Galleria Raffaella De Chirico (vecchia sede)
Torino
via Vanchiglia, 11/A
011 19503550 FAX 011 19502765
WEB
Due mostre
dal 26/9/2012 al 17/11/2012
mart-sab 10.00-12.30 e 15.30 -19.30

Segnalato da

Galleria Raffaella De Chirico




 
calendario eventi  :: 




26/9/2012

Due mostre

Galleria Raffaella De Chirico (vecchia sede), Torino

Come Raggiungerti: una selezione - tra fotografie e installazioni - che accosta i due diversi temperamenti e la visione del mondo di Pina Inferrera e Borje Tobiasson, in un allestimento che unisce i due punti di vista e li avvicina per esaltarne differenza e fascino. Sabatino Cersosimo e Michele Brancati in T.Raum cercano di cogliere gli aspetti reconditi e sopiti della societa' contemporanea.


comunicato stampa

Sabatino Cersosimo, Michele Brancati - T.Raum

Definire se stesse attraverso un oggetto, uno soltanto: questa la spinosa domanda posta dal fotografo reggino Michele Brancati (classe 1977) ad alcune giovani donne invitate a posare nello spazio intimo e privato della sua camera da letto. Il risultato: sinuosi corpi femminili accostati ad un curioso susseguirsi di oggetti personali –ivi compresa una maschera di cavallo- possibile allegoria di quella istintualità animalesca insita nell’essere umano. Questa l’idea alla base del progetto artistico “T.RAUM”, dal tedesco “Traum"- sogno e "Raum"-stanza, nato una sera di inverno del 2010 da un fortuito incontro creativo in un tranquillo pub berlinese nel quartiere turco di Neukölnn tra Brancati ed il pittore torinese Sabatino Cersosimo (1974); due italiani trasferitisi a Berlino attratti dal vivace fermento culturale della capitale tedesca. Immediatamente ispirato dalle fotografie di Michele, Cersosimo accetta la scommessa di tradurre queste ultime in pittura, affascinato dall’idea di confrontarsi con immagini volutamente fuori fuoco ed evanescenti, così distanti dal suo caratteristico tratto disegnativo e pittorico incisivo e spigoloso, che tanto ricorda le linee crude di Egon Schiele.

Animati dal desiderio comune di indagare e cogliere gli aspetti reconditi e sopiti della società contemporanea, anche a costo di smascherare le pulsioni più intime e nascoste dell’essere umano, da entrambi rappresentato senza idealizzazione alcuna, bensì crudamente, nella sua carnalità più viva, Brancati e Cersosimo presentano fisicità fortemente plastiche, differenziandosi profondamente nella rappresentazione del contesto “camera da letto”. Mentre il fotografo lo lascia appena intuire, mettendolo volutamente fuori fuoco e privilegiando la figura femminile in primo piano, immortalata in pose di rara intimità riflessiva, Cersosimo lo rende invece a tutti gli effetti, sia cromatici che spaziali, il coprotagonista della composizione. Egli lo delinea in maniera netta attraverso una linea geometrica e tagliente smorzata da luminose velature messe straordinariamente in rilievo dalla scelta -tipica di Cersosimo- di un supporto vivo come il legno di betulla. E’ proprio grazie a questo raffinato gioco di velature progressivamente sovrapposte ed alternate in maniera equilibrata a zone di pittura più compatta e ad interessanti inserti decorativi in colla a caldo, che l’artista ottiene un mirabile effetto di chiaroscuri a confine tra la luminosità naturale terrena e la rarefatta e pallida luce artificiale. Quattro fotografie di Brancati, inserite cinematograficamente all’interno di un pannello storyboard, dialogano, alla luce radente di una torcia, con cinque oli su tavola di Cersosimo, nel contesto intimo e privato di una piccola stanza buia celata da un sipario. Il concetto di stanza, in tedesco “raum”, costituisce infatti, insieme alla volontà di riflettere sull’intimità dell’universo femminile, il fil rouge di tutto il presente progetto espositivo, nato nella minimalista camera da letto di Brancati, passato successivamente nello studio/stanza berlinese di Cersosimo, ed infine approdato nei locali della project room della galleria De Chirico, da sempre lo spazio più intimo di quest’ultima. Stanza concepita dai due artisti come un rifugio privato, raccolto, dove poter riflettere e creare liberamente, lontano da occhi indiscreti.

