Opere recenti. L'artista si interroga sul concetto di riproduzione, in particolare riprendendo i ritratti derivati dai capolavori del Secolo d'Oro.
Nelle sue ricerche pittoriche Mary A. Waters s’ interroga sul concetto di riproduzione, in particolare riprendendo i ritratti derivati dai capolavori del Secolo d’Oro, che dipinge in maniera contemporanea: desaturazione dei colori, inquadratura cinematografica, sfondo monocromo...
Per la sua seconda mostra alla galleria Pièce Unique, Mary A.Waters si è interessata ad un aspetto elementare e comunque complesso della riproduzione: il riflesso come rappresentazione di se stessi.
Far ruotare un’immagine per ottenerne una copia rovesciata è una manipolazione molto semplice con i mezzi informatici, ma in pittura è estrememente delicata. E’ dunque a questo esercizio che Mary A. Waters si è dedicata, al fine di mettere in evidenza le sottili differenze che esistono tra l’oggetto e il suo riflesso, ma anche tra l’immagine riflessa e l’immagine riprodotta. Infatti, come sottolinea l’artista, uno specchio altera la nostra percezione e ci dona una visione totalmente diversa di un oggetto o di un’immagine. E’ per questa ragione che non amiamo guardarci in una fotografia, perché l’immagine del nostro volto che ci è familiare è quella che lo specchio ci riporta, e quindi una fotografia ci appare come una visione alterata di noi stessi (un pò come ascoltare la nostra voce in un registratore).
Provare a dipingere lo stesso volto riflesso in uno specchio e renderlo esattamente uguale è impossibile perché nessun volto riflesso è lo stesso, a meno che non sia assolutamente simmetrico, ma questo non vale per nessun volto umano. Si tratta di una questione che è interessante a diversi livelli: visivamente, per quello che ci comunica sulla differenza fra l’immagine che abbiamo di noi stessi e la nostra attualità. Essa fa anche riferimento all’ossessione infinitamente noiosa della perfezione fisica, alla quale ci troviamo di fronte oggigiorno, mentre sono proprio le assimetrie e le imperfezioni dei nostri volti che ci rendono umani e interessanti.
“Mirrored girl” esposto alla GALLERIA PIECE UNIQUE, è dunque un dittico composto di 2 oli su tela di 200 x 150 cm ciascuno, in cui due volti sono posti uno di fronte all’altro, come fossero separati da uno specchio. Gli sguardi di ognuno sono tuttavia rivolti allo spettatore, incitandolo cosí ad analizzare l‘immagine, a percepire se si tratta di un riflesso, a decriptare le minime differenze, le impercettibili assimetrie che, contrariamente a una riproduzione meccanica, rendono unica l’immagine dipinta.
Alla GALLERIA PIECE UNIQUE VARIATIONS sono esposti dei ritratti di differente formato e si trovano, fra gli altri, dei “gemelli”, soggetto caro all’artista perché le permette di svilluppare ancora il suo discorso.
Galerie Piece Unique
4 Rue Jacques Callot/ 26 rue Mazarine - Paris
mar - sab dalle 11 alle 13 e dalle 14.30 alle 19