Cristiano De Gaetano sviluppa, con l'ironia e l'impertinenza dell'artista contemporaneo, un tema classico, quello della Vanitas che dalla fine del 1500 fino ad oggi, nei modi e con simbologie diverse non ha mai smesso di interessare e stimolare gli artisti. Una mostra di 200 ritratti ad olio su pacchetti di sigarette.
Personale di CRISTIANO DE GAETANO
A cura di: Vito Intini
Sabato 21 giugno 2003 alle ore 19 si inaugura presso l'associazione culturale
arti visive ONLUS Kunsthalle di Noci (BA), EX-VUOTO, una mostra di 200 ritratti
ad olio su pacchetti di sigarette, curata da Vito Intini.
Così scrive di lui il curatore nel testo di presentazione:
O Vanitas
Ernst Junger nel suo Trattato del ribelle ci ricorda che "la paura assume sempre
la maschera, lo stile dei tempi. L'oscura cavità dei cieli, le visioni degli
eremiti, le creature larvali dei Bosch e dei Cranach, gli sciami di streghe e
demoni del Medioevo sono tutti anelli dell'eterna catena di angoscia da cui
l'uomo è legato come Prometeo al Caucaso."
Ma l'arte è il farmakos, il rimedio migliore, il più antico, il più efficace o,
perlomeno, quello che preferiamo, contro gli spettri che passano nell'ora più
buia della notte e bussano alle nostre porte.
L'arte nasce dal gioco, dalle sue articolazioni e dalle sue determinazioni. Ma
sarebbe forse meglio dire che l'arte è il Gioco, quello supremo, il più
perfettamente inutile, il più rischioso, quello che costa e ci costa di più,
quello che ci avvicina a Dio. (Da questo punto di vista, ma solo da questo, il
più criminale fra gli artisti è più vicino a Dio più di quanto lo possa essere
l'individuo più circonfuso di santità ). L'arte, nel caso di Cristiano De
Gaetano, nasce dal gusto impertinente e ribelle della scommessa e dell'azzardo.
E, nuoce gravemente al quieto vivere, dal momento che ci fa pensare, oltre che
godere con gli occhi.
A ciò si aggiunga che è un'arte raffinata per i riferimenti culturali alla
storia dell'arte ed insieme popolare per la sua immediatezza e per l'efficacia
oltre che per il medium-supporto prescelto: l'odiato-amato pacchetto di
sigaretta, quello che si accartoccia nel pugno dopo averne esaurito, (è il caso
di dire fino all'ultimo respiro) il contenuto: le sigarette. Cristiano invece
cosa fa? Prima svuota il pacchetto, e poi ne fa un ex voto dipingendoci su, con
la tecnica aurea della pittura, la pittura ad olio, i volti degli amici, di
altri artisti, di personaggi presi in prestito dalla storia dell'arte, recente o
più antica, e di individui di tutte le latitudini e di tutte le razze, volti
rubati dall'agorà mediatica in cui siamo immersi, realizzando un melting pot da
girone dantesco nell'epoca della globalità . E completa l'operazione, che
altrimenti correrebbe il rischio di esser letta ed apprezzata come la bizzarria
di un artista perdigiorno ed in vena di scherzi da prete, dipingendo, sempre in
modo accurato, un bel po' di teschi dando, così, chiarezza e profonditÃ
all'intero lavoro.
De Gaetano, infatti, sviluppa, con l'ironia e l'impertinenza dell'artista
contemporaneo, un tema classico, quello della Vanitas che dalla fine del 1500
fino ad oggi, nei modi e con simbologie diverse (teschi, candele, libri, fiori
recisi, frutta che si decompone, denaro e gioielli, pipe spente e polvere
accumulatasi sugli strumenti musicali) non ha mai smesso di interessare e
stimolare gli artisti. "Vanitas vanitatum, vanità delle vanità .. tutto è vanitÃ
e un inseguire il vento" dalle parole di Qohelet, altrimenti conosciuto come
l'Ecclesiaste, in uno dei libri dell'Antico Testamento più belli e sconvolgenti
per la sua inaudita ed intatta profondità , ha origine il tema della Vanitas di
cui il genere della nature morte non è che una parte. Infatti esso coinvolge ed
impregna di sé tutta l'arte contemporanea, se sono da ritenersi originanti da
questo autentico pozzo di San Patrizio anche parecchie opere, tanto per fare
qualche nome, di Domenico Gnoli, (i letti con le impronte dei corpi) di Piero
Manzoni (si pensi solo al suo fiato d'artista) di Joseph Beuys ( ci basti il suo
cappello-icona) di Lucien Freud (i ritratti degli amici e del corpo materno) e
di Damien Hirst, per venire più vicino a noi, con la sua Farmacia e le sue
pillolette dipinte.
Questi volti, duecento, della dimensione del pacchetto, sarebbero piaciuti di
certo a Cesare Zavattini, e ci fanno venire alla mente situazioni estreme a metÃ
strada fra Spoon River, i ritratti ad encausto su legno del II sec. D.C.
ritrovati nell'oasi di El Fayyum e i ritratti stuporosi dei candidati alle
elezioni che ci guardano dai giornali e dai tabelloni in cerca del loro quarto
d'ora di insensata celebrità . Vanitas vanitatum, appunto.
Che cosa significano questi pacchetti?
Dio ci liberi per sempre dall'analisi testuale dell'opera d'arte, sia essa
letteraria che visiva! Meglio l'approccio ingenuo del contadino che si
inginocchia davanti al San Francesco che parla agli uccelli, e magari gli chiede
di risparmiare gli acini della sua vigna, di tutte queste, veramente
in-significanti, letture astigmatiche che cadaverizzano le opere e trasformano
musei e gallerie in noiosi obitori per scolaresche vocianti e coppie stuporose
in preda al calo del desiderio.
Diciamo che il pathos del Thanatos risveglia l'Eros e ci fa vivere meglio e di
più, in questo bailamme di mondo.
Agostino, e dopo di lui, con molto meno spessore, tanti altri, contrappone la
Vanitas alla Veritas. Non ci metteremo certo a questionare, in questa sede, con
sant'Agostino poi! Solo una cosa: dopo Wilde la Vanitas è diventata tutt'uno con
la Bellezza. Noi amiamo la Veritas, amiamo la Bellezza, a volte terribile, della
Verità . Non c'è quindi contrapposizione, anzi, aumentiamo il carico: la bellezza
è condizione della verità , così come la verità , alla fine della fiera, si
dissolve e si risolve in un vano inseguire il vento.
Per cui benvenuta o Vanitas se ci apri le porte della Verità . Cristiano ha
talento, è giovane, ha profondità e consapevolezza. E non sta mai fermo.
E a noi piace ciò che non è mai fermo, piacciono i fermenti, i rivolgimenti, le
insurrezioni, soprattutto quelle più intime e nascoste, che non spargono sangue
e non mirano a dominare nulla e nessuno.
Inaugurazione sabato 21 giugno 2003 dalle ore 19
Sarà presente l'artista.
Orario: feriali 18-20 (luglio solo su appuntamento)
KunstHalle
Associazione culturale Arti Visive onlus
Via Sant'Agostino 63 b(dietro la chiesa matrice) 70015 Noci (BA)
tel. 080 4055504