In esposizione 'Omero', una scultura che l'artista ricavo' attraverso pochi colpi di scalpello da un sasso. Il 6 ottobre e' prevista la lettura del dialogo immaginario tra la 'pietra-Omero' e il suo cratore.
Il Servizio Educativo della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei apre il suo anno di attività con l’esposizione al pubblico dell’Omero in pietra di Giuseppe Antonello Leone, sottolineando così, ancora una volta, l’interesse della Soprintendenza per il contemporaneo, soprattutto per quel suo sapersi accostare ai manufatti antichi senza per questo creare conflitti nell’osservatore.
Tra i ritratti della collezione Farnese del Museo Archeologico di Napoli, ormai avvezzo a “cortocircuiti” tra antico e contemporaneo, l’Omero di Leone, mimetizzandosi col tutto, fornisce al visitatore un’irripetibile occasione per sperimentare e cogliere, come in un godibile gioco di assimilazione e contrasto, differenze che non risultano, infine, disturbanti per la lettura connotativa delle informazioni oggettive e delle caratteristiche storico-culturali dei materiali originali esistenti.
Giuseppe Antonello Leone sarà presente al Museo per la stampa e gli addetti ai lavori alle ore 12,00 del 20 settembre e il 6 ottobre, alle ore 17,30, in occasione della lettura del dialogo immaginario tra la “pietra-Omero”, la cui voce è di Raffaele Furno, e il suo autore, interpretato da Enzo Salomone su un testo scritto da Marina Lobianco.
L’Omero di Giuseppe Antonello Leone
al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Il celebre Ritratto di Omero si è allontanato per qualche tempo dal Museo di Napoli. Al suo posto, tra le illustri teste in marmo della Collezione Farnese, dal 20 settembre il visitatore incontra l’Omero di Giuseppe Antonello Leone, un Omero che era già, in natura, più o meno come ora lo vediamo: stava infatti, da pietra, in un campo, proprio sotto gli occhi del nostro artista, che non sa resistere agli irripetibili “appuntamenti” con ogni sorta di materiali.
Infatti, Leone raccolse quel sasso e con pochi colpi di scalpello lo “risignificò”, che è termine più volte da lui utilizzato per descrivere il suo operare. Insomma, il suo Omero è un quasi-ready-made: molte opere d’arte, secondo G.A.L., ci sono già: l’artista le sceglie, ne propone possibili risignificazioni, inventa soltanto mettendo in moto quel che esiste.
ufficio stampa: +39 0814422275
ornella.falco@beniculturali.it
vittorio.melini@beniculturali.it
Performance 6 ottobre, alle ore 17.00
Vernissage: 20 settembre 2012. ore 12,00
Museo Archeologico Nazionale
piazza Museo Nazionale, 19 - Napoli
Tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.30 Chiusura settimanale: martedì
Ingresso a pagamento