Naturale perduto. Con le tecniche che gli sono piu' care - la fotografia, la pittura e usando spilli in acciaio - l'artista crea in scenari post-apocalittici dove si intrecciano figure umane e vegetali, acque, terre e ghiacci.
Dopo l’importante collettiva di inaugurazione a maggio, Ten Art Gallery propone una personale di forte
richiamo: “Naturale perduto”. Per oltre un mese, nella suggestiva galleria di fronte agli Orti di Leonardo, si potranno vedere le nuove opere di Manuela Carrano.
L’artista ha selezionato per questa occasione i suoi lavori più recenti e, in anteprima assoluta per il pubblico, le sue “rappresentazioni di persone reali”. In tutte queste opere, emerge con evidenza l’approdo
naturale di un percorso che vede da tempo l’artista impegnata nell’analisi del potenziale distruttivo insito
nell’età tardomoderna e nell’apparato tecnocratico che essa dispiega. Ma pure si percepisce, tra le righe
del suo messaggio, come un grido di fenice, la Natura che rinasce dalle macerie della propria sconfitta.
Con le tecniche che gli sono più care - la fotografia, la pittura e le incursioni di spilli in acciaio - l’artista
si esprime in scenari post-apocalittici dove figure umane e vegetali, acque, terre e ghiacci si intrecciano
in metamorfosi di straordinario lirismo visivo. La sua indagine si colloca nel territorio oscuro del mistero,
dove lampi di luce lasciano immaginare nuove epifanie, come nelle rappresentazioni di persone reali
dove Manuela Carrano cerca quello che c’è oltre le apparenze che si affacciano al suo sentire: il “dentro”
dove si cela l’essenza di ognuno, il segreto della sua unicità.
Dopo gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Manuela Carrano si dedica al
perfezionamento di numerose e differenti tecniche: disegno, pittura ad olio, incisione e acquaforte diventano
la sua specializzazione. In seguito, la sperimentazione di nuove espressioni artistiche si unisce alla passione
per il viaggio dando impulso al suo processo creativo che la porterà a stabilirsi temporaneamente a New
York dove sperimenta la fotografia e dà vita a numerose installazioni polimateriche. Dal 2000 la Carrano
ritorna al disegno e riporta la figura umana al centro del suo lavoro. Dal 2004 la sua sperimentazione
si sviluppa attorno all’idea di “ricucire” concettualmente il passato con il presente. Lo fa attraverso la
stampa su lino di alcune fotografie sulle quali interviene poi con il ricamo, la pittura e gli spilli. Del 2007
è il ciclo di opere “Mondo perfetto” (pittura e fotografia) che viene esposto a Londra. Centro di questa
fase di produzione artistica non è più il soggetto umano ma sono le visioni metafisiche e apocalittiche
di paesaggi urbani caratterizzati da dirompenti colori acidi. Negli anni successivi Manuela Carrano si
dedica a opere site specific e light box che scandagliano la contemporaneità nei suoi aspetti più critici e
contraddittori: la relazione tra naturale e artificiale, l’ibridazione tra uomo e natura, la violenza e l’istinto
distruttivo dell’uomo, la precarietà dell’ecosistema a causa del progresso.
Vernissage su invito, mercoledì 3 ottobre 2012, dalle 18 alle 21.
Ten Art Gallery
via Giovannino De Grassi, 17 - 20123, Milano (cit. Ten 171C)
Orari d'apertura: Lunedì/Venerdì, 9:00/13:00 - 14:00/18:00 e sabato su appuntamento