La verifica intuitiva. Vincintrici della VI edizione della residenza Diogene Bivaccourbano, le due artiste presentano al pubblico gli esiti della loro ricerca con una proiezione video.
Il 5 settembre 2012 ha preso avvio la VI edizione della
residenza Diogene Bivaccourbano, con la partecipazione di
Audrey Cottin (artista, Saint-Mandé, Francia, 1984) e
Géraldine Gourbe (filosofa dell’arte, Alençon, Francia,
1976), vincitrici del bando di concorso internazionale,
selezionate dagli artisti del gruppo Diogene tra circa 220
partecipanti. La residenza si sta avviando verso la sua
conclusione e, come già avvenuto nella passate edizioni, gli
artisti sono invitati a presentare al pubblico della città di
Torino gli esiti della loro ricerca.
Audrey Cottin & Géraldine Gourbe il 31 ottobre 2012, alle
ore 19 presentano «La Verifica Intuitiva», un’edizione-
cinematografica di 45 minuti dal vivo e in anteprima alla
Fondazione Merz di Torino*.
Un’edizione-cinematografica è una forma collaborativa e
performativa atta ad affrontare le modalità in cui le
immagini in movimento – dalle lanterne magiche ai posts
su YouTube – ri-disegnano in continuazione delle linee di
condivisione tra coloro che sono rappresentati nelle immagini e quelli che le esperiscono, riconfigurando in
tal modo, incessantemente, differenti spazi- tempo di finzione e dal vivo.
Fare e disfare la performance: dalla condivisione delle narrazioni di
azioni collaborative all'ipotesi di forme corali
Fare e disfare la performance:
Happening, performance o body art sono stati spesso presentati ed esposti come mezzi di esacerbazione
del corpo dell'artista o della sua intimità. Alcuni concetti come quello di posture narcisistiche esasperate di
Amanda Jones o di corpo esplicito di Rebecca Schneider, visti come riattivazione di una storiografia di opere
trascurate e nell'ottica del concetto politico di agency, ci hanno portato a approfondire la figura dell'
“artista-produttore”: il/la performer.
L'intento di Audrey Cottin (artista) e Géraldine Gourbe (filosofa dell’arte) è di proporre, tramite una serie
di scorciatoie, una storia, se non alternativa quanto meno parallela, di idee e utilizzi della performance
(azioni e documentazioni), a partire da una visione etica delle pratiche collaborative.
dalla condivisione delle narrazioni di azioni collaborative...
Nell'ambito della residenza Diogene Bivaccourbano, Géraldine Gourbe riprenderà in esame la rivoluzione
euristica di Allan Kaprow, nel momento in cui scoprì la pedagogia femminista presso CalArts (Feminist Art
Program). Kaprow ne parlò nel 1983, durante un intervento fiume (inedito), accanto alle femministe Moira
Roth (storica dell'arte) e Suzanne Lacy (performer). Quest'ultima riconosce di aver a lungo sottovalutato
l'influenza delle sue collaborazioni private (informali, latenti, inopinate, tacite, ecc.) con colleghi e amici,
sulla genesi dei suoi processi performativi. Dal momento che queste collaborazioni non rientravano nelle
richieste commissionate dalle istituzioni artistiche, per Kaprow non avevano valore di produzione artistica
a pieno titolo. In un secondo momento queste azioni collaborative, lontane dall'essere minori, si sono
rivelate momenti opportuni (kairos) per la sperimentazione di un'arte partecipativa. Secondo l'artista
queste pratiche, circoscritte a circostanze specifiche e apparentemente decentrate rispetto a un'intenzione
d'autore o d'artista, col tempo si erano ritrovate al centro della sua personale ricerca.
A partire da archivi e testi critici, Géraldine Gourbe proporrà l'edizione e la conferenza-performance, Un-
curating the Archives of the Un-artist: Allan Kaprow, ispirandosi al concetto di idioritmia di Roland
Barthes. Durante il seminario tenuto nel 1976-77 al College di Filosofia sul vivere insieme, Barthes ha
introdotto sulla scena filosofica e letteraria l'ideale sensibile di idioritmia, ovvero la condivisione armoniosa
delle distanze tra sé stessi (aventi un proprio ritmo) e gli altri, riflessione che pone le basi di un vivere
insieme.
