Parco archeologico dell'isola di Mozia
Marsala (TP)
091 6820522 FAX 091 6820522
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Piero Maniscalco
dal 19/9/2012 al 30/12/2012
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Segnalato da

Museo Interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli



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Piero Maniscalco



 
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19/9/2012

Piero Maniscalco

Parco archeologico dell'isola di Mozia, Marsala (TP)

Arpa Eolica - Il canto di Eolo. Uno strumento musicale molto particolare, le cui corde non vengono fatte vibrare meccanicamente dall'uomo ma dal vento.


comunicato stampa

Piero Maniscalco artista di arte contemporanea,che vive tra Mosca,Londra e la Sicilia la sua arte è sensibile al respiro mitico : dopo aver fatto diverse installazioni con la sua Arpa Eolica, in Israele,parco archeologico Monte Jato,a dedicato una installazione all'artista Nicholas Roerich nella suo parco e casa museo presso Gatčina, nel 2006 nell'isola di Zayachiy a San Pietroburgo e nella campagna inglese.
Dal 20 settembre fino a Dicembre 2012 installa la sua Arpa in un'isola battuta da Zafiro... Mozia.

Scriveva Tobias Smollet: Non appena le corde sentirono il tocco del dolce Zefiro, cominciarono a riversare il flusso di una melodia più deliziosa affascinante del canto di Filamela...chi riesce ad ascoltare questa armonia senza emozioni deve avere il cuore ben duro, ed il suo orecchio deve aver perduto ogni capacita didistinguere...
L'arpa eolia o eolica è uno strumento musicale cordofono ad aria.

Si tratta di uno strumento musicale molto particolare nel suo genere, in quanto le corde non vengono fatte vibrare meccanicamente dall'uomo, ma dal vento.
L'evento è inserito nell'incontri a Villa Malfitano fondazione whitaker Palermo a cura di Valeria Patrizia Li Vigni Tusa, direttore Museo Interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli di Trapani e Museo del Satiro Mazara del Vallo.
L'arpa eolia o eolica è uno strumento musicale cordofono ad aria.

Si tratta di uno strumento musicale molto particolare nel suo genere, in quanto le corde non vengono fatte vibrare meccanicamente dall'uomo, ma dal vento.
L'arpa eolia è solitamente costituita da otto corde di budello (ma il numero può variare da quattro a più di sedici), tutte di eguale lunghezza, ma di differente spessore. Esse sono fissate lungo una cassa di risonanza in legno di forma rettangolare, mediante due ponticelli. Al centro della cassa, sono presenti dei fori armonici che permettono l'entrata e la fuoriuscita del flusso d'aria (vento).
Secondo la mitologia greca, ad inventarla fu proprio il Dio dei venti, Eolo; ma strumenti simili ad esso, erano già noti oltre che alla civiltà greca, anche ad altre società primitive.

Il primo a descrivere questo strumento, fu il filosofo e gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602–1680), autore del libro Phonurgia nova, sive conjugium mechanico-physicum artis & natvrae paranympha phonosophia concinnatum del 1673.

La produzione e diffusione "moderna" dello strumento nel mondo occidentale, risale al XVII secolo. Essa si limitò nella sua diffusione solo all'Inghilterra, alla Germania e alla regione francese dell'Alsazia, dove artigiani si specializzarono nel costruire diversi esemplari, destinati alla case di privati cittadini.
Considerato il più romantico tra gli strumenti musicali, l'arpa eolia divenne in quegli anni il simbolo dell'estetica romantica dei paesi anglo-sassoni.

Essa venne descritta in due poesie di Samuel Taylor Coleridge, e in un romanzo di William Heinesen, oltre che in Lolita di Vladimir Nabokov. Una lira, che è un altro nome per indicare l'arpa eolia, è citata in un'ode di Percy Bysshe Shelley, Al vento di ponente. Un altro scrittore che citò questo strumento in una sua opera, fu Ian Fleming.

Fryderyk Chopin, fu il primo compositore ad ispirarsi a questo strumento (Studi per piano, Opera 25, n.1 in La bemolle maggiore).

Un altro compositore, fu Sergei Ljapunov (Opera 11 n.9 di Studi musicali), che nell'accompagnamento del tremolo, sembra imitare il suono di questo strumento.

Anche altri compositori contemporanei si ispirarono all'arpa eolia, come: Henry Cowell, Giovane Thomas, ed il sassofonista jazz Jan Garbarek, che in una sua registrazione ha usato lo strumento collocato su un fiordo norvegese

Per maggiori informazioni rivolgersi a: Fondazione Whitaker Tel. 091 6820522 / 091 6816133 / 091 6814156

Parco archeologico dell'isola di Mozia
Marsala (TP)
Adulti: traversata in barca fino all'isola di Mozia e ritorno € 3,00 + visita dell'isola (pedaggio) € 6,00
ragazzi fino a 13 anni: traversata in barca fino all'isola e ritorno € 2,00 + visita dell'isola (pedaggio) € 3,50
cuole o gruppi di studenti di età superiore a 13 anni: traversata in barca fino all'isola e ritorno € 2,50 a persona + visita dell'isola (pedaggio) € 3,50 a persona

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