"Train de Vie" (fino al 21.10) e' un'installazione di pittura e danza di Gianni Cuocolo e Flavia Bucciero. Il proposito del progetto di Chema Senra presentato in "Ri(e)voluzioni - 13 opere espressioniste" (fino al 27.10) e' quello di recuperare il testimone lasciato dall'Espressionismo Astratto.
La Biennale di Venezia - 69esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
Sala Pan
9 - 11 - 13 - 14 ottobre
Retrospettiva <<80!>> per gli 80 anni della Mostra.
Al Pan una selezione di 5 film dalle 10 pellicole rare e restaurate dalle Collezioni dell'ASAC «80!», è la retrospettiva di dieci film (sette lungometraggi e tre corto/mediometraggi) presentati nel corso delle precedenti Mostre, voluta dalla Biennale in occasione dell'80mo anniversario della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (1932-2012). Il progetto della retrospettiva consiste nell'individuazione di un numero limitato di pellicole non altrimenti disponibili in copie 35mm o in dvd, né tantomeno restaurate in precedenza. L'operazione ha consentito di rivedere e rendere disponibili film da tempo dimenticati o inaccessibili, avviandoli, dopo il restauro e la presentazione in prima mondiale a Venezia, verso future forme di diffusione culturale e commerciale, valorizzando nel contempo il patrimonio delle Collezioni dell'ASAC. I film della Mostra depositati presso l'ASAC nel corso degli anni rappresentano un patrimonio prezioso e di notevole rilevanza documentale. In molti casi, si tratta di copie uniche di film considerati perduti, o di versioni che differiscono dalle copie poi distribuite commercialmente. I film - selezionati in base a criteri di rarità, utilizzando e restaurando le copie delle Collezioni dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale (ASAC) - e sono stati sottoposti a un procedimento di restauro digitale presso il laboratorio "L'Immagine Ritrovata" di Bologna, o restaurati analogicamente in modo da ottenere una nuova copia in 35mm. Di tutti i film restaurati, rimarrà di proprietà della Biennale una copia in 35mm o in DCP/HD-cam, per la conservazione e le eventuali circuitazioni successive."
In collaborazione con l'assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
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Chema Senra - Ri(e)voluzioni - tredici opere espressioniste
fino al 27 ottobre
Il proposito di questo progetto è quello di recuperare il testimone lasciato dall'espressionismo astratto; difatti può essere considerato come una rielaborazione dal punto di vista concettuale di quel movimento: la pittura ha la forza, la capacità di trasmettere un messaggio allo spettatore, e di comunicare direttamente col pubblico attraverso un metalinguaggio proprio, arrivando ad ottenere un'identità autonoma completamente indipendente dalla costruzione di una didascalia o di un discorso prefabbricato dall'artista; troppo spesso oggigiorno lo spettatore è mero recettore del messaggio e non il soggetto attivo di una comunicazione più profonda.
Le rivoluzioni pittoriche che autori come De Kooning, Motherwell, Rothko hanno raggiunto negli anni '50 del secolo scorso, sono rimaste scolpite nella memoria e nel subconscio degli artisti che li hanno seguiti fino all'attualità. Ovviamente, con il passare degli anni, si sono persi i principi basici di quelle rivoluzioni, ma è sopravvissuto l'aspetto tecnico della loro pittura anche se, oggigiorno, si usa come mero strumento ‐nell'infinità possibilità dell'arte visuale‐ per raggiungere obiettivi estetici quasi sempre figurativi.
L'interesse e l'aspirazione di questo progetto è recuperare la relazione tra astrazione e pubblico; tra un'arte spesso difficile da interpretare poiché non figurativa e quindi non prontamente riconoscibile e lo spettatore. Il fine è quello di ottenere un'interazione intuitiva e un vincolo emotivo con il quadro stesso.
Ognuno di questi tredici lavori non è solo il risultato di una ricerca personale di colore e composizione, ma anche la riflessione sull'attuale momento storico, sulla società, sulle arti, la bellezza e i grandi interrogativi filosofici che da sempre hanno stimolato la curiosità dell'uomo.
In questa esposizione, lo spettatore può dialogare direttamente con le opere, in un linguaggio intimo e poetico troppo spesso dimenticato, ricordando che uno dei principali motori di crescita culturale di una società e dell'individuo e anche di denuncia è proprio l'arte, nelle sue forme più liriche ed estetiche.
