Casabella Laboratorio
Milano
via Marco Polo, 13
02 63793930
WEB
Luciano Benetton
dal 22/11/2012 al 13/12/2012
lun-ven 16-20, sab e dom 12-20

Segnalato da

Ufficio Stampa Electa Libri



approfondimenti

Luciano Benetton



 
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22/11/2012

Luciano Benetton

Casabella Laboratorio, Milano

La valigia del signor Luciano. I quadri che Benetton ha raccolto nel corso degli anni e dei viaggi che ha compiuto si prestano a essere osservati secondo differenti chiavi di lettura. Testimonianze che illustrano quanto la cultura artistica produce riproducendosi alle piu' diverse latitudini e longitudini, e come da essa il mondo viene osservato.


comunicato stampa

La valigia del signor Luciano. La collezione dei quadri e i viaggi di Luciano Benetton

Quella che viene presentata a Casabellalaboratorio è una delle più singolari collezioni d’arte che sia possibile ammirare. Come tutti i grandi antropologi hanno sperimentato, l’arte è una delle fonti più eloquenti per comprendere come gli uomini hanno abitato e abitano il mondo. La collezione di “dipinti minimi” di Luciano Benetton che ora viene esposta è il risultato degli interessi nutriti da un amante dichiarato dell’arte e dei viaggi, animato da una curiosità assimilabile a quella di un antropologo.

I quadri che Benetton ha raccolto nel corso degli anni e dei tanti viaggi che ha compiuto nei più diversi Paesi si prestano ad essere osservati secondo differenti chiavi di lettura. Sono documenti che illustrano quanto la cultura artistica produce riproducendosi alle più diverse latitudini e longitudini, e come da essa il mondo viene osservato. Questi eterodossi documenti sono stati pensati come tali e poi sono stati commissionati ad artisti soltanto in alcuni casi noti al committente, in altri cercati, in altri, infine, semplicemente incontrati. Il fatto che tutti i quadri esposti abbiano il medesimo formato sembra indicare che la collezione che formano sia il risultato di un vero e proprio progetto, o se si vuole di una ricerca condotta con chiare finalità –una non secondaria chiave di lettura, tra l’altro, per capire la personalità di un personaggio quale è Luciano Benetton, che ha contribuito a formare i gusti dei nostri tempi e rappresenta un modello di riferimento per la cultura imprenditoriale contemporanea.

Tutte le tele che fanno parte della collezione misurano 10 per 12 centimetri; lo stesso Benetton le ha fornite agli artisti ai quali si è rivolto, imponendo loro soltanto un “formato” che proprio perché non soggetto a variazione attribuisce a ciascuna opera, oltre a quello che le è intrinseco, anche il valore di un documento, destinato a entrare a far parte di un inventario aperto. Queste “opere-documento” sono state commissionate con l’intento di capire e dimostrare come siano innumerevoli i modi in cui il mondo viene visto, interpretato e rappresentato dagli artisti, ai quali Luciano Benetton riconosce una capacità di osservare, interpretare, restituire e insegnare, parlando le lingue e usando i mezzi espressivi più diversi (fatta eccezione della dimensione e della natura dei supporti grazie ai quali questi linguaggi e questi mezzi hanno preso forma nel nostro caso) –una capacità che avverte affine alla sua curiosità di collezionista e di viaggiatore né ingenuo né disinteressato.

