Nei suoi dipinti Anna Karin Furunes utilizza foto di volti anonimi per indagare sulla personalita' e l'identita' della persona. Sceglie volti immobili, senza espressione, nudi davanti alla macchina fotografica, immortalando questo momento di assenza. Sono volti di giovani donne, imperscrutabili nella loro definizione di identita', eppure cosi' pregne dell'essenza propria della femminilita'.
Il volto di una persona cambia giorno dopo giorno, anche se ciò non appare ad un
primo sguardo. Impercettibili mutamenti appaiono sul volto segnando ogni momento
della nostra vita.
L'unica certezza fisionomica che possiamo avere è quella del momento in cui
guardiamo.
Nei suoi dipinti Anna Karin Furunes utilizza foto di volti anonimi per indagare
sulla personalità e l'identità della persona.
Sceglie volti immobili, senza espressione, nudi davanti alla macchina
fotografica, immortalando questo momento di assenza. Sono volti di giovani
donne, imperscrutabili nella loro definizione di identità ,
eppure così pregne dell'essenza propria della femminilità .
Ogni foto è montata sul retro di una tela bianca ricoperta da innumerevoli fori,
talvolta più di 30.000 in uno stesso dipinto,
praticati a mano dalla stessa artista. Ad un primo fuggevole sguardo ciò che
vediamo è la tela bianca ricoperta di fori perfetti.
Soltanto distanziandoci facciamo emergere il volto dalla superficie bianca,
dapprima un'allusione, quindi sempre più nitido.
Sono opere che spingono al movimento, a prolungare l'esperienza con
un'escursione personale
che consenta di dar forma e di creare una soggettiva relazione con il dipinto ed
il suo contesto.
A poco a poco si definisce il ritmo del movimento, un po' più a destra,
indietro, di lato:
talvolta aiuta andare più lontano per vedere più vicino.
Alla fine sarà lo spettatore che ricomporrà l'immagine, ridescrivendola per quel
breve momento in cui la incontra,
diventerà il suo volto, la sua memoria, la sua versione della realtà .
E mentre ciò accade, le migliaia di fori solitari divengono un tutt'uno con
l'immagine stessa.
ANNE KARIN FURUNES, nata nel 1961 in Norvegia, vive e lavora a Trondheim.
Diplomata all'Accademia di oslo, è laureata in architettura. Ha esposto in
Finlandia, Norvegia, Germania e Australia. Ha vinto il primo premio per la
realizzazione di un pannello lungo 500 m. e alto 2 m. montato nella stazione
della metropolitana "Teatro Nazionale" di Oslo. E' la sua prima motra in Italia.
Immagine: Untitled, 2002 - Acciaio inossidabile 260 x 224 cm
Inaugurazione: venerdì 29 agosto alle ore 18.30
orario apertura galleria: 10.30-12.30/15.30-19.30, domenica e festivi per
appuntamento
Galleria Traghetto
San Marco 2543 - 30124 Venezia - tel.041 5221188 - fax 041 5287984