Spazio-tempo e persistenza della memoria. L'archeorealismo di Evan De Vilde e la pop-cinetica di Nello Petrucci. L'esposizione ha come concetto fondante la narrazione di molteplici percorsi della memoria che si intersecano nel tentativo di lasciare il ricordo permanente di se'.
L’archeorealismo di Evan De Vilde e la pop-cinetica di Nello Petrucci
a cura di Ilario D'Amato per DAMA Daphne Museum Art
L’esposizione ha come concetto fondante la narrazione di molteplici percorsi della memoria che si intersecano a dimostrazione di quanto l’Arte sia un linguaggio universale, mutevole per forma, tecnica e storia, ma sostanzialmente rispondente a un’unica esigenza umana: la ricerca dell’immortalità, il tentativo di lasciare il ricordo permanente di sé, perché sulla Memoria si basa la Civiltà.
L’archeorealismo di Evan De Vilde, movimento d'avanguardia basato sui contrasti estetico-linguistici di oggetti archeologici inseriti in contesti contemporanei, e la pop-cinetica di Nello Petrucci, che unisce il movimento dell’arte cinetica all’universalismo e al quotidiano della pop art, guidano lo spettatore in questo suggestivo viaggio nella memoria dell’umanità.
“Ogni azione umana, dall’atto naturale della procreazione a quello artistico, ha lo scopo di lasciare un segno duraturo della propria esistenza. – Ha dichiarato il curatore della mostra Ilario D’Amato. – Ogni atto, dunque, è un atto di Memoria, ossia un’archiviazione, voluta o implicita, di dati esperienziali che, per essere tramandati nel tempo, hanno bisogno di esplicitarsi in parole o simboli. L’oggettivazione della memoria è la facoltà del narrare attraverso il racconto scritto o, come nel caso dell’Arte, tramite la materializzazione di un’immagine.”
Immagine: Nello Petrucci, Society, 100 x 100 cm, 2012
Inaugurazione 14 novembre alle ore 18.30
Archivio Centrale dello Stato
Piazzale degli Archivi, 27 (EUR) Roma
Orario: Martedì a Domenica, dalle ore 15.00 alle 19.00
Ingresso gratuito