Di Viva Bellezza. La frutta emerge da una forma chiusa, raccolta su se stessa, nei disegni e nei dipinti dell'artista.
L'associazione UCAI- Galleria S. Andrea è lieta di presentare gli ultimi disegni e dipinti dell'artista parmigiana Luciana Fusari. Ha compiuto gli studi all'istituto d'arte Toschi e all'accademia di belle arti di Bologna. Ha insegnato all'istituto d'arte P. Toschi e al liceo artistico B. Cassinari di Piacenza.
Estratto dal testo critico a cura di Marzio Dall'Acqua:
“ “I particolari sono piccoli presuntuosi che devono stare al loro posto”, straordinaria frase di Jean-Auguste-Dominique Ingres, insieme divertente e divertita,(...)
dovendo scrivere della maestria disegnativa di Luciana Fusari è avvenuto che quasi contemporaneamente dovessi occuparmi di Ingres e delle sue teorie sul disegno, mescolando le due suggestioni, le emozioni e le riflessioni che suggeriscono ed insieme seducono.
La prima ragione per cui due mondi apparentemente così lontani come quello della contemporanea Fusari e del grande maestro francese (1780-1867) in realtà si incontrano e almeno idealmente si sovrappongono deriva dal fatto che nei pensieri sull’arte, ed in particolare sul disegno, di Ingres troviamo lo stesso amore, la stessa appassionata attenzione e calibrata sapienza, desunta dall’esperienza concreta, dal lungo e diuturno esercizio, che caratterizzano le immagini della pittrice parmigiana. (...)
Luciana Fusari si muove all’interno di una lunga tradizione, non tanto figurativa, della sua iconografia si dirà poi, quanto linguistica, per cui citare alcuni passi di un grandissimo maestro del disegno come Ingres, che poneva la grafica come preliminare per ogni azione di pittura e come, alla fine del quadro, complementare, vuol dire semplicemente capire fino in fondo il modo di operare della nostra artista.
Premettiamo così che, come ha lasciato scritto il maestro francese “Disegnare non significa semplicemente riprodurre dei contorni: il disegno non consiste semplicemente nel tratto: il disegno è anche l’espressione, la forma interna, il piano, il modellato... comprende i tre quarti e mezzo di ciò che costituisce la pittura”.
Ecco: disegnare vuol dire già dipingere, cosa che Fusari fa con straordinaria abilità, eleganza e immediatezza, creando insieme l’atmosfera, lo spazio, i volumi e un’immagine che ritorna insieme sempre diversa e continuamente ricercata, riproponendo il mutare del reale, il manifestarsi della molteplicità in forme che sintetizzano, in un certo senso, la vita stessa nelle sue manifestazioni più segrete ed archetipiche. (...)
Il mondo della Fusari è questo sospeso tra nascere, dischiudersi e mostrarsi, tra segretezza che genera e matura e esplodere all’esterno che è bellezza e seduzione. La frutta emerge da una forma chiusa, raccolta su se stessa, da una pelle o scorza che proviene con le sue rugosità da un Nuovo Mondo, che è estranea alla nostra tradizione simbolica e immaginaria, ma proprio per questo sembra la più adatta per raccogliere come un utero, come un grembo presenze famigliari che vengono mostrate, nel loro affiorare, come meravigliose, sorprendenti, piene di vita ma anche di allusioni (…)
L’uso della biro, strumento della nostra quotidianità di scrittura o meglio, ormai, di appunto per cogliere l’essenza dei messaggi e gli appunti che ci incalzano. La biro fornisce colore ai disegni, ma anche la scorrevolezza del segno che diventa complesso, sottile, intenso nel tratteggio, amorale nell’addensarsi e disteso nel sciogliersi, in una armonia che è ottica ma anche intensamente musicale.”
Inaugurazione 10 novembre ore 17
Ex Chiesa di Sant'Andrea
Via Cavestro, 6 - Parma
Orari di Apertura: da martedì a sabato 10-12 e 16-19 domenica 16-19 lunedì chiusura
Ingresso libero