L'omino di Sauro. Il disegno grafico dell'omino, figura umana molto stilizzata, si articola in complesse composizioni ed evocazioni per esprimere sentimenti e problematiche profonde.
Sauro Rollandi (Manarola, Cinque Terre 1946) presenta a Roma i suoi ultimi lavori, tutti concentrati sulla sua figura/cifra: l’omino.
Questo segno/simbolo (si tratta di una figura umana molto stilizzata) si articola in complesse composizioni ed evocazioni: uniti gli “omini” possono esprimere gioia e gioco, ma anche dolore e problematicità profonde; solitari tristezza e solitudine; riassumono, cioè, un po’ tutte le possibili emozioni e passioni umane che l’artista ligure, attivo dagli anni Settanta a parte una lunga parentesi di “assenza sabbatica”, propone allo spettatore non come pulsioni meramente soggettive bensì come condizione universale.
I suoi “omini”, realizzati in strisce di silicone, hanno come scena la superficie della tela opportunamente rivestita di una rete grigia: abbiamo così lo sfondo ma anche un luogo contemporaneo (la città? La prigione? Una ragnatela da cui non si esce?...) ove si svolgono le azioni degli uomini.
Accompagna la mostra, intitolata L’omino di Sauro, un Catalogo con un testo del curatore, Giorgio Bonomi.
Inaugurazione 20 novembre alle ore 18
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
Orario: mar-ven 17-20
Ingresso libero