Amore per l’arte e i viaggi, è quanto la mostra La valigia del signor Luciano racconta, essendo la valigia la compagna prosaica di ogni viaggiatore ma, in questo caso, anche il mezzo di cui lo stesso viaggiatore si è servito per riportare al punto di partenza le piccole “prede” acquisite nel corso di ciascun viaggio. Le opere esposte a Casabellalaboratorio possono attirare l’attenzione non soltanto degli appassionati e degli studiosi dell’arte contemporanea. In totale sono 757. Provengono dal Sudamerica (272), dalla Cina (193), dalla Russia (162) e dalla Mongolia (130). Nella mostra sono esposte accanto a una serie di fotografie che ritraggono alcuni momenti dei viaggi durante i quali sono state raccolte e commissionate, altrettante raffigurazioni, in questo caso “oggettive” perché colte dall’obiettivo della macchina fotografica, di dettagli dei mondi da cui provengono e ai quali appartengono.
Francesco Dal Co

Colori per guardare il mondo che si avvicina.
Credo che l’arte nasca -quando è arte vera- da un complesso confronto con lo stato delle cose. E anche se a volte le opere artistiche hanno la capacità di suscitare interpretazioni diverse da parte di chi le guarda, sono convinto che il mondo della creazione aspiri sempre a qualcosa di universale, di condiviso. La mia passione per l’arte, per la pittura come per l’architettura, parte proprio dal suo essere linguaggio universale, e dal suo scoprire ciò che è già nell’aria, ma non è ancora evidente. Picasso sorprendeva i critici entusiasti della sua ricerca con la paradossale affermazione: “Je ne cherche pas, je trouve”.

Il mio dichiarato amore per le avanguardie –come dire colore e movimento, bellezza e anticipazione, idea di contaminazione fra le arti– ha sicuramente influenzato anche il mio lavoro, ad esempio le prime cartelle cromatiche delle collezioni di maglieria. Perché queste correnti moderniste mi hanno mostrato l’evidenza del rapporto fra colore e forma: di come senza colore non ci sia forma. Ma soprattutto perché, nel corso del tempo, ho preso coscienza di quanto la passione per l’arte, il collezionismo, la committenza stessa, siano totalizzanti: pervadono con i loro significati di bellezza, poesia e ispirazione tutta la nostra vita.

La raccolta di questa mostra, che presenta il lavoro di artisti provenienti da diverse parti del mondo rappresenta la saldatura della passione per l’arte con un altro dei miei amori più grandi: quello per i viaggi, per Paesi ai quali sono in varia maniera legato e dove oggi avverto, più che in Europa, l’energia, l’ottimismo, la volontà di guardare avanti, propri della gioventù. Per questo, non potendo incontrare tutti gli artisti rappresentati in questa mostra durante i miei viaggi, ho pensato di invitarli a esprimere –con il solo limite del formato 10x12 delle tele loro affidate– un segno di identità creativa.

Pur con personalità, stili, temi, tecniche differenti, le opere realizzate sono collegate dal filo rosso di uno sguardo nuovo e raffinato, realistico e al tempo stesso incantato. Ciascuno di loro ha fornito una personale interpretazione: colore, bellezza, movimento, contrasto, ispirazione, sogno, contraddizione, verità, dramma, invenzione. Insieme queste opere testimoniano l’evoluzione di Paesi lontani, forniscono indizi espressivi su nuovi progetti di mondo e di società ed esprimono idee artistiche innovative per il nostro tempo.

Luciano Benetton
L’allestimento che ospita la mostra nello spazio di Casabellalaboratorio è stato progettato da Tobia Scarpa e realizzato da Unifor. La grafica è stata progettata da Tassinari/Vetta.

Parte della collezione Benetton è stata presentata nei cataloghi:
AA VV, Ojo latino, Skira, Milano 2008
AV VV, Looking Eastward, Skira, Milano 2011
AA VV, Made in China, Skira, Milano 2012

L’allestimento che ospita la mostra nello spazio di CASABELLAlaboratorio è stato progettato da Tobia Scarpa e realizzato da Unifor. La grafica è stata progettata da Tassinari/Vetta.

Lo spazio Casabella laboratorio è stato realizzato grazie ai contributi di iGuzzini e Unifor

Inaugurazione 23 novembre ore 19

Casabella Laboratorio
via Marco Polo, 13 Milano
martedì–venerdì 16–20
sabato 12–20
Ingresso libero

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