La Conferenza Stampa dell'evento si terrà al PAN|Palazzo delle Arti di Napoli dalle 12.00 alle 14.00 del giorno 9 ottobre 2012.
Il Vernissage è previsto lo stesso giorno, il 9 ottobre 2012, alle ore 19.00.
Finissage il giorno 27 ottobre 2012 alle 19.00; per l'occasione ci sarà un reading teatrale organizzato dalla Compagnia Nerosesamo, con l'attore partenopeo Luca Saccoia. Inoltre, sarà presentato «hors d'oeuvre de truffés Joubès», il packaging d'autore in edizione limitata che Chema Senra ha creato per la promozione del disco di debutto dell'Orchestra Joubès (Agualoca Records).
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Train de vie
fino al 21 ottobre
Installazione di pittura e danza
di Gianni Cuocolo Installazione-segno-pittura-micromeccanica
Flavia Bucciero Coreografia
Danzatori/Interpreti: Flavia Bucciero, Franco Corsi, Sabrina Davini, Marta Sbranti
Assistente per la micromeccanica : Luca Maresca
Il progetto viene quale terzo step di un percorso di collaborazione che Movimentoinactor Teatrodanza/Consorzio Coreografi Danza d’Autore e la coreografa Flavia Bucciero hanno iniziato dal dicembre scorso con Il Comune di Napoli e il Palazzo delle Arti di Napoli, tutto incentrato sulle relazioni fra la danza e le arti e il potenziale creativo che da queste relazioni può scaturire, attraverso sempre nuove forme. In questo ulteriore momento progettuale Movimentoinactor Teatrodanza crea una performance per Palazzo Roccella, individuando come scenografia alcune opere/installazione del maestro Gianni Cuocolo.
Le opere in oggetto si ispirano ( nella maggior parte dei casi) in maniera astratta, a paesaggi vesuviani, che più che reali provengono dal substrato della memoria e dell’immaginario che ne definisce forme, colori, sostanza. Si riconosce, frequentemente, la presenza del Vesuvio che , piuttosto che elemento oleografico, sta a rappresentare una costante, concretizzazione di una presenza psichica e, al tempo stesso, materiale, simulacro di un’idea di provvisorietà e precarietà ancestrale, spettatore impassibile di un farsi e disfarsi perenne della materia. Mai o quasi mai si annida presenza umana in queste opere, ma ad attraversare i paesaggi, a venir fuori dal sottosuolo, a percorrere percorsi improbabili fra rocce e mare, è il treno. Anzi i treni, un’infinità di vagoni, locomotive, ruote, binari, ferraglie, treni grandi e piccoli (presenti anche fisicamente nelle opere, materia nella materia, in un gioco raffinato di micromeccanica).
Il treno, è nella pittura di Gianni Cuocolo, elemento pieno di senso e di sensi. Portato, forse, di una memoria infantile, nato da un gioco pittorico, diventa di volta in volta simbolo della psiche e dell’immaginario, di fortissima tensione emozionale. Un’immanenza, multiforme, assai più potente della presenza umana. Molteplici i suoi significati, stanno a indicare percorsi spazio-temporali, quello della memoria, personale in primo luogo, ma anche universale, sono, al tempo stesso, proiezione nel futuro e nell’ignoto. Il treno rappresenta i percorsi del pensiero, dell’inconscio, della vita stessa, simbologia anche erotica, manifesta la sua capacità di penetrazione, di
attraversamento, attinge al mondo e se ne fa contaminare. In una parola, riprendendo il titolo di un film, è train de vie , treno di vita
La forza dell’opera di Cuocolo sta nella materia pittorica, consistente, tattile, nell’uso alchemico dei colori che variano dai neri bituminosi ai blu cobalto, ai colori mediterranei, all’uso sapiente degli effetti chiaroscurali, che rendono la pittura viva e palpitante . La pittura è costantemente invasa dall’idea dell’ossido di frenatura (rustfilm) sottile polvere prodotta dall’azione frenante dei treni che depositandosi su tutti gli elementi : vagoni, rotaie, binari ecc.. crea un colore simile alla ruggine. L’artista traduce il concetto di ossido di frenatura in pittura, con finissimi strati di colore (bruno carminio ocra) che vengono a infiltrarsi e a corrompere la materia pittorica stessa, evocando odori, storie, vissuti.
