La valigia del signor Luciano. I quadri che Benetton ha raccolto nel corso degli anni e dei viaggi che ha compiuto si prestano a essere osservati secondo differenti chiavi di lettura. Testimonianze che illustrano quanto la cultura artistica produce riproducendosi alle piu' diverse latitudini e longitudini, e come da essa il mondo viene osservato.
La valigia del signor Luciano. La collezione dei quadri e i viaggi di Luciano Benetton
Quella che viene presentata a Casabellalaboratorio è una delle più
singolari collezioni d’arte che sia possibile ammirare. Come tutti i
grandi antropologi hanno sperimentato, l’arte è una delle fonti più
eloquenti per comprendere come gli uomini hanno abitato e abitano il
mondo. La collezione di “dipinti minimi” di Luciano Benetton che ora
viene esposta è il risultato degli interessi nutriti da un amante
dichiarato dell’arte e dei viaggi, animato da una curiosità assimilabile
a quella di un antropologo.
I quadri che Benetton ha raccolto nel corso degli anni e dei tanti
viaggi che ha compiuto nei più diversi Paesi si prestano ad essere
osservati secondo differenti chiavi di lettura. Sono documenti che
illustrano quanto la cultura artistica produce riproducendosi alle più
diverse latitudini e longitudini, e come da essa il mondo viene
osservato. Questi eterodossi documenti sono stati pensati come tali e
poi sono stati commissionati ad artisti soltanto in alcuni casi noti al
committente, in altri cercati, in altri, infine, semplicemente
incontrati. Il fatto che tutti i quadri esposti abbiano il medesimo
formato sembra indicare che la collezione che formano sia il risultato
di un vero e proprio progetto, o se si vuole di una ricerca condotta con
chiare finalità –una non secondaria chiave di lettura, tra l’altro, per
capire la personalità di un personaggio quale è Luciano Benetton, che ha
contribuito a formare i gusti dei nostri tempi e rappresenta un modello
di riferimento per la cultura imprenditoriale contemporanea.
Tutte le tele che fanno parte della collezione misurano 10 per 12
centimetri; lo stesso Benetton le ha fornite agli artisti ai quali si è
rivolto, imponendo loro soltanto un “formato” che proprio perché non
soggetto a variazione attribuisce a ciascuna opera, oltre a quello che
le è intrinseco, anche il valore di un documento, destinato a entrare a
far parte di un inventario aperto. Queste “opere-documento” sono state
commissionate con l’intento di capire e dimostrare come siano
innumerevoli i modi in cui il mondo viene visto, interpretato e
rappresentato dagli artisti, ai quali Luciano Benetton riconosce una
capacità di osservare, interpretare, restituire e insegnare, parlando le
lingue e usando i mezzi espressivi più diversi (fatta eccezione della
dimensione e della natura dei supporti grazie ai quali questi linguaggi
e questi mezzi hanno preso forma nel nostro caso) –una capacità che
avverte affine alla sua curiosità di collezionista e di viaggiatore né
ingenuo né disinteressato.
Amore per l’arte e i viaggi, è quanto la mostra La valigia del signor
Luciano racconta, essendo la valigia la compagna prosaica di ogni
viaggiatore ma, in questo caso, anche il mezzo di cui lo stesso
viaggiatore si è servito per riportare al punto di partenza le piccole
“prede” acquisite nel corso di ciascun viaggio.
Le opere esposte a Casabellalaboratorio possono attirare l’attenzione
non soltanto degli appassionati e degli studiosi dell’arte
contemporanea. In totale sono 757. Provengono dal Sudamerica (272),
dalla Cina (193), dalla Russia (162) e dalla Mongolia (130). Nella
mostra sono esposte accanto a una serie di fotografie che ritraggono
alcuni momenti dei viaggi durante i quali sono state raccolte e
commissionate, altrettante raffigurazioni, in questo caso “oggettive”
perché colte dall’obiettivo della macchina fotografica, di dettagli dei
mondi da cui provengono e ai quali appartengono.
Francesco Dal Co
Colori per guardare il mondo che si avvicina.
Credo che l’arte nasca -quando è arte vera- da un complesso confronto
con lo stato delle cose.
E anche se a volte le opere artistiche hanno la capacità di suscitare
interpretazioni diverse da parte di chi le guarda, sono convinto che il
mondo della creazione aspiri sempre a qualcosa di universale, di
condiviso.
La mia passione per l’arte, per la pittura come per l’architettura,
parte proprio dal suo essere linguaggio universale, e dal suo scoprire
ciò che è già nell’aria, ma non è ancora evidente. Picasso sorprendeva i
critici entusiasti della sua ricerca con la paradossale affermazione:
“Je ne cherche pas, je trouve”.
Il mio dichiarato amore per le avanguardie –come dire colore e
movimento, bellezza e anticipazione, idea di contaminazione fra le arti–
ha sicuramente influenzato anche il mio lavoro, ad esempio le prime
cartelle cromatiche delle collezioni di maglieria. Perché queste
correnti moderniste mi hanno mostrato l’evidenza del rapporto fra colore
e forma: di come senza colore non ci sia forma. Ma soprattutto perché,
nel corso del tempo, ho preso coscienza di quanto la passione per
l’arte, il collezionismo, la committenza stessa, siano totalizzanti:
pervadono con i loro significati di bellezza, poesia e ispirazione tutta
la nostra vita.
La raccolta di questa mostra, che presenta il lavoro di artisti
provenienti da diverse parti del mondo rappresenta la saldatura della
passione per l’arte con un altro dei miei amori più grandi: quello per i
viaggi, per Paesi ai quali sono in varia maniera legato e dove oggi
avverto, più che in Europa, l’energia, l’ottimismo, la volontà di
guardare avanti, propri della gioventù.
Per questo, non potendo incontrare tutti gli artisti rappresentati in
questa mostra durante i miei viaggi, ho pensato di invitarli a esprimere
–con il solo limite del formato 10x12 delle tele loro affidate– un segno
di identità creativa.
Pur con personalità, stili, temi, tecniche differenti, le opere
realizzate sono collegate dal filo rosso di uno sguardo nuovo e
raffinato, realistico e al tempo stesso incantato. Ciascuno di loro ha
fornito una personale interpretazione: colore, bellezza, movimento,
contrasto, ispirazione, sogno, contraddizione, verità, dramma,
invenzione. Insieme queste opere testimoniano l’evoluzione di Paesi
lontani, forniscono indizi espressivi su nuovi progetti di mondo e di
società ed esprimono idee artistiche innovative per il nostro tempo.
Luciano Benetton
L’allestimento che ospita la mostra nello spazio di Casabellalaboratorio
è stato progettato da Tobia Scarpa e realizzato da Unifor.
La grafica è stata progettata da Tassinari/Vetta.
Parte della collezione Benetton è stata presentata nei cataloghi:
AA VV, Ojo latino, Skira, Milano 2008
AV VV, Looking Eastward, Skira, Milano 2011
AA VV, Made in China, Skira, Milano 2012
L’allestimento che ospita la mostra nello spazio di CASABELLAlaboratorio è stato progettato da Tobia Scarpa e realizzato da Unifor. La grafica è stata progettata da Tassinari/Vetta.
Lo spazio Casabella laboratorio è stato realizzato grazie ai contributi
di iGuzzini e Unifor
Inaugurazione 23 novembre ore 19
Casabella Laboratorio
via Marco Polo, 13 Milano
martedì–venerdì 16–20
sabato 12–20
Ingresso libero