Galleria Montresio
Milano
via Brera 5
WEB
Premio Morlotti-Imbersago
dal 17/6/2003 al 28/6/2003
WEB
Segnalato da

Nicolo' Quirico




 
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17/6/2003

Premio Morlotti-Imbersago

Galleria Montresio, Milano

Il Premio e' dedicato da ormai diversi anni ai giovani artisti esplicitamente figurativi italiani sotto i quarant'anni. In mostra la vincitrice di quest'anno, la forlivese Angela Maltoni, e un gruppo di segnalati, scelti tra i trenta selezionati sugli oltre cinquecento che hanno partecipato da tutta Italia.


comunicato stampa

Ottava edizione del Premio di pittura 'Morlotti - Imbersago'

Presso la Galleria Montrasio, in via Brera 5 a Milano, si tiene dal 18 giugno al 21 giugno la mostra dei premiati dell'Ottava edizione del Premio di pittura Morlotti - Imbersago.
Dopo la rassegna ufficiale, tenutasi qualche settimana fa in occasione della premiazione nella suggestiva località della Brianza lecchese, le opere vengono oggi presentate al pubblico milanese.
Il Premio, come è noto, è dedicato da ormai diversi anni ai giovani artisti esplicitamente figurativi italiani sotto i quarant'anni.

In mostra la vincitrice di quest'anno, la forlivese Angela Maltoni, e un gruppo di segnalati, scelti tra i trenta selezionati sugli oltre cinquecento che hanno partecipato da tutta Italia. Si tratta di Silvia Del Grosso, Christian Frisoni, Barbara Galbiati, Nicola Villa, Vincenzo Cosenza, Valentina Galletta, Luigi Leonidi, Marco Luzi, Francesco Pasculli e Tina Sgrò.
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testo introduttivo dal Catalogo 2003:
Una figurazione esplicita
Siamo all'ottava edizione. L'arte, oggi, agisce in un mondo nel quale sempre di più la guerra e i guasti dell'economia, i fanatismi e la violenza, l'appiattimento e l'involgarimento delle culture sembrano trionfare.
Sarà forse anche per questo che proprio nell'arte contemporanea - e particolarmente in pittura - da tempo si è manifestata una sorta di afasia, di estraneità, di incapacità a comunicare davvero, al punto che alcuni la ritengono morta, tramontata, solo ludica o decorativa' Può darsi. Quel che è certo, tuttavia, è che, dopo decenni di sassolini e legnetti per terra, di stanze vuote, di video sfocati e noiosissimi che avevano sostituito tele e colori nelle Gallerie e nei Musei d'arte contemporanea, la pittura sta tornando di attualità. E lo fa non solo sul versante dell'effimero, dell'edonismo, dell'ornamentale, ma anche sul piano di un impegno culturale e di una responsabilità lirica all'altezza dei tempi.
Il nostro Premio si caratterizza appunto in quest'ultima direzione, tendendo a incoraggiare tra i giovani artisti in modo particolare le più diverse forme di una trattazione figurativa esplicita. Una figurazione, o meglio una combinazione infinita di figurazioni, capaci di riscoprire liricamente la realtà delle cose e dell'esistenza raccontando, svelando, alludendo, in un gioco di passioni e di seduzioni, di testimonianze e di metafore, di contemplazione e di commozione. Figurazioni capaci di combinare il gusto della forma con l'intensità dell'espressione, gli spessori della tradizione con la vertigine della ricerca.
E dunque, senza volere indicare formule espressive precise né stili formali precostituiti, questa nostra iniziativa tende a costituire un banco di prova per giovani pittori figurativi che operano in Italia, impegnandosi a scoprire tra loro quelli che meglio operano su questo piano di esplorazione e di rinnovamento della pittura di immagine e dell'iconico più contemporaneo.
Parlare di figurativo e di figurazione oggi è parlare di qualcosa di vecchio, di rivolto al passato, di conservatore' Niente di più sbagliato. Partiamo, infatti, da una constatazione molto semplice. Non è vero che la pittura va da un punto basso a un punto alto su una scala di evoluzione. Non è vero, cioè, che i cambiamenti, il succedersi delle mode espressive, la ricerca di cose mai fatte in arte rappresenti di per sé una crescita, un progresso, un miglioramento. Che l'arte, insomma, sia analoga per esempio alla scienza, dove le ricerche e le scoperte si seguono l'una con l'altra, e la più nuova dipende da quella che l'ha preceduta, via via verso una conoscenza sempre maggiore, verso l'incremento della cultura scientifica del mondo. No, in arte (ma anche in poesia, in letteratura o in filosofia ) le cose non funzionano così. È una attività umana, esercizio di creatività e d'immaginario diciamo 'circolare', ritornante su se stesso, legato al destino antropologico della nostra specie, in cui nulla si scopre e nulla si inventa, e dove dunque ogni apparente novità vale, in termini umani, quanto ciò che apparentemente è invecchiato. Le differenze, i giudizi, il successo sono dettati solo da filtri artificiali e contingenti, dall'andamento del mercato, dal gioco combinato di poteri e influenze attive nel momento. Da sistemi - infine - di avvalorazione delle opere, delle idee, della qualità, oggi molto distanti dal sentire comune, assolutamente impermeabili, perfettamente autoreferenziati.

Anche quest'anno, dunque, abbiamo offerto una selezionata chance espositiva a pittori emergenti, nel segno di una pittura fuori dalle mode culturali, capace di definire un ambito di ricerca autonoma.
I giovani artisti infatti sono gli esploratori del sensibile e del fantastico. Il loro terreno è quello estetico e poetico, sul quale precedono (aprendo e indicando le piste della fantasia come fossero appunto esploratori in avanscoperta) gli orientamenti diffusi della sensibilità e dell'immaginario di massa. Essi sentono che la testimonianza dell'arte deve potersi esprimere seguendo proprie vene interiori, senza doversi adeguare a tendenze precostituite; deve potere sviluppare ricerche, sentimenti, istanze e intuizioni senza seguire orientamenti obbligati.
Dunque una iniziativa come questa, che nel nome di Morlotti da anni viene esplorando la pittura italiana delle generazioni giovani alla ricerca di nuove dimensioni del figurare poeticamente responsabile, non è solo benvenuta ma è necessaria. Rappresenta un durevole gesto concreto, significativo, attivo di reazione e di costruzione rispetto a ciò che vorrebbe imporsi come unica attualità legittimata. Un atto d'amore verso la molteplice verità lirica della vita e della natura e, insieme, un atto di fiducia verso la pittura contemporanea e le sue immagini.
Giorgio Seveso

Immagine: Barbara Galbiati, Pagine Gialle 1999-2000, 2002, tempere acriliche su tela, cm. 40x40

Un esauriente catalogo accompagna l'iniziativa, che verrà inaugurata alle ore 18,30 di mercoledì 18 giugno prossimo.

Galleria Montresio
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