Loveless: Variant Paintants. Tele di grandi e medie dimensioni composte di corde, vernici ad acqua e inchiostro - Rope Paintings - in cui la trama del supporto e' lasciata volutamente a vista e l'effetto raggiunto e' quello di una pittura in espansione.
Jerome Zodo Contemporary è lieta di presentare in esclusiva LOVELESS: Variant Paintants, prima personale italiana dell’artista argentino, naturalizzato americano, Fabian Marcaccio (1962, Rosario de Santa Fe).
Nato nel 1963 a Rosario di Santa Fé, da madre argentina e padre italiano, nel 1985 vince il primo premio Esso de Pintura y Dibujo a Buenos Aires. Da allora, dopo essere entrato al Printmaking Laboratory, vive a New York. Vanta un curriculum internazionale di primo livello; nel 1995 partecipa alla Biennial Exhibition Contemporary American Painting presso la Corcoran Gallery of Art di Washington e nel 2002 a Documenta 11 di Kassel. Nel 2011 ha ricevuto a Berlino il Premio Bernhard Heilinger per la scultura.
L’interesse di Marcaccio è rivolto alla pittura, intesa come linguaggio in evoluzione e in costante trasformazione. Alla tecnica più tradizionale unisce l’esperienza del digitale, della fotografia e più di recente della scultura, giungendo a realizzare opere complesse, che definisce Paintants, un mix estetico di linguaggi espressivi. Nelle sue intenzioni “la pittura è da una parte una forma di resistenza che può ancora raggiungere esiti importanti e innovativi, apportando nuovi modelli organici e produttivi che coinvolgono cuore, cervello e coraggio”.
A Milano Fabian Marcaccio presenta la produzione più recente. Tele di grandi e medie dimensioni composte di corde, vernici ad acqua e inchiostro – Rope Paintings – in cui la trama del supporto è lasciata volutamente a vista e l’effetto raggiunto è quello di una pittura in espansione nella quale le immagini sono percepite nella loro totalità. Una visione che si spinge oltre la bidimensionalità e rileva volumi e superfici. Le opere di Marcaccio, “sono massicce e molto materiche, ma allo stesso tempo piene di aria e atmosfera. Infatti si può vedere il muro e il supporto della struttura, l’ombra che il dipinto stesso proietta sul muro. Sono dipinti sia reazionari che progressisti”.
Alle tele si aggiungono le sculture, testimoni della tendenza di Marcaccio alla deformazione plastica; figure in alluminio e silicone colorato, oggetti assemblati, dalle forme alterate, le masse amplificate e proiettate verso l’esterno. In This Just Out Paintant, 2009 e This Just In Paintant, 2009 l’immagine sembra manipolata, mossa da una forza centrifuga che ne dirama l’estremità verso uno stato di esplosione imminente. Sono strutture che mutano i propri confini, invadono lo spazio, fisico e percettivo. Una ricerca artistica che Fabian Marcaccio porta avanti da anni, perseguendo perentoriamente l’idea che la pittura debba sempre rinnovarsi, ponendosi in relazione anche con altri linguaggi espressivi, ad esempio l’architettura (nota la sua collaborazione con Greg Lynn), la musica e il cinema d’animazione: “La pittura è costantemente rivolta a definire se stessa e a definirsi in relazione agli altri linguaggi in uno stato di complessità, sia dentro che fuori, in una condizione di cambiamento costante”.
Nato a Rosario de Santa Fe, in Argentina nel 1963, ex studente di filosofia, Fabian Marcaccio, ha esposto in diverse ed importanti manifestazioni e sedi artistiche internazioanli: tra cui il Krefeld Kunstmuseen, a Krefeld, (2012); il Kunstverein Kölnischer, Württembergischer Kunstverein di Stoccarda, il Museum Moderner Kunst di Francoforte, il George Kolbe Museum, Berlino (2011); The Secession, Vienna (2009); MALBA Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires, Argentina (2005); MAM Miami Art Museum (2004); Cologne Kunstverein, Cologne, Documenta (2002,) Art Unlimited (2006); la Biennale di Siviglia (2007), di Istanbul e L'Avana il PS1 di New York (2002). Le sue opere sono presenti nelle più autorevoli collezioni, tra cui: il Whitney Museum of American Art, New York, NY; MOMA, New York, NY; Museo de Arte Contemporáneo de Rosario (MACRo), Rosario, Argentina; MADC Museo de Arte y Diseño Contemporáneo, San José, Puerto Rico; Sammlung Goetz, Munich, Germany; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italy; Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz, Lichtenstein; Daum Museum of Contemporary Art, Sedalia, MO; Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, PA; Museum für Moderne Kunst (MMK), Frankfurt/Main, Germany; Museo de Arte Moderno, Buenos Aires, Argentina.
inaugurazione 18 aprile ore 18.30
Jerome Zodo Contemporary
via Lambro, 7 (angolo via Melzo) - Milano
Lun-ven 10 - 19
Ingresso libero