Viaggio in bianco e nero, poesie e opere grafiche 1966-1995. Sono esposti non soltanto dipinti, volumi di poesie e oggetti, ma anche un materiale che racconta la storia di una scelta radicale e lontana da ogni compromesso, scelta che ha dato luogo a un percorso unico e leggibile in ogni sua fase, cosparso di segni capaci ogni volta di combinare l'autenticita', la grazia con l'assenza e il vuoto in un lavoro che si svolgeva per lo piu' nel privato, ma non poteva prescindere mai dal rapporto con l'universo esteso e vario degli interlocutori abituali.
La Fondazione Orestiadi in collaborazione con il Consolato Svizzero di Napoli, inaugura il 28 giugno alle ore 20,00 presso il Baglio Di Stefano, la mostra 'Franco Beltrametti : viaggio in bianco e nero', poesie e opere grafiche 1966 - 1995.
L'inaugurazione della mostra sarà seguita da un recital di poesie di Franco Beltrametti, Joanne Kyger, Philip Whalen, Corrado Costa, Adriano Spatola lette da Stefan Hyner, Giulia Nicolai e Anna Ruchat.
Nato a Locarno nel 1937, Beltrametti si è laureato in architettura al politecnico di Zurigo nel 1963 per abbandonare subito la professione e dedicarsi invece a quella che fin dall'adolescenza si era profilata come una doppia vocazione: poesia e arte visiva. Parola e immagine, intrecciate in un dialogo silenzioso, diventano per lui a partire dai primi anni Sessanta non solo il campo della ricerca, ma un indirizzo di percorso. Giappone, California, Sicilia, sono solo le prime tappe di un'esistenza concepita, fuori e dentro la metafora, come viaggio. Nel solco di una generazione che riconosceva nella sperimentazione della beat generation americana (Ferlinghetti, Corso, Kerouack) e delle avanguardie italiane (Adriano Spatola, Giovanni Anceschi e Nanni Balestrini) , nonché nella spiritualità orientale i punti di riferimento del proprio orizzonte, forte delle amicizie strette fin dai primi anni in Giappone (Gary Snyder, Philip Whalen, Cid Corman) e in Italia (Giulia Niccolai, Adriano Spatola, Lalla Romano, Fernanda Pivano ecc.), Beltrametti ha elaborato una sua mitologia essenziale.
Il rigoroso principio d'ordine che informa la ricerca di Beltrametti, il silenzioso dialogo tra segno e scrittura, costituisce lo scheletro di questa mostra.
Sono esposti non soltanto dipinti, volumi di poesie e oggetti, ma anche un materiale che racconta la storia di una scelta radicale e lontana da ogni compromesso, scelta che ha dato luogo a un percorso unico e leggibile in ogni sua fase, cosparso di segni capaci ogni volta di combinare l'autenticità , la grazia con l'assenza e il vuoto in un lavoro che si svolgeva perlopiù nel privato, ma non poteva prescindere mai dal rapporto con l'universo esteso e vario degli interlocutori abituali.
L'artista nei mesi successivi al terremoto del 1968 decide di vivere a Partanna in Sicilia, contribuendo con artisti, scrittori e registi al progetto di ricostruzione delle città del Belice, partecipando al dibattito, agli incontri e alle istanze di rifondazione culturali di tanti tra i quali Danilo Dolci, Carlo Levi, Giulio Einaudi e Leonardo Sciascia.
La mostra è dunque soprattutto un atto di testimonianza, omaggio a un artista che pur calato nell'alveo della propria generazione vi ha saputo lasciare una traccia lieve ma inconfondibile.
Fondazione Orestiadi
La mostra sarà aperta al pubblico dal 29 giugno al 20 Luglio 2003
Tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00
Baglio Di Stefano - 91024 Gibellina (TP)
Tel. 092467844 Fax 092467855