Theoin. Sono esposte circa 40 dipinti che documentano la sua ricerca recente in cui dilaga in un'atmosfera incantata e magica, ricca di riferimenti e di citazioni.
a cura di Carolina Lio
Pittore coltissimo ed estremamente raffinato dal punto di vista stilistico, i cui riferimenti culturali spaziano dal simbolismo al surrealismo passando per la pittura rinascimentale e seicentesca, Agostico Arrivabene giunge ora a una nuova maturità artistica con una mostra che da un lato ripropone le allegorie sul mito e sul sacro tipiche di molta sua produzione passata, e dall’altra se ne distaccano, erompendo in una pittura sorprendentemente fluida, a tratti densa, a tratti rarefatta e mutevole, che punta quasi all’astrazione, in una nuova dimensione barocca, adorna di oro e di luce, che pare il simbolo di una rivelazione conciliatrice con l'universo. Il Theoin che dà il titolo alla mostra è, infatti, la manifestazione del divino, ovviamente intesa nel senso metaforico di una crescita spirituale che permette di trascendere il dolore di vivere e la paura della morte, lasciando il posto a un senso di meraviglia davanti al tutto.
In mostra alla First Gallery sono esposte circa quaranta opere che documentano - attraverso dipinti e vari studi – la recente ricerca dell’artista lombardo, che supera la drammaticità venata di pessimismo che aveva caratterizzato la sua ultima mostra milanese, per dilagare in un’atmosfera incantata e magica, ricca di riferimenti e di citazioni.
Arrivabene sviluppa così una nuova fase della sua pittura. Resta la mitologia, il forte legame con la cultura dell'Antica Grecia, la sacralità, restano le anamorfosi e le atmosfere cupe, ma stavolta emerge soprattutto un legame uomo-dio e una conoscenza misterica che consente all'uomo di liberarsi ed emanciparsi dai suoi lati più deboli. Come scrive il curatore della mostra, Carolina Lio: “Agostino Arrivabene ora non si identifica più nel ratto forzato di una Persefone angustiata e impaurita dal suo viaggio nell'Ade, ma pensa invece a un Ganimede rapito dalla passione di Zeus che, sotto forma di aquila, lo porta via dal mondo per dargli un posto nell'Olimpo. Il Ganimede di Agostino Arrivabene viene attratto verso l'alto e si stacca da terra restando sospeso a mezz'aria grazie a una forza soprannaturale.
Sopra di lui una nube di luce e di materia, una fonte sfolgorante di energia, si impossessa del corpo che, abbandonato a questa manifestazione divina, si lascia trasportare verso una nuova dimensione trascendente e di verità. Qui non esiste la paura della morte e il morbo è finalmente vinto”.
Inaugurazione giovedì 22 novembre 2012 dalle ore 18.30
First Gallery
via Margutta, 14 Roma
da martedì a sabato ore 11-19
domenica e lunedì chiuso