Galleria Credito Valtellinese - Palazzo Sertoli
Sondrio
piazza Quadrivio, 8
0342 522738
WEB
Arturo Martini
dal 23/7/2003 al 27/9/2003
WEB
Segnalato da

Galleria Credito Valtellinese




 
calendario eventi  :: 




23/7/2003

Arturo Martini

Galleria Credito Valtellinese - Palazzo Sertoli, Sondrio

In mostra ventidue opere di Arturo Martini di medie e grandi dimensioni come La pisana, La donna al sole e La dormiente, tutte appartenenti alla collezione del Credito Valtellinese che da anni promuove eventi a favore della cultura. I lavori sono stati realizzati nel periodo compreso tra il 1921 (Testa di ragazza, bronzo da originale in terracotta) e il 1943 (La vacca e Pegaso caduto, bronzo da modello in gesso).


comunicato stampa

Grande evento culturale con la mostra Arturo Martini ideata e promossa dalla Fondazione Credito Valtellinese nella sede del Credito Valtellinese, Palazzo Sertoli a Sondrio dal 25 luglio al 27 settembre 2003.
Destinatari di questa proposta oltre ai valtellinesi, sono i numerosi turisti che affollano le varie località montane della provincia di Sondrio. I visitatori hanno la possibilità di avvicinarsi all'arte di Martini attraverso la consultazione di una brochure, con testo introduttivo del professore Paolo Baldacci.

In mostra ventidue opere di Arturo Martini di medie e grandi dimensioni come La pisana, La donna al sole e La dormiente, tutte appartenenti alla collezione del Credito Valtellinese che da anni promuove eventi a favore della cultura. I lavori sono stati realizzati nel periodo compreso tra il 1921 (Testa di ragazza, bronzo da originale in terracotta) e il 1943 (La vacca e Pegaso caduto, bronzo da modello in gesso). Quest'ultima opera doveva costituire il bozzetto di un monumento dedicato all'aviatore Arturo Ferrarin, da eseguire a Thiene, ma ad un terzo dell'opera, i committenti si sono dimostrati insoddisfatti della qualità del marmo ed infine, il monumento non è stato portato a termine "perché - commenta amaramente Martini - un salumaio di Thiene che è nel comitato non lo vuole". Particolarmente numerose, nella rassegna, le opere eseguite nel 1935: Il giudizio di Salomone, Ulisse, Il ratto delle Sabine, Maternità della montagna, Susanna, Morte dell'amazzone, Lacoonte, Nudino e Il centometrista. Quest'ultimo bronzo coglie perfettamente la tensione di un corridore pochi istanti prima della partenza e dimostra l'interesse di Arturo Martini per la scultura greca, con particolare riferimento agli atleti immortalati da Policleto.

Cenni biografici
Arturo Martini nasce a Treviso, nel 1889, da famiglia modesta e non segue studi regolari. Giovanissimo è apprendista presso una fabbrica di ceramiche, in seguito studia scultura con Antonio Carlini a Treviso e Urbano Nono a Venezia. Le sue prime opere sono datate 1906 e nel 1907 Martini partecipa con successo, alla "Prima mostra d'arte trevigiana". Nel 1909 compie un soggiorno di studio e di lavoro a Monaco di Baviera (dove pare abbia frequentato la scuola di Adolf von Hildebrand), nel 1911 espone a Ca' Pesaro di Venezia. Compie il primo viaggio a Parigi nel 1912, e le sue opere, insieme a quelle dell'amico pittore Gino Rossi, vengono esposte al Salon d'Automne (dove sono presenti anche quadri di Modigliani e De Chirico). Risale al 1913, data dal suo primo arrivo a Roma, l'incontro con lo scrittore Giovanni Comisso.

La produzione di questo primo periodo dell'artista trevigiano comprende ritratti, statue di piccolo formato, ceramiche e fogli di grafica. Partecipa agli eventi bellici, ma non interrompe la sua ricerca artistica. Sposa Brigida Pessano di Vado Ligure, che sarà modella d'alcuni suoi lavori, tra cui Il sonno o la dormiente (1931), una tra le opere esposte a Palazzo Sertoli. Nel 1921 entra nel gruppo "Valori plastici" e tiene la prima mostra a Milano con la presentazione di Carlo Carrà. La sua prima commissione pubblica arriva nel 1923: il monumento ai Caduti di Vado Ligure, il paese dove risiede con la famiglia (nel frattempo gli è nata una figlia).

Lavora intensamente e la sua vita è caratterizzata da continui spostamenti, anche per far fronte alle difficoltà economiche, che ogni tanto lamenta nelle sue lettere. Non ha dubbi sul suo valore e scrive, in una delle sue missive (pubblicate in volume, postume, nel 1967): "Sono un genio e lo so chiaramente, anzi l'unico che abbia quest'epoca che possa bastare solo a se stesso". Quando espone alla Quadriennale di Roma, nel 1931, è ormai artista affermato: vince il primo premio per la scultura e con 80.000 lire compra casa a Vado. Martini non si rinchiude in una produzione ripetitiva, ma va alla ricerca di nuove strade con molteplicità di mezzi: pietra, marmo, bronzo, ceramica, terracotta, legno, disegno, incisione. Mai appagato, inquieto, cerca un'ulteriore strada: "per me la pittura è una spina al cuore e bisogna che la levi". Vi si dedicherà nel periodo compreso tra il 1938 e il 1940.

Nel 1941 gli vengono commissionati cinque bassorilievi di marmo per l'Arengario di Milano, l'anno successivo incomincia ad insegnare all'Accademia delle Belle Arti di Venezia. L'impegno didattico lo spinge a porre per iscritto le sue riflessioni. Nel 1945 pubblica il piccolo volume "La scultura lingua morta", che raccoglie sedici pensieri, una sorta di testamento artistico, e termina con il monito: "Né più si confonda con la vita apparente di una statua la vera vita della scultura". A guerra appena conclusa viene sospeso per un periodo dall'insegnamento e scrive all'avvocato Raffaele Levi: "A me ripugna difendermi, se credi che ne valga la pena lascio a te il malvagio compito [...] Se si tratta della mia attività di 25 anni di scultore e di fascismo - ho fatto una vittorietta alta 30 centimetri e che mi fu anche rifiutata - rispondo che questo è il mio mestiere cioè tanto di servire il diavolo come il padreterno e lo farò sempre". All'inizio del 1947 esprime "la speranza di essere giunto al tempo di nuove e grandi opere. [...] Aspetto la primavera come fosse la prima della mia vita". Appena un paio di mesi più tardi, il 22 marzo, muore a Milano.

La mostra è correlata da un catalogo virtuale edito dalla Fondazione Credito Valtellinese.

Immagine: Arturo Martini, Il centometrista, 1935 bronzo, dall'originale in gesso, cm 39x37x45

Inaugurazione: giovedì 24 luglio, dalle ore 18

Durata mostra: 25 luglio - 27 settembre 2003
Orario: lunedì-venerdì, ore 10.00 - 12.30, 15.30 - 19.30, sabato ore 10 - 12. Chiuso domenica e festivi

Ingresso libero

Bruchure con testo introduttivo di Paolo Baldacci

Ufficio stampa: Irma Bianchi Comunicazione
Tel. +39.02.89404694 - 02.89400732 - Fax +39.02.8356467
via Arena 16/1 - 20123 Milano

Sede: SONDRIO, Galleria Credito Valtellinese, Palazzo Sertoli

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