Isabella Bocus (1969), Matthew Broussard (1963), Claudia Canavesi (1976), Nadia Galbiati (1975) e Attilio Tono (1976), lavorano in questa occasione all'interno di un progetto unitario di relazione e azione con il pubblico e con lo spazio espositivo, realizzando una serie di interventi appositamente pensati, in continua evoluzione dal giorno di apertura della mostra fino alla sua chiusura.
MATTHEW BROUSSARD
CLAUDIA CANAVESI
NADIA GALBIATI
ATTILIO TONO
ISABELLA BOCUS
Isabella Bocus (1969), Matthew Broussard (1963), Claudia Canavesi (1976),
Nadia Galbiati (1975) e Attilio Tono (1976), lavorano in questa occasione
all'interno di un progetto unitario di relazione e azione con il pubblico e
con lo spazio espositivo, realizzando una serie di interventi appositamente
pensati, in continua evoluzione dal giorno di apertura della mostra fino
alla sua chiusura.
Gli artisti hanno tutti modalità diverse di procedere: la formazione
estetica, le tecniche usate, i risultati ottenuti nel percorso di ognuno
sono diversi; in comune, è l'atteggiamento di ricerca, la convinzione che
"l'oggetto finito" sia solo una delle tracce dell'opera che vive e si
determina nel percorso della sua realizzazione.
Questa convinzione li ha spinti a mettere in gioco la propria singola
identità artistica in un percorso comune, invitando i visitatori della
mostra a fare altrettanto.
Si aprirà il 5 giugno con cinque interventi che suggeriscono uno svilluppo
comune durante il percorso della mostra. Ogni giorno gli artisti (uno o
tutti) interverranno sul proprio progetto nello spazio, intrecciando forme e
concetti, coinvolgendo il pubblico nel processo del "fare"; un work in
progress, un cambiamento continuo per un mese. I visitatori saranno
incoraggiati a tornare per vedere i cambiamenti, partecipare alle
discussioni, componendo anche con la loro presenza, un ambiente realmente
"interattivo".
Si arriverà così alla chiusura del progetto (27 giugno) intesa come
ulteriore momento di verifica di un percorso compiuto, di un risultato
ottenuto attraverso un certo numero di variabili .
In questi anni si è sviluppata ed evoluta rapidamente la comunicazione
elettronica; l'interattività è spesso identificata con il virtuale, ed il
virtuale con il digitale.
La capacità di elaborare velocemente nuove informazioni, rende la
tecnologia digitale un campo straordinario di sperimentazione e possibilitÃ
che sembra perfetto per togliere l'arte dalla sfera del consumismo facendola
diventare strumento di ricerca e apprendimento. Il fare arte è esattamente
un'esperienza vissuta e uno strumento di apprendimento: la questione Âe il
piacere- sta non tanto nell'avere un oggetto finito, ma nell'agire su
una materia, su un'idea, all'interno di un determinato processo. Infinite
possibilità che aprono situazioni inattese.
VARIAZIONI IN CORSO sottolinea che ¼interattivo' non coincide per forza con
¼virtuale', e che il mondo delle cose fisiche, ovvero quel quotidiano che
sperimentiamo continuamente attraverso innumerevoli relazioni, è un
mezzo, un alfabeto con infinite combinazioni .
VERNISSAGE giovedì 5 giugno ore 19.00
fino a venerdì 27 giugno 2003 dalle 15.30 alle 19.30,
chiuso sabato e festivi , aperto lunedì
incontri e "scontri" con gli artisti al lavoro,
ogni giorno per tutta la durata della mostra
FINISSAGE! rinfrescato da saluti d'estate
venerdì 27 giugno dalle 18.00 alle 22.00
con il patrocinio di:
Comune di Milano
Provincia di Milano
O'artoteca
associazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche
via pastrengo 12, 20159 milano tel.02 66823357 fax 02 39313654