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Pina Inferrera - Borje Tobiasson

Come Raggiungerti

La Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è lieta di presentare Come Raggiungerti, doppia personale di fotografia e installazioni di Pina Inferrera e Börje Tobiasson. Siciliana di nascita la prima, e svedese il secondo, entrambi risiedono da tempo in Italia e partecipano a progetti artistici e culturali in tutto il mondo. La Raffaella De Chirico Galleria D’Arte propone per la prima volta a Torino una selezione mirata delle loro opere, accostandone i due diversi temperamenti e la visione del mondo che ne consegue. Dove finisce la visione di un’artista, incomincia lo sguardo dell’altro, in un allestimento che unisce i due punti di vista e li avvicina per esaltarne differenza e fascino.

La scelta di questi due artisti per una doppia personale è motivata proprio dalla loro visione speculare della natura, qui intesa come ambiente che circonda la vita umana. Pina Inferrera rappresenta l’archetipo femminile ed il viaggio introspettivo, mentre Börje è il suo contralto maschile, un ritrattista indagatore che fotografa in bianco e nero la vita lungo le strade.

Come Raggiungerti è un titolo ambiguo che richiama sia una domanda che un’affermazione, rivolto a tutto ciò ciò che sta al di fuori ed è diverso da sé. Femmina e maschio, natura e cultura, paesaggio e ritratto. La mostra è l’accostamento di due mondi interiori che cercano l’esterno esprimendo il senso della vita, l’intuizione nascosta dietro alla bellezza del colore e della sua assenza.

Di indole mediterranea, Pina Inferrera accede al proprio mondo interiore e ne riveste i confini di colore e sogno, mentre Börje Tobiasson fotografa il quotidiano con lo spirito indagatore e solitario di un uomo del nord Europa: entrambi esprimono qualcosa di completamente diverso rispetto al loro Paese di origine ed hanno sguardi paralleli, di donna e di uomo, sulla natura incontaminata dei grandi spazi e la dimensione delle grandi metropoli del nostro tempo. Profondamente radicata al senso della materia, Pina Inferrera è una scultrice che sin dagli esordi accosta mezzi espressivi diversi, spaziando dalla scultura alla fotografia e la video installazione.

Il ciclo di opere Rerum Natura si concentra sul paesaggio e lo trasforma in fotografie o lightbox, strutture tridimensionali in cui la luce esalta il formato dell' immagine in 3D. L’elemento naturale è il protagonista assoluto delle sue opere, solo in apparenza paesaggi desolati e melanconici. L’uomo non è mai raffigurato perché già compreso e integrato in una natura che lo contiene ed a cui ci si può affidare con abbandono. Un dichiarato animismo pagano trova però la sua corrente ascensionale: Pina è presente in ogni sua creazione e si ritrae con una piccola icona a mezzo busto in trasparenza, come una Dea Madre che permea e protegge tutte le manifestazioni della natura.

Le fotografie scelte per l’esibizione di Börje Tobiasson raccontano i suoi viaggi e le sue continuità. Dall’attività come fotoreporter in Albania e Cairo, passando per Shanghai e la Napoli più verace, le sue istantanee celano sempre alcuni particolari toccanti, come sostiene anche la voce autorevole di Denis Curti, direttore della celebre agenzia Contrasto, attivo collaboratore di Forma e curatore della IX Biennale Internazionale di Fotografia: “Nel lavoro di Börje si possono cogliere sfumature, dettagli, sentimenti appena accennati, nostalgia, commozione, e soprattutto, grande rispetto per ciò che viene descritto. Nessuna denuncia, nessuna presa di posizione, nessun incantamento. A prevalere è un punto di osservazione silenzioso, un punto di vista nobile e pacato, senza per questo apparire distante e arrogante…Il ritmo è scandito dall’avvicendarsi di piccoli fatti, di sguardi che si incrociano, di gesti carichi del senso del passato. Insomma, una narrazione non lineare, sfalsata nei piani e fortemente intrisa della consapevolezza del dramma delle vicende umane.”

La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione con testo in catalogo a cura di Denis Curti.

Immagine: Michele Brancati, A l c o v a, 2011, Digitale, 50x70 cm

Inaugurazione giovedì 27 settembre dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Raffaella De Chirico Galleria d'Arte
via Vanchiglia 11/A Torino
Orario da martedì a sabato 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30.
Chiuso il lunedì, domenica su appuntamento.
Ingresso libero

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