Con le opere di Rainer Kriester, Werner Pokorny, Karl Manfred Rennertz, Willi Weiner e Angelika Wetzel il giardino di Palazzo Cisterna si trasforma nuovamente in un parco delle sculture, in un giardino sofisticato in cui si possono incontrare non soltanto piante naturali, ma anche creazioni in legno, metallo e pietra. Cio' che accomuna questi dieci lavori di quattro scultori e una scultrice e li fa armonizzare efficacemente con il carattere del luogo - il giardino interno di un palazzo - e' che si riferiscono in eguale misura alla natura e alla storia culturale.
(Form Stoff Zeichen)
5 scultori tedeschi nel Giardino di Palazzo Cisterna
(5 deutsche Bildhauer im Garten des Palazzo Cisterna)
Rainer Kriester, Werner Pokorny, Karl Manfred Rennertz, Willi Weiner e Angelika Wetzel
Testo in catalogo: Jens Kräubig
Con le opere di Rainer Kriester, Werner Pokorny, Karl Manfred Rennertz, Willi
Weiner e Angelika Wetzel il giardino di Palazzo Cisterna si trasforma nuovamente
in un parco delle sculture, in un giardino sofisticato in cui si possono
incontrare non soltanto piante naturali, ma anche creazioni in legno, metallo e
pietra. Ciò che accomuna questi dieci lavori di quattro scultori e una scultrice
e li fa armonizzare efficacemente con il carattere del luogo - il giardino
interno di un palazzo - è che si riferiscono in eguale misura alla natura e alla
storia culturale. I cinque artisti hanno in comune i soggiorni temporanei in
Italia e l'esperienza nell'ambito culturale mediterraneo; più ancora li unisce
la comune visione plastica che si manifesta nei loro lavori, a dispetto di tutte
le differenze: si tratta di creazioni plastiche autonome, la cui intensità e
animo materiale vogliono essere interpretate nella loro corporeità e percepite
nella loro sensualità . Al contempo queste opere detengono una rudimentale
capacità espressiva e vogliono essere riconosciute e lette come segni nello
spazio, pur non essendo univocamente decifrabili: l'equivocità e l'ambiguità si
rivelano infatti essere il vero fine estetico dell'atto creativo.
Con le sue sculture in legno e con gli oggetti in acciaio, Werner Pokorny è
considerato attualmente un eminente scultore tedesco ed è rappresentato in
numerosi spazi pubblici con opere monumentali. L'evoluzione del suo mondo
essenziale dall'iconografia estremamente complessa è legata in modo decisivo al
legno inteso come materiale naturale. Alla fine degli anni '70 l'artista
trasformava forme naturali come rami raccolti o frasche direttamente in mobilio
per la casa, per esempio in sedie o tavoli, o in attrezzi per il lavoro, in asce
o scale.
Anche Karl Manfred Rennertz cominciò a metà degli anni '70 ad esplorare il
materiale legno ed è rimasto fondamentalmente fedele a questa materia, alla
"scultura naturale", come l'artista stesso chiama il tronco. Il suo linguaggio
formale si è sviluppato nel dialogo con il corpo umano, le figure - nude o
vestite - e i busti, la cui compattezza rimanda chiaramente al tronco.
Il recentemente scomparso Rainer Kriester scoprì l'Italia nel 1968, iniziò a
lavorare con la terza dimensione e realizzò nel 1982 a Vendone, sulla costa
ligure, il sogno di uno studio all'aperto, materia marmorea inclusa. La sua
ricerca scultorea non dipende direttamente da una materia precisa, anche se la
pietra rimane il materiale prevalente. L'artista è partito dalla percezione
corporea dell'Io, che lo ha portato attraverso le diverse parti del corpo al
"frammento dell'uomo" per eccellenza, la testa, diventata motivo predominante
della sua ricerca. La testa, "contenitore" dello spirito o "recipiente"
materiale del mondo immateriale dei pensieri in cui si forma la coscienza
soggettiva attraverso il discernimento tra esteriore e interiore, a partire
dagli anni '70 è diventata forma monumentale autonoma.
Willi Weiner, il più giovane degli artisti in mostra, fin dall'inizio non ha
puntato sul volume, ma piuttosto sulla pelle, la superficie che comprende il
corpo. Il suo materiale è l'acciaio corten estremamente sottile, di un
millimetro di spessore. L'artista salda le singole lamine liberamente
ritagliate, unendole in modo casuale a corpi cavi dall'involucro sottile. Questi
corpi possono evocare forme architettoniche o naturali e sono in grado di
descrivere materia dura o morbida, di rappresentare persino monti, grotte o
acqua.
Angelika Wetzel è ancora oggi legata all'Italia e all'ambito culturale
mediterraneo. Nel 1954 la scultrice intraprese il suo corso di studio a Carrara
come allieva di Emilio Greco, in seguito si trasferì a Berlino per studiare da
Bernhard Heiliger. L'artista si dedicò a lungo alla rappresentazione della
figura umana, in particolare del corpo femminile.
(dal testo introduttivo di Jens Kräubig)
Nell'immagine un'opera di Angelika Wetzel
Ingresso: gratuito
Inaugurazione: giovedì 22 maggio 2003, ore 18:30
Orario: da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 18:30 -
sabato dalle 9:00 alle 12:00
Domenica chiuso
Giardino di Palazzo Cisterna, sede della Provincia di Torino
via Maria Vittoria, 12 - Torino