Sculture in vetro di Luciano Zarotti. ''Le sue opere in vetro sono ardite complicazioni in una normalità di produzioni vetrarie. Si scombinano i piani; il satiro vuole quello che vuole e bisogna obbedire alla sua incombenza.(...). (Dorina Petronio)
Sculture in vetro di Luciano Zarotti
A presentare le sue più recenti sculture in vetro di Murano è l’autore stesso, Luciano Zarotti, artista veneziano che ha realizzato, durante quarant’anni di attività creativa, numerose opere e ha maturato un’esperienza eclettica.
Scrive di sé:
Io appartengo ad un'epoca in cui gli uomini erano ''liberi'', senza pensare alle conseguenze della loro libertà .
Facevo di tutto per imparare le cose inutili (inutili per gli uomini razionali), ma utili per chi, come me, era di natura istintiva.
Mi impegnai nello studio della pittura, studiando con un Maestro che veniva dall'Ottocento; lo studio si basava sul colore - dalle grotte di Altamira al Fayum, dai Greci al Rinascimento...
Come una satiro d’altri tempi che si beffa del caldo insopportabile, delle levatacce in laguna, dei linguaggi di codici antichi praticati nelle fornaci, con ironia sogghigna in una smorfia al superamento di ogni umana difficoltà ; il satiro se la ride e supera le sorti. L’azione lo porta a dominare le parti e le materie più ostili. Supera i termini descrittivi, supera l’ardore, supera manualità abituate alle riproduzioni, esagera nelle forme finché l’idea sembra scoppiare in una bolla di vetro colorato.
Il satiro se la gode quando, tra rivoli di sudore e imprecazioni, imprevisti sulla scena, vede ricomporre il suo desiderio. Le sue opere in vetro sono ardite complicazioni in una normalità di produzioni vetrarie. Si scombinano i piani; il satiro vuole quello che vuole e bisogna obbedire alla sua incombenza. Le pupille si dilatano per il calore e la fatica al desiderio di manipolare quanto si voglia vedere sotto ai propri occhi prendere forma. Il satiro desidera e vuole vedere fino in fondo la sua idea resa forma. Sceglie i colori, aggiunge, toglie, allunga, accorcia. A volte distrugge di fronte ad un desiderio incompiuto. Questo satiro non vive selvaggio nei boschi; è il poeta che vi aleggia e che trova requie solo quando esprime la sua arte. (Dorina Petronio)
Docente all'Accademia delle Belle Arti della sua città , collabora da tempo con la fucina degli Angeli di Venezia.
Numerose sue opere sono visibili al pubblico nei più importanti musei del mondo.
Inaugurazione: 22 maggio 2003, ore 19.30
martedì-sabato 10.30 - 19.30 - mattino su appuntamento ingresso libero
myopen.art gallery, Milano