The Soft Machine Turns On. Questa mostra propone il meglio della produzione artistica applicata alla comunicazione visiva relativa alla musica, realizzata da autori internazionali tra i quali Martin Sharp, Victor Moscoso, Rick Griffin, Alton Kelley, Stanley Mouse, David Singer, Gary Grimshaw contrapposti all'opera di Alessandro Locchi, artista della generazione successiva che, sia nei suoi manifesti che nei suoi collage, rettifica e cannibalizza l'universo visivo psichedelico.
Inaugura a Roma, martedì 10 giugno alle ore 18,30, presso la Galleria d'arte
Mascherino, la mostra Viaggio nell'Era Psichedelica I - The Soft Machine Turns
On.
Questa esposizione è la prima parte di un più ampio progetto che intende
analizzare, attraverso una serie di mostre, il fenomeno della psichedelia negli
anni '60, come questo ha influenzato l'arte di quel periodo e come si è riflesso
nelle successive generazioni di artisti.
Questa mostra propone il meglio della produzione artistica applicata alla
comunicazione visiva relativa alla musica, realizzata da autori internazionali
tra i quali Martin Sharp, Victor Moscoso, Rick Griffin, Alton Kelley, Stanley
Mouse, David Singer, Gary Grimshaw contrapposti all'opera di Alessandro Locchi,
artista della generazione successiva che, sia nei suoi manifesti che nei suoi
collage, rettifica e cannibalizza l'universo visivo psichedelico.
Nei primi anni '60 le culture Beat, Pop, Psichedeliche e Hippie spesso si
affiancavano ed erano fortemente interconnesse tra loro imponendosi in ogni
campo, tanto da rappresentare in quegli anni una vera rivoluzione culturale ed
estetica che ha avuto ramificazioni ovunque: nell'arte, nella moda, nei costumi,
nella grafica, nell'illustrazione, nel fumetto, nel cinema, nella letteratura,
nel teatro e più fortemente nella musica. Questa mostra ne presenta uno degli
aspetti più interessanti, quello della produzione artistica applicata alla
comunicazione visiva relativa alla musica, attraverso le opere visionarie di
Rick Griffin, di Alton Kelley, di Stanley Mouse, di David Singer, di Gary
Grimshaw, di Martin Sharp, che fonde uno stile liberty con quello Pop elaborando
un proprio segno riconoscibile e molto innovativo riscontrabile anche nei
collage, del californiano Victor Moscoso, forse il più importante protagonista
dell'arte psichedelica, le cui stampe sono presenti nelle più importanti
collezioni museali internazionali, dal Metropolitan al Louvre.
La produzione di molti di questi protagonisti della psichedelia consiste in
opere concepite e fatte esclusivamente per essere realizzate attraverso
procedimenti di stampa, seppure molto particolari e a tiratura limitata, che
vanno al di là dell'arte applicata per essere accolti nell'ambito della vera e
propria Arte. Sono lavori che propongono immagini esuberanti e complesse,
visionarie, piene di energia avanguardista, psichicamente e visivamente
alterate, ipertrofiche, luminose anche quando sono impostate su toni più cupi
grazie alla scelta degli accostamenti cromatici, vibranti per l'uso dei
contrasti di colore e compositivi anche grazie all'ausilio di artifici ottici
(l'uso del 3D...). Questo tipo di linguaggio, spesso vicino a quello di
movimenti contemporanei come la Op Art, interessata all'analisi dei limiti dei
meccanismi percettivi, ha influito su una parte della produzione di importanti
esponenti del panorama dell'arte di quello stesso periodo (e questo sarà il tema
della seconda parte di questo progetto, concentrata sulla realtà italiana degli
anni '60). E' innegabile inoltre che sia stato un riferimento importantissimo
per molti fenomeni artistici successivi, soprattutto negli ambiti
controculturali. Questi artisti riprendono e portano al massimo sviluppo l'uso
della parola all'interno dell'opera, che era diventato comune a partire dalle
avanguardie futuriste, cubiste, dadaiste e russe, portandolo ad un'esplosione
visiva e cromatica che tanto influenzerà poi il fenomeno del graffitismo e del
Writing. Molti altri sono, del resto, i motivi di continuità del fenomeno
psichedelico nello sviluppo dell'arte del Novecento: certi meccanismi come
l'espansione delle capacità immaginifiche, l'alterazione di coscienza, una forma
di automatismo psichico che spesso ne deriva, il ricorso a un ampio immaginario
onirico e visionario, erano in parte già comparsi in movimenti artistici molto
precedenti, a partire dal Romanticismo per giungere ad un certo Simbolismo, sino
ad arrivare in parte al Dadaismo e poi più ampiamente nel Surrealismo.
Inaugurazione: martedì 10 giugno 2003 alle ore 18,30
Fino al 12 luglio 2003
Orario di apertura: dalle 16,30 alle 19,30 (escluso lunedì e festivi)
Galleria d'arte MASCHERINO
Via del Mascherino 24, 00193 Roma, Italy.
Tel.-fax 06/68803820