Assieme a Géraldine Gourbe, Audrey Cottin lavorerà alla condivisione dei suoi archivi iconografici, di un
corpus di testi legati all'arte della Claque nel XIX secolo e di documentazioni personali e riflessioni legate ai
suoi Clapping Groups. Dal 2007 Audrey Cottin fa ricerca sull'entusiasmo come pratica possibile. Nel 2009,
l'applauso emerge come gesto che sintetizza le sue ricerche, svolte nei fondi d'archivio della Biblioteca
Nazionale Francese. L'artista inizia quindi a organizzare i Clapping Groups, vere e proprie opere-evento che
si svolgono in località e contesti di varia natura: musei, scuole, luoghi alternativi...
Questa comunicazione semplice, non verbale e non codificata, crea un momento collettivo che si realizza
alla pari tra i partecipanti, piuttosto che nella relazione artista-spettatore. Non si tratta di applaudire per
una ragione in particolare, ma piuttosto di celebrare la celebrazione.
...all'ipotesi di forme corali
Forti dei due tempi editoriali di Clapping Group e di Un-curating the Archives of the Un-Artist : Allan
Kaprow, Audrey Cottin e Géraldine Gourbe intendono proporre l'ipotesi o, piuttosto, condividere l'ideale
sensibile ed etico delle forme corali. Le forme corali riunirebbero in tal modo soggetti qualificati e non
qualificati disposti ad accettare scambi teorici e sensibili per sviluppare una forma che non dipenda
unicamente dall’autorità e dalla proprietà dell'autore, bensì dagli autori-produttori delle forme corali
stesse. Si tratterebbe di una condivisione tra individui in seno ad una collettività, desiderata ed effimera.
I partecipanti condivideranno e svilupperanno, secondo le attivazioni proprie delle forme corali, una
scultura, un testo, un'immagine, una performance, un'installazione, una mostra... e, perché no, attività di
perma-cultura?
Fare e disfare la performance, nell'ambito della residenza Diogene_bivaccourbano, servirà da
piattaforma per scambi intempestivi (F. Nietzsche), condivisione idioritmica (R. Barthes), bracconaggi
creativi (M. De Certeau) e racconti bricolage (C. Levi-Strauss).
Audrey Cottin e Géraldine Gourbe, Stoccolma – Parigi, luglio 2012
Audrey Cottin (Saint-Mandé, France, 1984) è un’artista transdiciplinare che vive e lavora tra Bruxelles e Parigi. Nel
2011 ha presentato la sua ultima esposizione personale dal titolo “Charlie & Sabrina, Who Would Have Believed?” al
centro d’arte Jeu de Paume a Parigi. Ha studiato all’Art Center College of Design di Pasadena, California (2007) e nel
2008 si è laureata all'Ecole Nationale Supérieure de Beaux-Art di Parigi. Nel 2010 ha ottenuto un master all’HISK
(Higher Institute for Fine Arts) di Gent, Belgio. E’ al momento artista in residenza al Laboratoire Phénorama, presso
l’ENSCI (Ecole Nationale Supérieure de Création Industrielle) e LABEX - Création, Art, Patrimoine e docente all’ENSCI e
a Scienze Politiche a Parigi.
Géraldine Gourbe (Alençon, France, 1976) è laureata in estetica e specializzata nella teorie queer e postcoloniale. E’
ricercatrice al laboratorio FAAAM/CREA dell’Università di Nanterre/Paris Grand-Ouest, dove ha ottenuto il dottorato
di ricerca nel 2008. E’ professore all’Ecole Superieur d’Art di Annecy e docente a Scienze Politiche a Parigi.
Performance: Mercoledì 31 ottobre, ore 19
Fondazione Merz
via Limone, 24 , Torino
Orari
martedì-domenica 11-19, lunedì chiuso
Ingresso
intero Euro 5,00
ridotto Euro 3,50 (studenti, gruppi organizzati min. 10 persone)
gratuito (bambini fino a 10 anni, maggiori di 65 anni, disabili)
ingresso gratuito ogni prima domenica del mese