Anna Tufano e Nicoletta Zanchi. Le pitture di Anna e Nicoletta differiscono molto nei risultati pur partendo dalle stesse pulsioni. La spinta e' la voglia di rappresentare il mondo desiderato che inevitabilmente nella realizzazione si miscela a quello recondito vissuto o paventato. Non paesaggi o fumi astratti ma personaggi, quasi come delle marionette da ventriloquo mezzi per la comunicazione.
Le pitture di anna e nicoletta differiscono molto nei risultati pur partendo dalle stesse pulsioni.
La spinta è la voglia di rappresentare il mondo desiderato che inevitabilmente nella realizzazione si miscela a quello recondito vissuto o paventato.
Non paesaggi o fumi astratti ma personaggi, quasi come delle marionette da ventriloquo mezzi per la comunicazione.
Le figure statiche ed efebiche di anna tufano, spesso animali o adirittura antropomorfe, guradano il fruitore con sguardi vacui, sono in attesa, quasi dei ritratti di inizio secolo, un momento fissato (l'occhio fotografico di anna) carico della vita passata e futura ma bloccato nel movimento.
I buffi personaggi di nicoletta zanchi, perennemente in azione o carichi di energia esternata o repressa, una miscela dell'immaginario infantile collettivo, di quanto di tranquillizzante esiste nell'estetica dedicata all'infanzia ad uso della sua animosità e profondità . Una vera alice del racconto di carrol, tenera figurina in un mondo destabilizzante. La tenerezza come maschera per un recondito oscuro, la dualità della realtà .
Due mondi assolutamente unici, più introiettato quello di anna, irruento quello di nicoletta, nei quali pero' spesso ci si riconosce immersi nei colori, nella tenerezza, nella paura o nella malinconia ; quasi inevitabilmente si pensa alla parole che i loro personaggi vorrebbero dire in quel momento fissato, la catarsi fondamentale per la comunicazione in pittura.
Galleria Stella
via di s.calisto 8
Roma