegno a latere
della mostra sul tema “I colori della terra”, un indagine sul rapporto instabile/conflittuale tra agricoltura e industria nel
territorio della bassa lombarda con particolare focalizzazione sul Lodigiano.
Biografia
Nato a Lodi nel 1978, vive e lavora a tra Cremona e Milano. Si laurea nel 2001 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera,
indirizzo Arti Visive, e nel 2006 in Scenografia e Discipline dello Spettacolo. Soggiorna in Kosovo nel 2005 e nel 2006 per un
progetto di arte terapia per bambini affetti da traumi psichici di guerra, ed è docente del laboratorio teatrale nel corso per
allievi disabili presso il CFP di Lodi. Sempre nel 2005 partecipa ad un workshop tenuto da Anselm Kiefer in occasione della
preparazione dell’installazione presso l’Hangar Bicocca I Sette Palazzi Celesti. Dal 2009 coordina e promuove laboratori
artistici in ambito sociale in Sud Africa e Italia (orfani, psichiatria, problemi relazionali). Nel 2011 è vincitore del Premio
UNESCO per l’Arte Contemporanea che garantirà delle esposizioni in 6 continenti durante il 2012. Del 2003 è la prima
personale a Milano e dal 2004 viene presentato regolarmente nelle più importanti fiere di arte contemporanea.
Tra le recenti personali si ricordano: Aleifar, Galleria Rotta Farinelli (Genova, 2012); Ecumene|terra da abitare, Sala
Telemaco Signorini (Portoferraio, 2011); La natura organica della memoria genera l’opera, Palazzo Comunale (Cremona,
2011) e Galleria Nuovo Spazio (Piacenza, 2011); I resti del tempo, Galleria Federico Rui (Milano, 2010); No more me, Bell
Roberts Gallery (Cape Town, South Africa, 2009); Quia Pulvis, Galleria Pittura Italiana (Milano, 2007); Le ombre delle idee,
Galleria L’Ariete (Bologna, 2007)
Catalogo: edito da Skira
Inaugurazione: venerdi 7 settembre ore 18.30
Bipielle Arte
via Polenghi Lombardo - Lodi
orari: da martedì a venerdi dalle 16.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; lunedi chiuso
ingresso libero