Pittura , dunque, mediterranea, vesuviana e mitteleuropea al tempo stesso. Questa la linea di congiunzione e le ragioni per cui la regista e coreografa Flavia Bucciero sceglie le opere di grande formato di Gianni Cuocolo come scenografia per la danza. Le opere, infatti, smuovono e fanno riemergere l’origine napoletana della Bucciero ( del resto sempre presente nelle sue creazioni) le sue stesse memorie. L’attraversamento dello spazio e del tempo come elemento che ha caratterizzato il suo percorso artistico in varie città d’Europa e di Italia, ma , al tempo stesso, la centralità, nella psiche e nell’immaginario, di questo nucleo forte di un sentire mediterraneo, mai propenso ad oleografismi , in cui questo treno-pensiero-vita bituminoso e sulfureo crea squarci, contraddizioni, irrequietezza, un pensiero che non vuole mai accomodarsi, ma che nel grande magma ogni volta si scompone e rinasce.
I danzatori evocati dalle opere dell’artista, sembrano sputati dalle locomotive e dalla lava stessa. Nella danza, forma e emozione, travasata dalla tela ai loro stessi corpi, ritrovano la loro dimensione, la loro identità, seppure in perenne metamorfosi. Coinvolgono il pubblico, spettatore/attore, bambino/adulto, trasportandolo nel loro train de vie, come passeggeri che accettano di salire su un convoglio dove la meta non è certa, lo è invece l’attivazione dei sensi , dell’immaginario, delle emozioni.
Gianni Cuocolo è nato a Napoli , dove si laurea presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Ricchissima la sua produzione pittorica che attraversa periodi e correnti artistiche differenti, nasce figurativa-concettuale fino a divenire astratta. Espone a livello internazionale.
Dal 1994 dedica la maggior parte del suo lavoro e delle sue energie artistiche al Project Rusfilm (Ossido di frenatura) da lui ideato, che lo porta a creare opere e installazioni in alcuni dei maggiori musei ferroviari del mondo. Tra i principali si ricordano Museo Fondazione Piaggio-Pontedera- Italia / Museum Yunnan - Cina / Ho Chi Minh - Vietnam - for Locomotive Worked in China / Museum Zabytkowa - Stacja - Kolei - Polonia / Museum "Ubon" of Railway Station Buriram - Cambogia / Museum Railway Centre Kanchanaburi River Khwae - Birmania / Museum Railway Bangkok - Tailandia / Museum Railway Viejo Espresso Patagonico Esquel - Chubut - Patagonia - Argentina / Museum De Los Pueblos Originarios- Patagonia - Argentina / Museo Nazionale di Pietrarsa - Portci – Italia
www.rustfilm.eu
Flavia Bucciero, coreografa e direttrice artistica della Compagnia Movimentoinactor Teatrodanza/Con.Cor.D.A è nata a Napoli, dove si laurea con una tesi su Antonin Artaud. E’ stata allieva principalmente di Etienne Decroux, di Christian Trouillas del Tanztheater di Pina Bausch, di Ko Muroboushi, di Maria Fux, di Lilia Bertelli , ecc…
La compagnia da lei fondata e diretta, ha la residenza coreografica presso la Fondazione Teatro di Pisa ed è riconosciuta e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali . Rappresenta le sue coreografie in teatri , rassegne e festival su tutto il territorio nazionale.
Il suo lavoro coreografico ricerca una sintesi fra la danza contemporanea (teatro danza) e i segni gestuali, le tematiche della cultura mediterranea. Le sue ultime produzioni del 2012 sono “Pina…ma perché Napoli no!”,
“Colapesce, miezzo ninno miezzo pesce”
www.movimentoinactor.it
Preview/Anteprima per la stampa: lunedì 8 ottobre 2012, ore 11 e 30-14
Vernissage martedì 9 ottobre 2012 , ore 18
Performances di danza, 9 ottobre 2012, ore 18 e 30; 19 e 30; 20 e 30
Durata dell’Installazione 9-21 ottobre 2012
PAN-Palazzo delle Arti di Napoli
Via dei Mille,60-Napoli
Orario: lun-sab 9.30-19.30, dom 9.30-14.30
Ingresso libero